#torniamoafarespettacolo, i sindacati chiedono di accendere i riflettori sul settore.

A un anno dalla chiusura dei luoghi della cultura e dello spettacolo, i sindacati, SCL CGIL Lombardia, FISTEL CISL Lombardia, UILCOM UIL Lombardia, unitariamente, chiedono alle istituzioni che “si accendano i riflettori su questo settore per affrontare i rischi che il prolungarsi della pandemia sta producendo, per confrontarsi su una ripresa in sicurezza e concertata e per non disperdere le professionalità del mondo dello spettacolo che rischia il tracollo” hanno fatto sapere tramite una nota lanciando anche l’hashtag #torniamoafarespettacolo.

“La cultura e lo spettacolo sono dal vivo, in sicurezza e nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici – hanno scritto -. Vogliamo che vengano riconosciuti a tutti i lavoratori ammortizzatori sociali certi per tutto il periodo di emergenza e che si aprano al più presto osservatori regionali e nazionali per definire le regole della ripartenza in sicurezza e nel rispetto delle norme contrattuali. Questi dovranno essere i luoghi dove lavorare anche su una riforma per il futuro di questo settore. Vogliamo che si riapra la stagione dei rinnovi contrattuali. Fondazioni Lirico Sinfoniche, Cine-Audiovisivo, troupes, generici e doppiaggio hanno contratti che da anni sono scaduti e bloccano il giusto riconoscimento delle professionalità – hanno denunciato -. Per altri settori va immaginato un nuovo percorso contrattuale”.

I sindacati hanno concluso: “Le chiusure prolungate di cinema e teatri, che per le realtà più piccole diventeranno definitive, hanno segnato profondamente i lavoratori e il sistema produttivo dello spettacolo dal vivo, dei cinema, delle fondazioni lirico sinfoniche e di tutta la filiera della produzione dello spettacolo dal vivo, comprese le maestranze tecniche che operano sugli eventi corporate. La cultura è un bene comune che va salvaguardato ad ogni costo, per chi vi lavora e per tutti i cittadini di questo Paese”. (MiaNews)