Le Donne Parlanti, mostra diffusa a Selinunte-San Siro per sensibilizzare sulla violenza alle donne anziane.

Per tutto il mese di novembre un quartiere della città meneghina, Selinunte – S. Siro, ospiterà la mostra diffusa “Le Donne Parlanti”.

Cinque gigantografie per sensibilizzare i cittadini sulla tematica della violenza sulle donne anziane, un fenomeno in aumento che spesso si consuma nel silenzio e nell’indifferenza.

Le foto scattate da Alessandro Luzio e a cura de Le Compagnie Malviste, godono della post produzione di Claudio Palmisano.

Cinque gigantografie, 100×150, stampate su TnT saranno ospitate da strutture sanitarie, Istituti scolastici, Istituti per la formazione e la sicurezza presenti sul territorio Selinunte-  S.Siro e nel NIL 57, dialogheranno con i visitatori attraverso un QR CODE.

 

<<Possiamo dire – afferma il direttore artistico Alessandro Manzella de Le Compagnie Malviste –  che ancora una volta è la donna che abbatte il muro e oltrepassa i confini. Mai come in questi tempi è difficile entrare in un luogo di cura o in un istituto scolastico, invece la donna parlante ce l’ha fatta. Ieri è stata portata davanti l’ingresso di una RSA, gli addetti alla sicurezza della struttura sanitaria l’hanno prelevata e messa in quarantena, siamo sicuri che appena sarà esposta esprimerà bellezza e trasmetterà armonia a tutto il personale sanitario e agli ospiti >>.

Le opere sono ospitate da:

  • Camera del lavoro, Piazza Segesta, 4; ( opera visitabile- aperta al pubblico)
  • Istituto Tecnico Industriale Statale Galileo Galilei, Via Pier Alessandro Paravia, 31;
  • ESEM- CPT Ente Unificato Formazione e Sicurezza, Via Isaac Newton, 3;
  • Istituto Geriatrico Milanese Spa, Via Pier Alessandro Paravia, 63
  • Golgi Redaelli- Azienda Servizi alla Persona, Via Bartolomeo D’Alviano, 78.

In occasione della giornata internazionale contro la violenza della donna, il 25 novembre alle ore 15:30, verrà realizzato un talk “Le donne di Selinunte” per affrontare la tematica e mettere la donna al centro di un sistema di comunità. Gli ospiti saranno la Dott.ssa Ardemia Oriani, vice presidente ANPI provinciale e la Dott.ssa Diana De Marchi presidente della commissione Pari Opportunità del Comune di Milano. Durante l’evento l’attrice Vincenza Pastore leggrà alcuni testi tratti da storie vere. Anche da casa si potrà intervenire, aprendo la propria finestra nel web, collegandosi al link  https://youtu.be/si84oh3q45s o alla pagina Facebook delle Compagnie Malviste, per condividere pensieri, esperienze e possibili soluzioni.

 

 

Gli eventi rientrano nel progetto de Le Compagnie Malviste  “La storia (di Selinunte) siamo noi” progetto sostenuto con il contributo del Comune di Milano – Bando Coesione Sociale 2019. Il progetto è attivo sul territorio Selinunte- S. Siro da giugno con corsi di: danza movimento rivolto a persone con fragilità e ai loro caregiver per dar cura e momenti di sollievo.  Corsi base per imparare ad usare lo smartphone per persone over 60, che in un momento storico come quello che ci sta segnando, si è rivelato l’unico mezzo per far sentire le persone meno sole e parte della comunità.

Un corso di danza di comunità per persone affette da patologia di tipo Alzheimer per dare momenti di leggerezza e compagnia.

 

Anche nel mese di dicembre le iniziative continuano, mantenendo sempre l’obiettivo di non lasciare soli nessuno e di portare un sostegno per stimolare quel senso di comunità anche all’interno di luoghi chiusi, come ospedali pediatrici, geriatrici e  RSA.

Per questo verrà realizzata una tombolata territoriale teatrale online interattiva che vuole coinvolgere gli anziani chiusi all’interno di strutture sanitarie.

Uno degli obiettivi attesi del progetto è quello dell’apertura di un dialogo tra le generazioni: sarà attivato uno scambio di lettere tra gli studenti della scuola elementare e gli anziani delle residenze sanitarie assistenziali. Un modo semplice per far sentire le persone parte di una comunità.

Spazio, infine, al corso di scrittura autobiografica online ai tempi del Coronavirus: l’ambizione è quella di raccontarsi, diventare così noi stessi il filo conduttore per descrivere e raccontare lo stato di emergenza in cui tutti siamo coinvolti. Un tentativo per raccontare questa drammatica esperienza individuale, rielaborando gli accadimenti e raccontando la segregazione vissuta all’interno delle nostre case.