Taxiblu 02.4040: un anno di lavoro in fumo, serve ripartire senza pregiudizi ideologici.

«Bonus corse? Si sarebbe potuto fare di più e comunque non può essere la panacea di tutti i mali legati al nostro lavoro. Alimentare e favorire le corse -spiega Emilio Boccalini presidente di Taxiblu 02.4040, il più grande Radiotaxi di Milano- è senza dubbio importante così come far ritrovare fiducia nell’ utilizzo del mezzo Taxi. Però oltre a questo vorrei sottolineare che qui a Milano rischiamo di pagare severamente gli effetti sul lavoro di questa pandemia. Senza eventi, turismo, fiere, mostre e sfilate questa città, la sua economia e le sue attività non sopravvivono  a lungo. Non si devono forzare i tempi ne tantomeno le modalità, anche perché lo spettro di una seconda ondata  massiccia di contagi e di un nuovo lockdown fanno molta paura e si deve fare di tutto affinché non si concretizzino mai. La salute deve avere un ruolo prioritario, ancor di più in questa delicata fase. Ma bisogna anche pensare al lavoro, a come è cambiato e a come potremo esercitarlo in sicurezza e con costanza. I dati sulle corse degli ultimi 6 mesi sono pessimi e di certo non potevamo aspettarci miracoli durante l’ estate. Nei fatti un anno di lavoro è andato in fumo e un altro anno così difficilmente sarà gestibile per chiunque se non si interviene con fermezza e con aiuti  concordati ai vari livelli istituzionali».

«Far passare la convinzione che Milano sia solo piste ciclabili e il fiore all’ occhiello della mobilità green direi che è quantomeno travisare il reale potenziale di questa città e un insulto per chi ci lavora. Non perché queste siano cose negative, anzi, -spiega Emilio Boccalini presidente di Taxiblu 02.4040, il più grande Radiotaxi di Milano- ma sembra quasi che ci si stia dimenticando troppo in fretta chi questa città l’ha fatta grande e la fa ancora tutt’oggi, pur tra mille difficoltà. Parlo delle botteghe storiche, degli artigiani e delle imprese che Milano l’ hanno vista crescere ed evolvere (forse in peggio) nella città che è oggi. Una Milano dove ci si dimentica di creare parcheggi, si dimezzano le carreggiate per far largo ai monopattini, alle bici o ad un qualunque mezzo che non sia un’ auto o una moto. Una città dove se hai la sfortuna di avere un cantiere davanti al negozio, rischi di perdere clientela per anni e pazienza se poi i tuoi clienti non possono parcheggiare o se per fare 2 km in Taxi ci metti un quarto d’ ora. Milano riparta e si ricordi dei suoi lavoratori e dei suoi cittadini e non dalle ideologie che portano tanti bei titoli sui giornali ma che stanno nei fatti impantanando la viabilità ».