Effetto Dita Von Teese

Chi si fosse trovato ieri a passare per caso da via dell’Innovazione sarebbe rimasto a bocca aperta: lunghe file di distinti gentleman ed eleganti signore in abito di gala, in un tripudio di ricami, merletti, fiori e piume. Una scena rubata alle fotografie d’epoca o a qualche set cinematrografico, non fosse stato per i cellulari che immortalavano l’attimo con il tradizionale selfie di rito.

 

Questo l’effetto Dita Von Teese.

 

Sold out completo al Teatro degli Arcimboldi per l’unica tappa italiana del Glamonatrix tour, lo spettacolo che vede la regina del burlesque impegnata in una nuova esibizione tutta giocata sui contrasti: tra chic e fetish, anni ’40 e musica elettronica, burlesque classico e neo-burlesque.

 

Inizialmente previsto per il 1° aprile 2020, l’appuntamento milanese del tour inaugurato in Australia nel novembre 2019 era stato poi posticipato al 17 maggio 2021 ed infine ulteriormente rimandato a questa nuova data a causa del protrarsi dell’emergenza Covid. Non stupisce dunque che gli spettatori attendessero con impazienza uno spettacolo di cui possedevano i biglietti da più di due anni.

 

Più sorprendente forse consatare la composizione del pubblico, per la maggior parte femminile, a testimonianza del fascino sensuale e iconico che la diva è riuscita a costruire intorno a sè, ma anche del valore che il burlesque è arrivato a rappresentare. Dita Von Teese ha trovato in questa arte il proprio strumento espressivo, trasformandolo nella celebrazione della bellezza e della sensualità in tutte le sue forme, un luogo magico in cui icone inaspettate si appropriano del palcoscenico e diventano fonte di ispirazione.

 

L’afflusso è stato tale da costringere il teatro a rimandare di ben mezz’ora l’inizio dell’esibizione, con grande disappunto della diva che, pur acconsentendo a ritardare l’evento per permettere ai suoi spettatori di accomodarsi in sala, ha tenuto a ribadire su Instagram la propria puntualità.

 

Ma lo spettacolo valeva sicuramente l’attesa: a partire dai sofisticati costumi di scena, realizzati da Mister Pearl, Jenny Packham, Alexis Mabille nonché dall’immancabile icona burlesque Catherine D’Lish, alla quale peraltro Dita deve moltissimo anche in termini di stile. Vera chicca le scarpe, Christian Louboutin, ovviamente disegnate dallo stilista appositamente per il tour.

 

Quattro i nuovi sorprendenti numeri portati in scena: prima fra tutti la scenografica torta da cui la diva esce indossando un costume tempestato di Swarovski.

 

Segue la nuova stuzzicante versione dell’act Lipteese: ispirato alle illustrazioni retro-fetish di John Wille , vede la diva cavalcare un rossetto gigante con provocante eleganza. Ad animare la scena le musiche che la stessa Dita ha realizzato insieme al produttore francese Sebastian Tellier e Andrew Armstrong dei Monarchy, il maestro australiano della dance elettronica.

 

E se spesso l’immaginario burlesque si sposa a quello circense, Glamonatrix non poteva essere da meno, portando in scena una deliziosa Dita avvolta da una scintillante uniforme dell’esercito ussaro nelle vesti di domatrice/dominatrice, erotica e chic. Impagabile vederla fare il suo ingresso trionfale insieme ad una gabbia/carrozza tempestata di strass.

 

Poteva mancare il numero del bicchiere da martini? No, ma comunque in una versione decisamente aggiornata che ha coinvolto il resto del cast!

 

Che dire di più? Un’esibizione irriverente, ma mai volgare, in un intreccio allusivo di glamour e fetish che ha soggiogato fino all’ultimo spettatore lasciandolo senza fiato. Uno spettacolo imperdibile ed esclusivo che conferma ancora una volta la centralità di Milano e degli Arcimboldi nella scena performativa contemporanea.

Miss My Stormy Valentine