Triennale, doppio appuntamento giovedì 24 con United Nations SDG Action Campaign.

Giovedì 24 giugno 2021, alle ore 21.00, Triennale Milano e United Nations SDG Action Campaign presentano i video essays Predictions of Uncertainty di Dimitra Louana Marlanti e The Review di Giulio Squillaccioti, sviluppati a partire dalle tematiche di Uknown Unknowns. An Introduction to Mysteries, 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano, e realizzati in collaborazione con United Nations SDG Action Campaign.

La collaborazione tra Triennale Milano e United Nations SDG Action Campaign è nata sul terreno comune di obiettivi condivisi. La riflessione che la 23ª Esposizione Internazionale Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries sta sviluppando si pone in continuità critica con la tradizione delle Esposizioni internazionali di Triennale mettendo in luce le sfide di un presente incerto ma che, oggi più che mai, richiede azioni per mobilitare, ispirare e connettere individui e organizzazioni ad agire per obiettivi comuni di sviluppo e sostenibilità.

I video essays di Dimitra Louana Marlanti e Giulio Squillacciotti, presentati in occasione del SDG Globar Festival of Action, sono la prima commissione di Triennale e UN SDG su questi temi. Prendendo le mosse da questi presupposti, Marlanti e Squillacciotti sono stati invitati a realizzare due lavori, due interpretazioni uniche e personali.

Il dialogo tra Giulio Squillaccioti, artista e regista, Riccardo Venturi, storico e critico d’arte, e Marta Rojas Sevillano, Lead for Creative Partnerships United Nations SDG Action Campaign, aiuterà ad approfondire temi e contenuti dei video, il loro rapporto con la 23ª Esposizione Internazionale e la collaborazione tra Triennale e United Nations SDG Action Campaign.

 

Dimitra Louana Marlanti propone una visione circolare del tempo, forse derivata dalle sue origini greche, a un certo punto generatrice, attraverso il connubio di puntuali elementi visivi e sonori, di un cortocircuito spazio temporale in cui passato, presente e futuro si fondono e confondono. Sospesa tra il certo e l’incerto, tra scienza e meta-scienza, l’opera di Dimitra Louana Marlanti, con le sue immagini straniate e stranianti, si interroga sulle false narrazioni di cui ci circondiamo, quasi a voler esorcizzare la nostra inevitabile estinzione finale. Una esplorazione del reale posta in relazione alla costruzione della verità e delle sue differenti temporalità.

 

Nelle sue opere Giulio Squillacciotti costruisce complessi apparati scenografici attraverso i quali articola narrazioni del presente in cui realismo e fiction si intrecciano per toccare l’elemento emozionale ed esplorare le possibili sfaccettature del fare creativo, con una attenzione a gesti e rituali quasi da antropologo. Squillaciotti delinea figure dai contorni netti, che lasciano trasparire una dimensione profonda – un possibile richiamo iconografico agli studi in arte medievale compiuti dall’artista – in cui il mistero e il dato quotidiano entrano in dialogo.

 

Questo appuntamento fa parte del palinsesto di Triennale Estate, un progetto rivolto a tutta la città per tornare a vivere insieme la cultura. L’obiettivo di Triennale Estate è dare voce a diversi temi: dal design all’architettura, dalla rigenerazione urbana alla fotografia al teatro e alle performing arts, con una particolare attenzione a tematiche quali sostenibilità, green, diversity, dialogo intergenerazionale, valorizzazione delle figure femminili nell’arte contemporanea e con il contributo di discipline come la storia e la filosofia quali ulteriori chiavi di lettura per interpretare il contemporaneo.

 

 

Dimitra Louana Marlanti
Dimitra Louana Marlanti (Atene, 1989) è una videomaker che vive tra Milano e Atene. Ha studiato architettura al Politecnico di Milano e comunicazione all’Istituto Europeo di Design, interessandosi alla società e alla percezione, ha completato la sua tesi in psicogeografia e ha iniziato a utilizzare il video come mezzo espressivo. I suoi saggi visivi esplorano la decontestualizzazione e la riappropriazione. I filmati trovati vengono recuperati, manipolati, modificati, distorti e in alcuni casi completamente ricreati al fine di costruire nuove narrazioni nel tentativo di sfidare i preconcetti degli spettatori e la loro relazione con segni e simboli.

 

Giulio Squillacciotti
Giulio Squillacciotti (Roma, 1982) è un artista e regista il cui lavoro è orientato principalmente all’invenzione e al mutamento delle tradizioni. Ha studiato storia dell’arte medievale presso l’Università La Sapienza di Roma, dove si è laureato in Lettere e Filosofia, e presso l’università UB di Barcellona. Successivamente ha conseguito un master in arti visive presso l’Università IUAV di Architettura di Venezia. È stato Fellow Resident presso l’Accademia Jan Van Eyck di Maastricht e uno degli artisti del Padiglione Olandese alla 16a Biennale di Architettura di Venezia.