A2A, approvata trimestrale, utile netto a 201 milioni, margine operativo 389 milioni.

Il logo esposto all'entrata della sede di A2A a Milano, 26 novembre 2020. A2A e Ardian, società privata di investimenti, hanno firmato un Memorandum of Understanding per una cooperazione relativa allo sviluppo dell'utilizzo dell'idrogeno verde. In particolare l'accordo avrà l'obiettivo di identificare potenziali aree di collaborazione per la produzione di idrogeno verde da fonti rinnovabili. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Utile netto a 201 milioni di euro: 136 milioni di euro nel primo trimestre 2021, +65 milioni di euro a seguito del contributo derivante dalla cessione di alcuni asset immobiliari; utile netto ordinario in contrazione del 22% rispetto al medesimo periodo del 2021; Margine Operativo Lordo a 389 milioni di euro, in diminuzione del 2% rispetto primo trimestre 2021.

Le attività in settori diversificati hanno consentito al Gruppo di compensare la riduzione della performance della Business Unit Mercato; Ricavi a 5.540 milioni di euro: +155% rispetto al primo trimestre 2021, principalmente dovuto all’incremento dei prezzi delle materie prime energetiche, a cui è corrisposto un analogo incremento dei costi di approvvigionamento. Investimenti pari a 186 milioni di euro, +20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Posizione Finanziaria Netta a 4.297 milioni di euro (4.113 milioni di euro al 31 dicembre 2021). Al netto delle variazioni di perimetro del periodo la PFN aumenta di 159 milioni di euro e si attesta a 4.272 milioni di euro, dopo investimenti per 186 milioni di euro e incassi per cessione di alcuni asset immobiliari per 221 milioni di euro. Sono i principali dati contenuti nell’Informativa trimestrale al 31 marzo 2022 approvata oggi dal Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A, sotto la Presidenza di Marco Patuano. “Nei primi mesi del 2022, la fase di incertezza derivante dai rincari del prezzo dell’energia, delle materie prime e della reperibilità delle merci – con conseguenti spinte inflazionistiche – si è ulteriormente acuita a causa del conflitto in Ucraina che, oltre al dramma umanitario, ha causato effetti rilevanti sull’economia – commenta l’Amministratore Delegato Renato Mazzoncini –. In questo scenario, A2A si è confermata solida ed è riuscita a portare avanti in modo responsabile le sue attività, segnando una crescita del 20% degli investimenti rispetto al primo trimestre 2021 nei settori chiave, indispensabili per raggiungere l’autonomia energetica del Paese che la guerra ha reso non più rinviabile, favorendone la transizione ecologica”.

Sul fronte della transizione energetica, “A2A – spiega la nota con i dati dell’Informativa – consolida la propria posizione tra gli operatori delle rinnovabili in Italia: perfezionata l’acquisizione delle quote di maggioranza in Volta Green Energy, piattaforma che si occupa della costruzione, sviluppo e gestione di impianti a fonte rinnovabile. Ulteriore contributo alla decarbonizzazione e alla flessibilità del sistema elettrico italiano: A2A si è aggiudicata 5,4 GW di capacità, di cui 1,3 GW di nuova capacità nell’asta del capacity market per l’anno di consegna 2024”. In tema di sostenibilità, ammonta a 73 GWh le quantità prodotte da fonti fotovoltaiche ed eoliche nel primo trimestre 2022 (31 GWh nei primi tre mesi del 2021). Inoltre, A2A è stata inclusa per il primo anno nel S&P Global Sustainability Yearbook 2022, che include le società con le migliori performance di sostenibilità secondo S&P.
Infine, evidenzia A2A, “prosegue l’impegno del Gruppo nella finanza sostenibile: A marzo A2A ha collocato con successo il suo secondo Sustainability-Linked Bond per 500 milioni di euro collegato al raggiungimento di un target al 2024 di sostenibilità relativo alla capacità installata da fonti rinnovabili. A seguito di questa operazione la quota di debito sostenibile sul totale del debito lordo di Gruppo al 31 marzo 2022 ha raggiunto il 49% (vs. il 30% al 31 marzo 2021)”.

“E’ un trimestre che si inserisce all’interno di uno scenario che definire complesso è un eufemismo, ma l’azienda che era già stata messa a dura prova dalla pandemia dimostrando una grande resilienza, l’ha dimostrata anche in questo scenario”: lo ha sottolineato l’ad di A2A, Renato Mazzoncini durante la conference call per la presentazione dei risultati del primo trimestre.

“La produzione idroelettrica sta soffrendo, non avendo piovuto per tutto l’inverno, e quindi non avendo acqua nei bacini, la produzione in questo momento si attesta sul 30% in meno della media degli ultimi dieci anni”: lo ha riferito l’ad di A2A Renato Mazzoncini durante la conference call sui risultati del primo trimestre. “Questo è compensato inevitabilmente, essendo il sistema un sistema sostanzialmente chiuso, da una maggiore produzione termoelettrica, quindi a livello di gruppo sono sostanzialmente pareggiati i due effetti – ha precisato l’ad – però sarebbe stato certamente meglio produrre più energia rinnovabile tramite l’idroelettrico che con il termoelettrico”. In ogni caso, ha concluso “un’azienda come la nostra produce energia con tutte le fonti disponibili quindi le fonti tra di loro finiscono sempre per equilibrarsi”.

“Se il prelievo passasse al 25%, l’impatto sarebbe di una cinquantina di milioni di euro sull’utile netto”: lo ha riferito l’ad di A2A, Renato Mazzoncini, durante la conference call sui risultati del primo trimestre, riferendo della stima fatta sull’impatto che avrebbe l’aumento dal 10 al 25% del prelievo sugli extra-profitti degli operatori dell’energia, previsto nel decreto aiuti del Governo.(MiaNews)