Motorizzazione, anche Milano si unisce alla mobilitazione nazionale.

Anche i lavoratori della Motorizzazione Civile e del Provveditorato alle Opere Pubbliche di Milano sostengono la mobilitazione dei colleghi di tutta Italia ed aderiscono allo stato di agitazione indetto in ambito nazionale.

La protesta è rivolta contro la decisione politica che da tempo insegue la privatizzazione della ex Motorizzazione, affidando al personale interno unicamente attività residuali, con la previsione di avvalersi di soggetti privati per tutte quelle principali.

I Tecnici e gli Esaminatori della Motorizzazione chiedono da tempo un piano straordinario per nuove assunzioni e per l’adeguamento dei compensi ai rischi e alle responsabilità richieste dal loro lavoro, senza ottenere risposte.

Le crescenti criticità generate negli anni dalla mancanza di turn-over (scopertura di personale superiore al 50%) sono rimaste contenute grazie all’impegno di una quantità non comune di lavoro straordinario e non grazie ai discutibili provvedimenti di “dismissione del servizio pubblico” come l’abolizione di esami patenti moto o di collaudi “semplici”.

Ora, con l’avvio dei nuovi Ispettori esterni e dei compensi a loro riservati, partono tariffe diverse per lo stesso servizio pubblico e i Veicoli Pesanti che richiedono i controlli più avanzati (trasporti pericolosi o di passeggeri) saranno quelli a pagare meno. Questa palese assurdità è causata dai compensi previsti per il Personale della Motorizzazione, che svolge controlli di sicurezza (collaudi e revisioni di veicoli, esami di patenti di guida, nautiche, professionali, ecc.) non aggiornati né commisurati a quelli dei Professionisti privati, neofiti nelle “revisioni pesanti meno complesse”.

I lavoratori del Provveditorato alle opere Pubbliche oltre alla carenza di organico che li costringe a lavorare in condizioni di stress per le enormi responsabilità che la gestione di un’opera pubblica comporta, causa le lungaggini burocratiche e le carenze organizzativa del Ministero, non ricevono l’incentivo tecnico previsto dal Codice degli appalti dal lontano 2014. In aggiunta, l’Amministrazione non si è neppure adoperata per stipulare una polizza assicurativa a copertura dei rischi professionali che il contratto nazionale di lavoro prevederebbe. In questo modo si scaricano sui lavoratori e i cittadini i costi delle mancate scelte e della cattiva gestione del settore.

Troviamo paradossale che il Ministero non ponga in essere un piano di assunzioni e preferisca investire risorse per esternalizzare attività remunerando ditte private.

Di fronte a questa situazione, l’assemblea dei lavoratori della Motorizzazione ha deciso di inasprire le azioni di lotta, annunciando il blocco del lavoro straordinario per l’effettuazione di operazioni tecniche ed esami per il conseguimento delle patenti e dell’uso dell’auto propria in attesa di una revisione della Legge n.870/86 per i servizi della Motorizzazione.

I lavoratori del Provveditorato di Milano hanno dichiarato e confermato più volte il loro disagio per lo stato di cose e neppure un tentativo di conciliazione davanti al Prefetto è servito a far percepire la gravità della situazione.

Tutto ciò oltre a danneggiare la professionalità dei dipendenti (che continuano impietosamente a diminuire senza alcuna politica seria di recupero risorse), andrà ad incidere anche e fortemente sui criteri di imparzialità ed indipendenza di un servizio fondamentale a garanzia dei cittadini.

 

Peraltro, è storia in Italia, tutte le privatizzazioni (e/o esternalizzazioni selvagge)   senza senso, intervenute negli anni passati a tutti i livelli, hanno comportato da subito due effetti: HANNO AUMENTATO I COSTI E PEGGIORATO I SERVIZI.

Vogliamo questo anche in due settori così importanti per la vita dei cittadini e per la sicurezza stradale?

Due settori legati a materie di primaria importanza dove il ruolo pubblico dovrebbe riaffermare e migliorare la propria centralità, attraverso una politica seria di assunzioni straordinarie che risponderebbe alla cronica carenza di organico, aumenterebbe l’occupazione e si potrebbe risponde bene alle esigenze di tutti in sicurezza ed a costi contenuti.