Riforma della Crisi d’impresa, i consigli dell’esperto di Unione Artigiani.

Con l’introduzione delle nuove disposizioni noermative in materia di Crisi d’impresa, si riassumono le 3 principali conseguenze pratiche alla luce del nuovo Codice della crisi:

 

  1.     * vi è responsabilità personale dei soci amministratori di Srl, anche con il proprio patrimonio, verso i creditori, se non hanno adottato misure di controllo capaci di ravvisare per tempo l’avvicinarsi di una crisi reddituale o di liquidità;

 

  1.     * viene di fatto introdotto l’obbligo per le Srl di organizzare un controllo di gestione atto a monitorare l’aspetto organizzativo, amministrativo e contabile, in particolare l’andamento dei flussi di cassa ed il peso dei debiti;

 

  1.     * obbligo di nomina di un revisore o sindaco per le Srl con almeno 10 dipendenti o almeno € 2 milioni di ricavi: con questa nuova figura gli amministratori si devono confrontare periodicamente, analizzando le metriche economico finanziarie.

 

All’imprenditore, ma anche al professionista, è quindi richiesto durante la vita dell’impresa di anticipare e gestire al meglio l’evenienza fisiologica di difficoltà o anche di insolvenza, attraverso l’uso di strumenti (l’analisi della Centrale dei Rischi Banca d’Italia) e indici (l’analisi degli indicatori di bilancio) in grado di fornire risultati oggettivi.

Sono decisioni particolarmente importanti per gli imprenditori meglio se sono aiutati dagli esperti e professionisti dell’Unione Artigiani.

È evidente che nessuna di queste ricette porta ad evitare una crisi, ma è altrettanto evidente che in tempi di acque agitate la prima regola per evitare dei problemi seri è proprio realizzare dei presidi idonei che possano mettere nelle condizioni l’imprenditore di fare le scelte migliori.

Indossare i giubbotti di salvataggio e prepararsi a un mare agitato può salvare la vita e porre le premesse per un futuro migliore.

 

DA NON DIMENTICARE CHE OGNI NECESSITA’ AZIENDALE VA PROGRAMMATA CON L’UTILIZZO DELLO STRUMENTO CORRETTO

Gli investimenti produttivi devono essere programmati con anticipo, nonché adeguatamente finanziati. Poiché i beni strumentali concorrono alla attività di impresa per più anni, devono essere acquistati con risorse finanziarie a medio termine, il cui rimborso venga dilazionato nel tempo (36-48 mesi per i beni strumentali e da 60 a 120 mesi per gli immobili).

Anche la liquidità aziendale deve essere convenientemente strutturata: a seguito di investimenti effettuati con capitali propri, o a causa della crescita del capitale circolante (scorte, crediti) l’impresa risente di una carenza di mezzi finanziari. Non sempre è conveniente ricorrere allo scoperto di c/c, strumento particolarmente flessibile, ma potenzialmente oneroso se non tenuto sotto controllo.

Il breve termine :

Per l’apertura di credito in conto correte l’importo massimo non deve superare – di norma – il 10-15% del fatturato dell’impresa.

Per Linee di Anticipazione [su fatture, castelletto s.b.f.]: importo massimo non deve superare – di norma – pari al 20-30% del fatturato dell’impresa.

Per una consulenza specifica della Tua Azienda fissa un appuntamento con il Confidi dell’Unione Artigiani.

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