Borsa, giornata positiva. Spread poco mosso. Ipotesi acquisizione Mps di Unicredit.

In positivo la Borsa di Milano (+0,6%), dopo un lunedì nero per i timori di nuovi lockdown col crescere dei contagi da Covid 19 in alcuni Paesi europei.

Rimbalzo per una serie di titoli, da Interpump (+1,6%) a Fca (+1,2%) e Atlantia (+0,3%). Tiene Diasorin (+1,9%), unico del listino principale in rialzo già il giorno precedente. Resta in perdita Exor (-1%), piatta Cnh (-0,06%) dopo il picco negativo sulla scia del terremoto ai vertici di Nikola.

Meglio le banche, con Fineco (+1,1%), Intesa (+0,4%), Bper (+0,3%), Banco Bpm (+0,1%), ma ancora giù Unicredit (-1,1%), con lo spread sceso sotto 143. Tra i petroliferi in rosso Saipem (-0,9%) e Tenaris (-0,1%), rimbalza Eni (+0,8%), dopo il tonfo del giorno prima, col greggio ancora in leggero calo (wti -0,1%) a 39,2 dollari al barile, sulla scia della crescita della produzione in Libia e dell’uragano che potrebbe bloccarla nel Golfo del Messico. Bene Poste (+1,2%), Tim e Pirelli (+0,6%), Enel (+0,3%), non Leonardo (-1,5%) che continua il calo.

Oro negativo (-1,8%) a 1.899 dollari l’oncia.

L’esito delle elezioni e la paura per una una nuova ondata di coronavirus non influiscono più di tanto sullo spread tra Btp e Bund. Il differenziale è poco mosso a 144,3 punti base (dai 145 di ieri) con un rendimento del decennale italiano allo 0,91%.

Unicredit pesante a Piazza Affari in scia alle indiscrezioni relative alla proposta, che sarebbe arrivata dal governo all’istituto di Piazza Gae Aulenti, di rilevare Mps. Il titolo cede l’1,62% a 6,98 euro, posizionandosi ai minimi dalla fine dello scorso maggio, mentre Mps avanza del’1,12% a 1,3 euro. Dalla banca, che risente anche del taglio del target price da parte di Credit Suisse a 9,5 euro, arriva un “no comment” e si ricorda come il ceo, Jean Pierre Mustier, abbia escluso ancora recentemente ipotesi di fusioni o acquisizioni.

(ANSA).