L’inclusione come driver di redditività, posizionamento e competitività, martedì 14 in Borsa.

A woman wearing a protective face mask walks at Piazza Affari where Palazzo Mezzanotte, headquarters of the Italian Stock Exchange, is located, in Milan, Italy, 25 February 2020. So far seven people with the coronavirus have died in Italy - all of them over 60 and several with pre-existing conditions. ANSA / MATTEO BAZZI

L’utilizzo strategico dell’inclusività all’interno dell’azienda può generare un incremento dei ricavi pari al 30%.

Questa è l’evidenza emersa da uno studio condotto da GEA e Harvard Business Review Italia, con il contributo di GC Governance Consulting, Focus Management, Fondazione Diversity e Valore D che sarà illustrato con alcune case history nel corso del convegno “Inclusività competitiva” organizzato da Eccellenze d’Impresa e in programma martedì 14 marzo 2023 alle 16.30 presso Borsa Italiana a Palazzo Mezzanotte, Milano.

Genere e identità di genere, ageing, orientamento sessuale e affettivo, disabilità, status socio-economico, etnia e religione/credo: queste sono alcune forme di diversità per le quali la vera sostanza dell’inclusione consiste nella creazione di un ambiente lavorativo e di una società che vedano le differenze personali come un valore e in cui tutte e tutti abbiano accesso equo a opportunità e risorse e siano trattate/i con uguale rispetto. L’ascolto di tutte queste componenti dell’ambiente interno ed esterno all’azienda fertilizza la strategia d’impresa e rende vincente la sua realizzazione.

“La capacità di lavorare sinergicamente sull’inclusione sia internamente che esternamente rappresenta un vantaggio competitivo per le imprese” spiega Luigi Consiglio presidente di GEA Consulenti di direzione chiarendo che: “La comprensione delle singole forme di diversità, l’ascolto delle loro istanze e la capacità di trasformarle in azioni inclusive arricchisce in modo più che proporzionale la brand equity riflettendosi sul posizionamento e sui risultati in termini di market share, fatturato e redditività, a parità di altre condizioni”.

Dopo i saluti di Enrico Sasson, Presidente di Eccellenze d’Impresa, Ugo Loeser, AD di Arca Fondi SGR e Fabrizio Testa, CEO di Borsa Italiana interverranno Patrizia Ghiazza, Partner di GC Governance Consulting, Barbara Falcomer, Direttrice Generale di Valore D e Francesca Vecchioni, Presidente di Fondazione Diversity.

Veronica De Romanis, Docente di Politica economica di Stanford University e Luiss contribuirà al confronto con un keynote speech dal titolo “Senza distorsioni non si cresce”.

A seguire racconteranno direttamente la loro esperienza in ordine d’intervento Paola Angeletti, COO di Intesa Sanpaolo, Marilù Capparelli, Legal Director EMEA di Google, Luciana De Laurentiis, Head of Corporate Culture & Inclusion di Fastweb, Nilufer Demirkol, Global Head of Diversity and Inclusion di Nestlé, Pietro Iurato HRD head EMEA, SAP Italia.

A conclusione dell’incontro Emanuele Acconciamessa, COO di Focus Management e Gabriella Crafa, Vice President di Fondazione Diversity presenteranno la ricerca “Diversity Brand Index” e le relative best practice, riferite ai migliori 20 brand capaci di lavorare concretamente sull’inclusione e di comunicare questo impegno al mercato finale.

L’evento, patrocinato da Borsa Italiana, ha quindi l’obiettivo di diffondere la cultura dell’inclusione tra le imprese italiane posizionando l’inclusione come driver di valore non solo etico, ma anche di performance dell’azienda. “È indispensabile che gli imprenditori capiscano che l’inclusività è il principale fattore competitivo nelle loro mani, oltre che un fattore critico di successo per l’internazionalizzazione dell’industria italiana. Dimostreremo inoltre come l’information technology possa essere un facilitatore dei percorsi di diversità e di inclusione” conclude Consiglio.

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