Cinque associazioni di imprenditori, dieci idee per Milano presentate oggi ai candidati Sindaci: un assessorato unico per la filiera delle attività produttive, tavoli di confronto preventivi e permanenti con lamministrazione comunale, potenziamento della digitalizzazione delle procedure burocratiche, spazi a “Km0” nei quartieri per artigiani e per le professioni non ordiniste, incentivi per i negozi di vicinato, maggiore attenzione nella pianificazione dellofferta turistica, potenziamento della formazione e un progetto per la riscoperta dei mestieri artigiani tradizionali e moderni, lotta alla concorrenza sleale, allabusivismo e alla criminalità e un più convinto “gioco di squadra” con Taxi e Ncc.
Sono queste le principali proposte per il futuro di Milano illustrate oggi da ACAI, CDO, CNA, CONFERSERCENTI e UNIONE ARTIGIANI nel corso di due incontri con Beppe Sala e Luca Bernardo allHotel Galles di Piazza Lima, trasmessi in diretta Facebook sulle pagine delle associazioni datoriali. Due incontri molto attesi dalla cinque organizzazioni che rappresentano migliaia di micro e piccole imprese della città, aziende oggi impegnate nella ripartenza in una Milano assai diversa da quella delle ultime elezioni cittadine.
“La priorità assoluta – secondo Giorgio Grasso, Presidente milanese di ACAI Associazione Cristiana Artigiani Italiani – è la mobilità. Chiediamo unattenzione maggiore per TAXI e NCC – dalla corsie preferenziali a tutte le iniziative per la riduzione dei costi, al supporto per il ricambio dei mezzi – e ogni sforzo per mantenere e valorizzare il manifatturiero artigiano, creando spazi adeguati nei confini del capoluogo.”
“Vogliamo valorizzare l’imprenditorialità a KM 0 – è lindicazione di Matteo Reale, Presidente di CNA Milano – inserendo le attività artigiane e di prossimità all’interno della riprogettazione dei quartieri e le filiere dei settori edilizi e produttivi nei flussi di riqualificazione delle grandi aree pubbliche e private”.
“La pandemia e lo smart working hanno già cambiato la città – dichiara Andrea Dellabianca, presidente di Compagnia delle Opere Milano – Sono mutate ad esempio le abitudini commerciali: la spese quotidiana più spesso – ad esempio – si fa sotto casa e non in centro. Cresce la domanda di qualità della vita in periferia. Proprio in questi luoghi, dove è più alto il rischio di lasciare indietro qualcuno, Milano con la sua area Metropolitana deve rinforzare lalleanza tra profit e non profit già in fase di programmazione per i fondi EU Next Generation. Insieme a questo serve garantire un maggiore impulso allaccoglienza favorendo ad esempio, rispetto allo sviluppo di ulteriori uffici, progetti di housing social e tutte le iniziative di riqualificazione urbana per i lavoratori a basso-medio reddito”.
«Al di là delle più specifiche istanze che Confesercenti continuerà a ribadire nellinteresse delle singole categorie rappresentate, lincontro è stata loccasione per rievocare alcuni temi essenziali», ha commentato il Presidente Andrea Painini: «Nel metodo, anzitutto rispetto allesigenza di un costante confronto preventivo sulle misure adottate dal Comune per le attività economiche; nel merito, evidenziando – da un lato – lurgenza di nuovi interventi per garantire la sopravvivenza della tradizionale rete degli esercizi di vicinato quale insostituibile fattore identitario per Milano, nonché – dallaltro lato – lesigenza di una più attenta pianificazione dellofferta ricettiva, contrastando la proliferazione incontrollata di strutture non alberghiere che rischia di avere effetti nefasti sia sulla qualità del turismo che sulla residenzialità”.
“Le 26700 imprese artigiane milanesi chiedono la semplificazione e lo snellimento delle procedure. È un obiettivo che possiamo concretizzare riformando l’assessorato alle attività produttive e con un confronto preventivo sui provvedimenti che ci riguardano – spiega il presidente di Unione Artigiani Stefano Fugazza – Meglio prevenire i possibili errori che correre ai ripari inseguendo assessori e funzionari comunali. Vorremmo lavorare con l’amministrazione comunale ad una straordinaria campagna di promozione e rilancio dell’artigianato come sbocco occupazionale per i giovani e per chi ha perso il lavoro”.
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