Ieri a Milano con un Open Day si sono celebrati, nella sede di via Farini 9, i Cento Anni della Fondazione ATM, storico baluardo del trasporto milanese, all’insegna del benessere, della salute e dello sport. Centinaia di dipendenti ATM ma anche le istituzioni e gli stakeholder della città sono stati coinvolti in quest’evento di welfare civico.
Tra gli immancabili presenti all’evento: il Presidente della Fondazione ATM Viola, l’AD di ATM il Dr. Giana e l’Assessore Maran.
Michel Marmot nel libro “La salute disuguale” evidenzia come siano determinanti il livello socio-economico e le condizioni di malessere al lavoro come per lo sviluppo di malattie, allo stesso modo del fumo e del colesterolo. Sono, infatti, le persone più socialmente disagiate con una scolarità bassa e minor controllo sulla propria esistenza, quelle che si ammalano di più, lui lo chiama il “gradiente sociale della salute”. La sua tesi è che l’organizzazione è cruciale nel determinare il livello di salute della nostra società. Ad esempio per quanto riguarda lo stress, considerato uno dei fattori crescenti di deterioramento di salute nelle organizzazioni, sempre Marmot ha dimostrato che non è tanto la richiesta elevata di perfomance a creare stress ma la combinazione di richiesta elevata e scarso controllo sulle proprie scelte.
Le persone in posizioni socialmente elevate hanno più pressioni psicologiche però hanno anche maggior autonomia e quindi sono considerate paradossalmente meno a rischio di coloro che hanno uno scarso “livello di controllo sulla propria vita”. In altre parole la gente con poco controllo sulla propria vita non si sente capace di fare scelte salutari e responsabili e la prima variabile è senza dubbio l’istruzione e la conoscenza.
È quindi uno dei compiti del welfare delle organizzazioni fornire queste informazioni e le condizioni affinchè le persone si possano prendere cura della loro salute.
La ricaduta netta di questo investimento non è solo sulla salute ma anche sulla prestazione, l’engagement, l’employer branding, la conflittualità interna, la responsabilizzazione diffusa e la fiducia organizzativa.
Da questo punto di vista ATM ha una tradizione di lunga data nell’ambito del welfare: quest’anno ricorrono i 100 anni dalla nascita della cassa di mutuo soccorso dei tranvieri che, nel tempo, seguendo le evoluzioni legislative, si è trasformata nell’attuale Fondazione ATM.
Ad oggi la Fondazione fornisce servizi a 360 a tutti gli stakeholder compresi i pensionati e i familiari e rappresenta un modello unico e avanzato di «welfare comunitario» che vale la pena di raccontare.
Coesistono infatti e convergono qui le istanze del pubblico, del privato d’impresa, delle rappresentanze sindacali e dei lavoratori nonché i pensionati. Si intrecciano in questa istituzione i bisogni dei dipendenti, dell’organizzazione ma anche della città in cui questi servizi si situano e si connotano.
Il modello di intervento ha come suo centro l’analisi dei bisogni in una logica di approccio sistemico che si declina attraverso l’erogazione di questionari, lo sportello di counseling, la survey di clima, il benchmark di settore i focus group nei quali vengono raccolte le esigenze delle persone e si differenziano i vari bisogni per target. Ne derivano servizi costruiti ad hoc come, ad esempio, il coaching situazionale che coinvolge le persone in maniera focalizzata in percorsi che riguardano la maternità, il people management ma anche il care giving o l’indebitamento finanziario.
Dal punto di vista formale Fondazione ATM, è un ente Morale senza scopo di lucro, costituita su iniziativa di ATM – Azienda Trasporti Milanesi ad esito dei corrispondenti accordi stipulati con le Organizzazioni Sindacali. Dotata di grande flessibilità, genera una concreta solidarietà fra dipendenti e pensionati perseguendo fini assistenziali, di promozione umana, sociale e culturale, formazione extra scolastica e recupero psico-fisico. Nel corso degli anni Fondazione ATM ha pensato e costruito interventi di welfare sempre più affinati e specifici, che pur mantenendo inalterato l’originario intento di agire a sostegno del benessere del lavoratore e del suo nucleo familiare, si sono via via attualizzati.
Uno dei principali capitoli di intervento per Fondazione ATM è quello del welfare sanitario. I nostri beneficiari hanno la possibilità di chiedere un rimborso per le prestazioni sanitarie sostenute e di partecipare ogni anno a campagne di prevenzione sanitaria con screening gratuiti. Inoltre in sede abbiamo un Poliambulatorio in grado di offrire visite e trattamenti specialistici con elevata qualità delle prestazioni offerte, velocità nei tempi di prenotazione e costi agevolati. Un servizio aperto a tutto il territorio (per informazioni e prenotazioni www.ambulatoriofondazioneatm.it).
Sul fronte ricreativo tutti possono soggiornare presso l’Hotel Milano in Trentino Alto Adige e presso la Casa per Ferie in Liguria, gestite da Fondazione ATM. Il primo, completamente ristrutturato e inaugurato nel 2017, si trova in un’incantevole pineta nei pressi di Borgo D’Anaunia ed offre oggi un luogo ideale per un soggiorno immersi nella natura. La Casa per Ferie è un vasto complesso alberghiero arroccato sulle pendici montane che sovrastano Bordighera dove si gode di una vista sul golfo davvero unica con lo sguardo che può spaziare fino a Mentone e la costa francese.
Per informazioni consultare il sito www.fondazioneatm.it .
Numerosi sono poi i servizi di welfare sociale capaci di rispondere alle esigenze non solo del singolo ma anche dell’intera famiglia. Tali servizi sono veicolati da due professioniste, un’Assistente Sociale e una Psicologa e Psicoterapeuta familiare che intervengono in diversi ambiti in cui possono essere d’aiuto attivando, a seconda del bisogno, i servizi più idonei.
L’ultimo aspetto di cui si occupa Fondazione ATM, non secondario anche per gli aspetti di vita salutare, è la promozione sportiva e culturale con la Polisportiva Fondazione ATM.
La Fondazione si propone così come un’organizzazione che comprende i nessi tra azienda, dipendente e territorio e l’interdipendenza tra il successo dell’impresa la realizzazione delle persone in una sinergia virtuosa che rappresenta una delle chiavi di lettura di successo di un’impresa.
Essa rappresenta in questo contesto, un esempio unico di io collettivo che definisce i confini del lavoro con una dimensione che è insieme singolare e plurale e, grazie a questo, diventa un “noi” molto più vitale e generativo. È dunque un luogo di aggregazione dove si fa collettività veramente, si scambiano opinioni, si risolvono problemi, si condividono soluzioni per le persone in difficoltà, in altre parole si crea cultura e si genera apprendimento e senso di comunità.