Real estate crowdfunding: una crescita sostenuta in tutto il mondo.

É nella cornice del Fintech District di Milano, in occasione dell’evento di presentazione del real estate crowdfunding report, che verranno divulgati i dati aggiornati sullo stato dell’arte nell’ambito del crowdfunding immobiliare, sia a livello domestico che internazionale.

Il report nasce con l’obiettivo di mappare l’ecosistema delle piattaforme di crowdfunding a livello mondiale, al fine di comprenderne l’evoluzione nei modelli di business e di valutare i livelli di maturità e consapevolezza raggiunti da imprese e investitori.

Alcuni dati: secondo le anticipazioni, globalmente, attraverso le piattaforme digitali sono transati 11,9 miliardi di dollari e gli Stati Uniti si confermano leader del settore con $7.4miliardi. $1,75miliardi sono stati invece investiti attraverso piattaforme europee, mentre $1,7miliardi nel resto del mondo; la categoria “resto del mondo” rappresenta una novità importante dell’edizione di quest’anno perché per la prima volta sono state mappate piattaforme nell’area Asia-Pacifico, Medio Oriente e Sud America.

 

Il mercato del real estate crowdfunding continua dunque una fase di forte espansione non soltanto nei capitali raccolti ma anche nel numero di piattaforme che hanno scelto di operare in questa verticale. Guardando meglio questo dato si vede però come negli Stati Uniti, dove il fenomeno è nato prima, ci sia stata un’esplosione del numero dei portali nel biennio 2013/2014, mentre in Europa questa forte crescita si è avuta più tardi, a cavallo tra il biennio 2015/2016. Se negli USA le piattaforme attive sono 38, venti in più se ne contano in Europa, mentre nel resto del mondo ne sono state censite 27.

 

Interessante notare come negli USA, mercato certamente più maturo, ci siano meno operatori ma in grado di concentrare grandi volumi di raccolta; in Europa la situazione è opposta: di fronte ad una raccolta complessiva di “appena” 1,75 miliardi, le piattaforme rilevanti censite sono 58. Dato questo che fa ritenere ragionevolmente l’eventualità di un fenomeno di aggregazione nel futuro prossimo.

 

Facendo uno spaccato sull’Italia, è da rilevare come gli operatori attivi, sia italiani che esteri, siano soltanto 5. La quota di mercato più ampia, in termini di capitali raccolti, spetta a Walliance, che ha raggiunto gli 11,1 milioni di euro. Secondo posto per la piattaforma spagnola Housers con 6,28 milioni e a chiudere il podio c’è Crowdestate con 2,6 milioni di euro.

 

L’elaborato offre infine un’analisi di scenario sulle prospettive future, che si articolano su quattro direttive: 1) concentrazione del mercato 2) creazione di fondi di investimento interni alle piattaforme 3) operazioni trans-frontaliere e 4) opportunità di sviluppo offerte dal mondo proptech.

 

Il secondo report sul real estate crowdfunding nasce dalla partnership tra il Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, attraverso il prof. Giancarlo Giudici, e il Gruppo Bertoldi, attraverso la sua controllata Walliance e si conferma essere l’esempio vincente di sodalizio tra Università e Impresa.

 

Gruppo Bertoldi collabora da tempo con il Politecnico con vari progetti e iniziative, a dimostrazione del grande interesse che il mondo delle imprese riserva nei confronti dell’attività di ricerca svolta dall’Ateneo milanese. Un rapporto che ha prodotto anche quest’anno un prodotto di eccellenza, in grado di fornire informazioni rilevanti per addetti ai lavori, ma con un taglio divulgativo che ne consente la fruizione anche a un pubblico più ampio.

 

Sarà possibile scaricare il report dal sito realestatecrowdfundingreport.com.