Caro bollette, lettera aperta della Uil a Regione e Anci: non spegnamo i motori della Lombardia.

Al Presidente

                                                              Regione Lombardia

                                                            Avv. ATTILIO FONTANA

Al Presidente ANCI Lombardia

Dott. MAURO GUERRA

Gentili Presidenti,

ci rivolgiamo a Voi per sottoporVi, come Uil Unione Confederale Milano e Lombardia, la necessità di una rapidissima convocazione degli Stati Generali, che veda coinvolte anche le associazioni sindacali per trovare immediatamente una soluzione all’emergenza drammatica del caro bollette.

Come Regione e Anci inevitabilmente, avete il ruolo politico per poter arrivare a tutte le amministrazioni comunali/provinciali (che in molti casi, da sole, potrebbero fare poco), affinché supportino, anche a livello amministrativo, tutte le decisioni che chiediamo siano prese per fermare quella che si è rivelata essere una vera e drammatica emergenza che sta piegando i Cittadini e le Imprese in Lombardia.

Parliamo di emergenza perché, oltre all’aumento delle bollette, non possiamo, né dobbiamo, dimenticare l’aumento dei tassi di interesse, arrivato in un momento sbagliatissimo, che non serve a raffreddare l’inflazione, in virtù del fatto che gli aumenti dei prezzi sono causati da speculazioni, che finiscono per impoverire ulteriormente le famiglie.

Ci sono persone e imprese che si vedono strozzate (sì, proprio questo termine) ogni giorno dall’aumento dei prezzi dei beni di consumo, delle bollette e dei mutui (e dei finanziamenti). E il tutto a stipendio invariato, anzi con aumenti contrattuali, per chi li ha ottenuti nel 2022, già assorbiti dall’ inflazione.

Una situazione che, come Organizzazione Sindacale Confederale, ci pare davvero ormai sfuggita di mano, raggiungendo un livello di allerta massima per le sue conseguenze emergenziali, non solo sulle famiglie, ma sull’intero sistema produttivo della nostra regione. Occupazione e salari sono messi, di nuovo, a dura prova all’indomani della terribile pandemia di cui non sono ancora stati smaltiti gli effetti.

Nei territori registriamo aziende che hanno ridotto l’attività, altre che hanno chiuso, sindaci in difficoltà nel far fronte ai pagamenti delle bollette per scuole e asili.

Servono misure e ammortizzatori sociali idonei per il sistema produttivo evitando licenziamenti .

Siamo convinti che il reale problema non sia accendere o no le luminarie di Natale, ma la tenuta dell’intera Lombardia.

I tempi sono più che maturi per robusti provvedimenti governativi, ma, al contempo, non potendo lasciare le famiglie in balia di questi incrementi, scriviamo a Voi proprio perché auspichiamo che Anci e Regione Lombardia, di concerto con le Parti Sociali, possano attuare un piano urgente e concreto a sostegno dei cittadini.

Crediamo che anche le multiutility, operative in Lombardia, con maggioranza a partecipazione pubblica, possano essere coinvolte in questa emergenza. Proprio da li si potrebbe cominciare a costituire un fondo comune regionale attraverso i dividendi, che possa coinvolgere tutti quei piccoli comuni Lombardi che spesso non hanno partecipazioni nelle multiutilities.

In questo contesto rimane vitale un richiamo e sollecito alla politica nazionale ed europea per far leva sia sugli extraprofitti delle società energetiche così come su quelli delle banche (spesso legate al territorio in cui operano) che, proprio in virtù dell’amento dei tassi di interesse, stanno contribuendo a impoverire e indebolire le famiglie lombarde.

Per questo chiediamo un tavolo urgente per lanciare un’iniziativa coordinata che vada al di là di qualsiasi divisione per intervenire con misure concrete prima che la situazione precipiti ancora di più.

Auspichiamo una Vostra decisa disponibilità, nonché una iniziativa concreta e urgente, perché l’economia di questa Regione rischia di arrivare ad un punto di non ritorno che, se superato, implicherebbe dei costi insopportabili per chiunque e un innegabile innescarsi di pericolose tensioni sociali.

“NON SPEGNIAMO i MOTORI della LOMBARDIA”

Consapevoli della estrema delicatezza del periodo, ringraziamo per l’attenzione e, naturalmente, siamo disponibili ad un confronto.

Buon lavoro e distinti saluti.