Il tuo titolo ti rende un manager, le tue persone ti rendono un leader.

di Sandro Zilli, Innovation Manager e Resp. Osservatorio AIDR per l’Innovazione e la Crescita Digitale

 

Imprenditori, manager e professionisti, possono rivoluzionare la propria vita professionale utilizzando le strategie del Business Coaching.

Nonostante alcuni social come Facebook o Linkedin siano pieni di personaggi “improvvisati” e di ingenue vittime di promesse del tutto irrealistiche, il Business Coaching , quando viene  svolto sotto la guida di un professionista, funziona veramente bene. Sicuramente le esperienze negative prive di contenuti di valore pratico non hanno fatto altro che deludere le aspettative di chi aveva bisogno di un aiuto concreto, ma chi ha invece seguito un percorso sano, ha ottenuto benefici e vantaggi per la propria attività imprenditoriale e per la propria carriera professionale.

Ma evitiamo sterili generalizzazioni perché è indubbio che con il Business Coaching di qualità, si possano conseguire risultati oltre le proprie aspettative. Per fare degli esempi di successo, è utile pensare a cosa hanno in comune personaggi famosi nel mondo degli affari come Steve Jobs, Larry Page, Sergey Brin e Jeff Bezos. Ognuno di questi illustri Leader d’azienda è stato assistito da un grande business coach: Bill Campbell. Un visionario che è riuscito a fare la differenza nella carriera di ognuno dei suoi assistiti. Quando si parla di lui, ci si riferisce come al segreto meglio custodito della Silicon Valley, non un prodotto hardware o software disruptive, ma semplicemente un uomo di nome Bill Campbell, ex allenatore di Football che nel giro di pochi anni si è trasformato nel business coach più famoso del mondo.

Steve Jobs lo volle al suo fianco ogni domenica, come supporto nel suo percorso per divenire un leader straordinario ed anche i fondatori di Google lo scelsero come aiuto per il raggiungimento dei loro obiettivi arrivando ad affermare, poi, che non ce l’avrebbero mai fatta senza il suo intervento professionale.

Questa straordinaria avventura ha portato alla creazione di soluzioni semplici per i problemi più importanti di manager ed imprenditori, attraverso un sistema di Coaching messo a punto dallo stesso Campbell.

Il suo metodo infatti permette di raggiungere gli obiettivi attraverso un sistema unico, diverso rispetto a qualsiasi altro. Come business coach, il ruolo di Campbell non era quello di supervisionare progetti specifici e dare le sue opinioni su questioni strategiche, ma di far lavorare insieme i team esecutivi e ottenere il meglio l’uno dall’altro.

Qui di seguito, ho cercato di riassumere il mio punto di vista sui 5 punti chiave della leadership sulla base degli insegnamenti forniti da quello che è probabilmente il miglior business coach che il mondo degli affari abbia mai visto.

 

  1. SCEGLIERE I GIOCATORI GIUSTI

La priorità assoluta di ogni manager è il benessere ed il successo della sua gente. È vero, il titolo assegna formalmente il ruolo di manager, ma sono le sue persone che lo rendono un leader. In breve, i bravi manager aiutano le proprie persone ad eccellere e a crescere. Quando ci si trova di fronte a un problema o a un’opportunità, il primo passo è assicurarsi che la squadra giusta sia sul posto e ci stia lavorando. Le caratteristiche principali da cercare nel team sono l’intelligenza e il cuore; la capacità di imparare velocemente, la volontà di lavorare sodo, l’integrità, la grinta, l’empatia e un atteggiamento che mette al primo posto la squadra.

UN TRUCCO DA IMPARARE DA BILL:

Per costruire rapporti e relazioni migliori tra i membri del team, iniziare ogni riunione con “resoconti di viaggio”, o altri tipi di argomenti non lavorativi che abbiano un’impronta più sul personale. Ad esempio: com’è andata la gita del fine settimana, come avete passato la domenica, ecc.

Concedetevi il tempo di conoscervi l’un l’altro e di sapere cosa succede nella vostra vita quotidiana. Per interessarsi alle persone, bisogna veramente interessarsi alle persone: chiedete delle loro vite al di fuori del lavoro, capite le loro famiglie e quando le cose diventano difficili, siate presenti.

 

  1. OGNI AZIENDA HA BISOGNO DI UN DECISORE

Il CEO dovrebbe dare ai membri del team l’opportunità di esprimere  liberamente il loro punto di vista, anche se alla fine poi è lui stesso che deve decidere l’opzione migliore. Occorre creare sicurezza psicologica tra le persone. È importante tener bene a mente che quando le cose vanno male, i team cercano ancora più lealtà, impegno e risolutezza dai loro leader. È fondamentale prendere di petto le situazioni, non girarci intorno, iniziando sempre a risolvere prima il problema più critico, affrontandolo poi in modo costruttivo.

Accade spesso di partecipare a riunioni dei team di leadership, che durano troppo a lungo. Non perché qualcuno le abbia pianificate così, ma perché nessuno ha il coraggio necessario per assumersi la responsabilità di prendere una posizione e una decisione.

UN TRUCCO DA IMPARARE DA BILL:

Lasciate che i membri del team esprimano il loro punto di vista e imparate ad ascoltare. Assicuratevi sempre che ci sia una (o più) persona(e) che decide.

Ascolta le persone con grande attenzione, non pensare a quello che dovrai dire dopo e fai domande per arrivare al vero problema. Tirate fuori i fatti che contano ed eliminate i miti, dopodichè decidete.

 

  1. LA LEADERSHIP INIZIA CON LA FIDUCIA

È un mito che i migliori team abbiano competenze complementari e la stessa personalità. Ciò che rende forte un team è la fiducia reciproca. Se non ti fidi dei tuoi compagni di squadra, nessuno è disposto a mettersi in gioco per nessuno. Non è una novità, eppure è una questione delicata.

Occorre dunque dedicare il tempo e gli sforzi necessari per costruire la fiducia all’interno di un team così creando le condizioni necessarie affinché ogni membro del team acquisisca da solo la convinzione della necessità di essere disposti a credere in qualcuno o in  qualcosa.

UN TRUCCO DA IMPARARE DA BILL:

Credere nelle persone più di quanto loro credano in sé stesse e spingerle ad essere più coraggiose.

Dedicare del tempo alla creazione della squadra giusta e alla costruzione della fiducia su base continuativa. Fare attenzione nel vedere segni di sfiducia tra i membri del team.

 

  1. PERMESSO DI ESSERE EMPATICI

Guidare i team diventa molto più agevole quando le persone si conoscono, sono unite e si preoccupano l’uno dell’altro. In pratica quando c’è un sentimento di appartenenza comune che i membri del gruppo hanno verso gli altri. Questo rende anche le persone più efficaci perché possono essere completamente se stesse e portare la loro piena identità al lavoro. Il business può essere spietato, specialmente nella sua ricerca del profitto e dell’efficienza, ma anche l’umanità è necessaria e dunque non va trascurata.

Per creare grandi risultati in questa direzione è necessario creare un ambiente in cui ci si senta accolti e sia diffusa la sicurezza psicologica, dove le persone non hanno paura di esporsi perché c’è attenzione ai valori umani. I valori umani positivi e il senso di appartenenza, indipendentemente dall’età, dal livello o dallo status, generano risultati aziendali positivi. Tuttavia, questa è una connessione che troppi business leader ignorano.

UN TRUCCO DA IMPARARE DA BILL:

Interessarsi alle persone e cercare di capire cosa si aspettano anche al lavoro. Ascoltare, osservare, e colmare le lacune di comunicazione e comprensione tra le persone.

Interessarsi ai colleghi sul posto di lavoro può essere impegnativo, quindi è bene esercitarsi finché non diventi più naturale. Sostenete in modo dimostrabile le persone e celebrate i loro successi.

 

  1. OGNI SQUADRA HA BISOGNO DI UN ALLENATORE

Ogni squadra sportiva ha bisogno di un allenatore e i migliori allenatori rendono grandi le buone squadre. Lo stesso vale anche negli affari. Il coaching è il modo migliore per plasmare persone efficaci in squadre potenti.

I tratti che rendono una persona “allenabile” includono l’onestà e l’umiltà, la volontà di perseverare e lavorare sodo e una costante apertura all’apprendimento. Lo stesso vale per una squadra. Non si può allenare qualcuno che non vuole essere aiutato.

UN TRUCCO DA IMPARARE DA BILL:

“Non ficcarglielo nell’orecchio”. Non dire alle persone cosa fare; offri loro delle storie e aiutale a prendere le decisioni migliori per loro stesse. Non essere troppo orgoglioso di essere “allenato”.

Fatevi seguire da un business coach che vi aiuti a facilitare e a guidare il vostro slancio in avanti – sia nelle riunioni di leadership che in quelle meno importanti.