Da vicino, le foto di Daniele Duca da venerdì 13 a Still Fotografia.

“Gli oggetti di Daniele Duca vivono di una sintesi assoluta, persi in uno spazio indefinito e privi della loro dimensione letterale, in funzione di un processo in cui la luce tutto sembra trasformare sul piano fotografico. La sua è un’opera silente che prevede l’uso di elementi capaci di diventare nature morte contemporanee”. Le parole del curatore Denis Curti descrivono al meglio l’essenza della fotografia di uno degli autori più interessanti del panorama contemporaneo, Daniele Duca, in mostra con “Da vicino” a Milano dal 13 dicembre 2019 al 2 febbraio 2020 nella nuova sede di Still Fotografia in Via Zamenhof 11.

Soggetti freddi e inanimati diventano protagonisti di una nuova figurazione, perché raccolti all’interno di una precisa traiettoria che, non solo prende le distanze dalle classiche rappresentazioni dello still–life, ma che riporta tutto ad una dimensione poetica.

Grazie ad una Ferrania gialla e celeste della nonna materna, Duca scopre la passione per la fotografia a 12 anni. Classe 1967, si dedica da sempre ad immagini e advertising, da oltre 25 anni Daniele Duca si occupa di fotografia per una delle più importanti case farmaceutiche italiane, senza mai mancare all’appuntamento con le sue ricerche personali, oggi raccolte in cinque sezioni: Estensione, Moto Contrario, Proximity, Pasta e Amanti Piccanti, già pubblicati come monografie da Alinari. Tanti i successi della sua carriera come la nomina ad Accademico dei Georgofili di Firenze e la vittoria della 22a Biennale Internazionale dell’umorismo nell’Arte.

L’idea di Daniele Duca contiene una grande portata di intimità e accompagna l’osservatore in un modo silente in cui la consistenza, i riflessi e i passaggi tonali del bianco e nero sono i veri interpreti di una storia interiore capace di far dimenticare l’ossessione del riconoscimento a favore della libera interpretazione.

Dalle cose a ciò che fa accadere le cose. Attenzione alle domande e non alle risposte. Sono questi gli ingredienti di una nuova sintassi della fotografia ideate dall’artista anconetano. Il racconto di Daniele Duca è una provocazione per l’epoca che stiamo vivendo, in cui siamo abituati a guardare immagini elaborate, didascaliche, talvolta così contorte visivamente da non lasciare spazio al pensiero.

In un mondo tecnologico e multimediale, dove la visibilità eccessiva porta lo spettatore a estraniarsi in un’osservazione passiva, Duca ci propone uno sguardo che, grazie alla passione per il bianco e nero, cerca di farci riflettere, proponendo la fascinazione del dubbio e dell’ambiguità. Daniele Duca permette ai nostri occhi di riconoscere facilmente le sue immagini, ma subito dopo semina incertezza e la trasforma in curiosità permettendoci così di tornare protagonisti e non più meri spettatori.