Il nuovo governo e il nodo edilizia.

di Achille Colombo Clerici (Assoedilizia Milano)

Come ho avuto modo di esprimere da Cernobbio, partecipando al
Forum The European House Ambrosetti, pochi giorni addietro, se vogliamo rivolgere un appello al nuovo Governo, non possiamo che partire da un rilievo di fondo.

Nelle materie attinenti al territorio, alla casa ed all’ “immobiliare” in generale, l’Italia va aiutata a recuperare un equilibrio che si e’ smarrito.

“Un equilibrio sociale, potenziando l’offerta-abitazioni di case popolari e l’investimento nell’edilizia residenziale pubblica,  che ci vede all’ultimo posto tra i Paesi avanzati d’Europa.

Un equilibrio economico, alleggerendo la fiscalità nei campi immobiliare e delle costruzioni, che costituiscono un formidabile volano per l’intera economia.

Un equilibrio cultural-urbanistico unificando i principi cardine del regime dei suoli e della pianificazione urbanistica a livello nazionale, ragionando sui criteri da adottare in tema di risparmio del suolo compatibile con l’esigenza di crescita del Paese, e promuovendo un vasto processo di sistema per la realizzare compiutamente una vera rigenerazione urbana.

“C’e’ comunque bisogno di un’azione governativa rassicurante, che riporti la fiducia verso la politica ed i politici. E’ questa la condizione indispensabile al progresso del Paese.

Quanto alla imposta patrimoniale, da alcuni invocata, va detto che una cosa sono le dichiarazioni di alcuni politici, altro sono gli effetti pratici delle politiche che vengono attuate.

In merito dunque alle rassicurazioni dei politici riguardanti la non introduzione di una nuova tassazione patrimoniale, possiamo dire che escludere una nuova tassa patrimoniale non e’ sufficiente a tranquillizzare gli italiani.

Per ottenere un incremento impositivo patrimoniale, basterebbe infatti inasprire le aliquote o i metodi di applicazione dei tributi gia’ esistenti, aventi natura di prelievo patrimoniale.

In particolare, si tratta dell’Imu/Tasi sugli immobili (con la relativa riforma catastale pendente), della imposta sulle transazioni finanziarie, del sistema del ‘risparmiometro’ sui depositi bancari, del monitoraggio bancario (se prelevi dai conti correnti devi giustificare, se non prelevi devi ugualmente giustificare – operare con le banche sta diventando un vero problema), dell’imposta di successione ( si discute, non solo di aliquote, ma anche del sistema della ‘legittima’).

Ai nostri concittadini non rimane, dunque, che ‘vigilare’ particolarmente la sfera normativa e di applicazione di questi tributi.

In ogni caso il messaggio di fondo non puo’ essere che questo: l’ investimento nella casa, in infrastrutture e in opere pubbliche, e’ un nodo strategico per lo sviluppo del Paese.