Coronavirus, impatto devastante su mercato auto, -51% di vendite in Europa.

epa02238655 (FILE) Visitors check out new cars at the Auto Mobil International (AMI) car show in Leipzig, Germany, 18 April 2010. Car sales in Western Europe fell by 6.4 per cent in June led by a steep drop in the region?s biggest auto market, Germany, data released 06 July 2010 showed. The automotive forecasting group JD Power said West European seasonally adjusted annualized sales fell to 12.8 million units a year by the end of June. Car sales in Germany slumped by 32.2 per cent after Berlin brought to an end last year its so-called cash-for-clunkers scheme. The German market has shrunk by 28.7 per cent in the year to date. EPA/JAN WOITAS

La pandemia ha pesanti effetti sul mercato europeo dell’auto. A marzo in Europa Occidentale (Ue+Efta+Uk) le immatricolazioni sono state 853.077 contro 1.771.030 dello stesso mese del 2019. Il calo – secondo i dati diffusi dall’Acea l’associazione dei costruttori europei in valore assoluto è di 917.953 autovetture, mentre la contrazione percentuale è stata del 51,8%. Nel trimestre le auto complessivamente vendute sono 3.054.7093, il 26,3% in meno dello stesso periodo dell’anno scorso.

Fca, a marzo vendite in calo del 74,4% in Europa
Il gruppo Fca ha immatricolato a marzo nei mercati dell’Unione Europea, dell’Efta e nel Regno Unito 27.326 auto, il 74,4% in meno dello stesso mese del 2019. La quota è pari al 3,2%. Nel trimestre il gruppo ha venduto 170.327 vetture, con un calo del 34,5% sull’analogo periodo dell’anno scorso e una quota è scesa dal 6,3% al 5,6%. A causa delle misure messe in campo dai governi per fronteggiare l’emergenza Covid-19 le immatricolazioni di Fca a marzo e nel primo trimestre dell’anno in Europa non sono confrontabili con i risultati del 2019. Infatti, a partire dall’11 marzo in Italia, mercato di riferimento per Fiat Chrysler Automobiles, in anticipo rispetto alle altre nazioni, sono stati chiusi stabilimenti produttivi, concessionarie e punti vendita di auto. Fca ha avviato alcune iniziative che coinvolgono la rete dei concessionari, per aiutare i cittadini che, pur nell’emergenza sanitaria, stanno prendendo in considerazione la possibilità di acquistare un nuovo veicolo. L’Italia è stato il primo mercato a lanciare questa modalità di contatto ‘remoto’, operativa anche in Austria, Belgio, Francia, Germania, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Svizzera, Grecia e Serbia. Utilizzando Google Meet è stato attivato un servizio dedicato a dealer e clienti per comunicare senza che nessuno debba uscire di casa. Nei primi tre mesi dell’anno Fiat Panda e 500, in un segmento che cala a livello europeo del 40,7% dei volumi, aumentano le quota rispetto a un anno fa. Panda è la più venduta del trimestre con quasi 37.800 registrazioni e una quota del 18%, 2,9 punti percentuali in più dell’anno scorso. Con 37.500 immatricolazioni, la 500 ottiene una quota del 17,8%, in crescita di 3,5 punti percentuali. Complessivamente, le due vetture detengono una quota del 35,8% nel segmento A, miglior risultato trimestrale dal 2004. Lancia Ypsilon con 12.700 immatricolazioni ha una quota del 2,2%, stabile rispetto al 2019.

Promotor, effetto devastante emergenza su mercato
In Italia risultato peggiore, servono incentivi rottamazione

“Effetto devastante dell’emergenza coronavirus sul mercato dell’auto europeo”. Lo sottolinea il Centro Studi Promotor che parla di “disastroso risultato interamente dovuto all’emergenza coronavirus, in un mercato che già nei primi due mesi dell’anno era fiacco, ma aveva contenuto le perdite nel 7,2%”. Il risultato peggiore si è registrato in Italia, primo paese a dichiarare l’emergenza (-85,4%). Non molto meglio hanno fatto Francia e Spagna, dove il calo è stato del 72,2% e del 69,3%. Pesante, ma più contenuto, l’impatto sulla Germania (-37,7%) e sul Regno Unito (-44,4%). Anche se previsto, il crollo delle immatricolazioni – sottolinea Promotor – è un vero shock per il mercato. Facile prevedere che fino a quando non verranno allentate le misure di protezione contro il coronavirus, i dati possono soltanto peggiorare rispetto al devastante risultato di marzo. Nei paesi colpiti le associazioni rappresentative degli operatori del settore dell’auto avanzano precise richieste ai Governi per rilanciare il settore e, con esso, l’economia. Le misure necessarie sono due: un forte sostegno finanziario alla filiera e in particolare ai concessionari, l’adozione di significativi incentivi per sostenere la domanda. Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, in Italia sono necessari incentivi alla rottamazione di vetture di oltre 10 anni da sostituire con auto nuove Euro 6 o con vetture a emissioni zero o molto contenute. Il modello sono i primi incentivi alla rottamazione che nel 1997 consentirono al mercato un incremento del 38,8%, un maggior gettito Iva che coprì il costo degli incentivi In Italia con un avanzo per l’erario di 1.400 miliardi di lire e un aumento del Pil, certificato da Banca d’Italia, dello 0,4%. (ANSA)