Luci e Incastri, le creazioni di Eugenio Galli e Piero Rotella in mostra alla Fondazione Mazzoleni di Alzano dal 2 febbraio.

L’astrattismo in pittura e l’astrattismo in scultura trovano rispettivamente in Eugenio Galli e Piero Rotella i perfetti interpreti del movimento.

Luce e Incastri è il titolo della mostra che si terrà dal 2 al 22 febbraio presso la Fondazione Mazzoleni Onlus di Alzano Lombardo, in Via Locatelli 1.

Teorie emozionali e concetti della filosofia trascendentale si concretizzano nelle esplosioni e nelle tele multimateriche di Eugenio Galli, mentre forme levigate, volute di richiamo classico ed enigmatici incastri che indagano il mondo caratterizzano le armoniose sculture di Piero Rotella.

Pittura e scultura si coniugano così attraverso una concezione univoca di spazio e luce, volta a creare un percorso allestitivo totalmente immersivo nell’arte contemporanea che catapulta immediatamente nel White Cube di derivazione newyorkese degli anni Settanta, in cui gli unici protagonisti sono l’opera e lo spettatore.

Il pubblico si muove liberamente nello spazio lasciandosi guidare dalla percezione e dalle emozioni

che scaturiscono dalle opere degli artisti protagonisti.

 

Da una parte ci troviamo davanti a un artista che trova dentro di sé, dentro il profondo dell’animo umano la chiave e l’ispirazione della sua pittura, guidato soltanto da irrazionali movimenti scevri di

qualsiasi preconcetto, perfetto interprete delle volontà trascendenti dell’animo umano; dall’altra un artista esploratore, affamato di cultura e di diversità che, al contrario, trova la sua ispirazione dalla molteplicità che caratterizza il pianeta, declinandola in complessi ed armoniosi incastri scultorei.

Nonostante la natura principe dei due artisti sia opposta, il loro fine è il medesimo: emozionare. Lo spettatore viene così inglobato all’interno di un ambiente fatto di luce e incastri levigati; un susseguirsi continuo di emozioni e percezioni visive, un’alternanza di marmi ed esplosioni, di curve armoniose e di tele multimateriche; opere che invadono lo spazio di continui scambi e rimandi emozionali.

Il pubblico ha assoluto bisogno d’arte e l’artista ha il compito e il dovere di portargliela.

 

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