Automotive, Capone (Ugl): Necessaria politica industriale a tutela di lavoratori e imprese.

“Il via libera definitivo del Parlamento europeo allo stop ai veicoli di nuova immatricolazione, a benzina e diesel, a partire dal 2035 mette a rischio l’intera industria dell’automotive con ripercussioni occupazionali potenzialmente devastanti. Tale scelta rappresenta una minaccia alla sovranità tecnologica, avvantaggiando, senza alcun dubbio, le imprese cinesi. Imporre il dogma ecologista in assenza di una gradualità e di un sostegno all’intera filiera e ai lavoratori indebolisce un asset strategico nell’economia del Paese. È impensabile stabilire rigidi target temporali senza prevedere, al contempo, incentivi alle imprese del comparto per promuovere la riconversione, risorse per la formazione dei lavoratori e investimenti in ricerca e infrastrutture. È fondamentale adottare una politica industriale di medio e lungo periodo per gestire i fenomeni di transizione in atto, puntando sulle competenze attraverso la riqualificazione professionale. Come UGL, pertanto, auspichiamo la convocazione di un tavolo fra Governo e parti sociali, per discutere delle misure necessarie a rilanciare la filiera automotive e a tutelare i livelli occupazionali”.
Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito allo stop ai veicoli di nuova immatricolazione, a benzina e diesel, a partire dal 2035, deciso dal Parlamento europeo.