La Giunta di Palazzo Marino ha approvato oggi le nuove linee di indirizzo del Piano Straordinario per l’abitare accessibile.
Con il provvedimento, proposto dall’assessore al Bilancio, Demanio e Piano straordinario Casa Emmanuel Conte, il Comune di Milano rafforza la propria regia pubblica sulle politiche abitative e fa evolvere il Piano Straordinario per la Casa, avviato meno di un anno fa, introducendo importanti novità.
Resta confermato l’obiettivo di costruire 10.000 alloggi in 10 anni, con affitti sostenibili e permanenti di circa 80 euro al metro quadro all’anno (pari a 400 euro al mese per un appartamento di 60 metri quadri), destinati a lavoratrici e lavoratori con redditi compresi tra 1.500 e 2.500 euro mensili. Il 28 maggio 2025 è scaduto il termine dei due avvisi esplorativi pubblicati per raccogliere manifestazioni di interesse sulle prime otto aree. Il primo bando sarà pubblicato tra ottobre e novembre e riguarderà l’area di via Demostene 10, circa 5.000 metri quadri nei pressi della linea metropolitana M1 a Gorla. La proposta alla base del bando prevede la realizzazione di 33 alloggi, 1.500 metri quadri di verde pubblico e 1.200 metri quadri di servizi e negozi di vicinato al piano terra, con la stipula della convenzione con il Comune da parte del soggetto che presenterà la migliore offerta.
“Con questa delibera – dichiara l’assessore Conte – riaffermiamo la forte regia pubblica del Comune sulle politiche abitative: non deleghiamo, ma guidiamo. Milano ha bisogno di una strategia che orienti gli investimenti e costruisca valore sociale. Offrire alloggi in locazione a canone accessibile è una scelta di giustizia urbana: vogliamo dare stabilità a lavoratrici e lavoratori che contribuiscono ogni giorno alla vita della città. Il nuovo Piano Casa si fonda su un rapporto virtuoso tra pubblico e privato, in cui il Comune definisce visione, criteri e obiettivi, mentre gli operatori mettono in campo innovazione, competenze e risorse, per rispondere all’emergenza abitativa nel breve, medio e lungo periodo. La nuova strategia per l’abitare accessibile mira a rendere il Piano Straordinario Casa più innovativo, inclusivo e sostenibile”.
Le nuove linee di indirizzo definiscono quattro strumenti operativi per attuare la strategia dell’abitare accessibile: un concorso internazionale, la valorizzazione del patrimonio pubblico, l’incremento del patrimonio residenziale e la rigenerazione degli spazi urbani.
La prima novità è l’avvio di un concorso internazionale comparativo per le restanti aree da bandire, volto a promuovere la partecipazione di progettisti internazionali. A questo si affiancheranno indagini ambientali per stimare gli eventuali costi di bonifica e approfondimenti economico-finanziari da parte degli uffici comunali, per ridurre le incertezze e garantire solidità alle proposte. L’obiettivo è costruire quartieri sostenibili e accessibili, in linea con i quattro pilastri dell’inclusività abitativa definiti dal programma Horizon Europe: accessibilità, disponibilità, economicità e accettabilità.
La seconda novità riguarda la valorizzazione del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) e di immobili comunali non ERP oggi inseriti nel Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni Immobiliari (PAVI), che verranno sottratti alla vendita. Si tratta di unità vuote e disponibili in tempi brevi. Il primo immobile che sarà recuperato è uno stabile residenziale in via Trivulzio 18, dove verranno riqualificati 12 appartamenti attraverso un bando previsto tra novembre e dicembre 2025.
La terza novità prevede avvisi esplorativi per ampliare il patrimonio abitativo cittadino, acquisendo immobili di proprietà di altri enti pubblici da destinare a edilizia sociale e a canone accessibile, utilizzando le risorse già stanziate a bilancio.
La quarta novità consiste nella scelta di destinare alcune aree del Piano Casa a funzioni pubbliche e verde urbano – via Betti, via Trevi, via De Notaris, piazzale Martesana e via Esterle – per valorizzare spazi di natura e socialità.
La strategia per l’abitare accessibile si fonda su tre pilastri: il Piano Straordinario Casa, lanciato nel 2024 e oggi evoluto in una forma più inclusiva e sostenibile; la valorizzazione dell’ERP, per un abitare che includa tutti, dal ceto medio alle persone più in difficoltà – con la riqualificazione di 2.500 appartamenti nel triennio 2025-2027; uno sguardo metropolitano, con il Progetto Sistema Abitare, sviluppato insieme ai comuni di Cologno Monzese, Gessate e Gorgonzola.
“Questo Piano – aggiunge Conte – non riguarda solo la costruzione di case, ma una città più vivibile, inclusiva e sostenibile, fatta di spazi pubblici, verde e servizi di prossimità. Vogliamo rigenerare quartieri e comunità: creare luoghi dove le persone possano riconoscersi, vivere relazioni, trovare opportunità. In una fase segnata da crisi e trasformazioni, investire nell’abitare sostenibile significa investire nella coesione sociale e nel futuro di Milano. Con questa delibera vogliamo costruire una strategia per l’abitare insieme a tutte le energie della città – imprese, sindacati, Terzo settore, università e cittadini – per garantire che la casa sia un diritto e non un privilegio”.
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