Borsa, giornata debole, giù Juventus e Ferrari.

Avvio di seduta debole per le Borse europee mentre gli investitori guardano con favore all’attenuarsi delle proteste in Cina e sperano in un ammorbidimento contro la politica ‘zero Covid’ da parte di Pechino.

Parigi cede lo 0,2%, Francoforte lo 0,3% e Milano lo 0,4% mentre Londra avanza dello 0,4%.

I mercati, che incassano il buon dato sull’inflazione in Spagna, in calo a novembre, e attendono alle 14 quello tedesco, si aspettano domani una conferma dal presidente della Fed, Jerome Powell, sul possibile rallentamento della stretta monetaria. I titoli di Stato dell’Eurozona sono così in rialzo, con i rendimenti in deciso calo e il Btp (-11 punti base al 3,78%) a tirare la volata, mentre lo spread con il Bund tedesco si restringe di un punto a quota 189.

Corre il petrolio, in scia alle scommesse per una riapertura della Cina e sulla possibilità che l’Opec+ possa procedere a nuovi tagli alla produzione per sostenere i prezzi. In deciso rialzo anche il gas, con i future Ttf ad Amsterdam in progresso del 4,2% a 128,5 euro.

A Piazza Affari riduce i cali la Juventus (-3,1%) dopo il crollo (fino a -10,4%) dell’avvio in scia alle dimissioni del cda, mentre sul listino principale scivolano Amplifon (-2,4%), Unicredit (-2,3%) e Tim (-2,1%), con il governo che prende tempo fino a fine anno per mettere a punto una soluzione per la rete unica. Vendite anche sulla Ferrari (-1,6%), che ha annunciato il divorzio dal suo team principal Mattia Binotto. Bene invece Erg (+1,8%), al suo debutto sul Ftse Mib, Saipem (+1,3%) e Tenaris (+0,9%).
(ANSA).