Stati Generali della Musicologia Italiana, giovedì 14 a Palazzo Madama a Roma.

STATI GENERALI DELLA MUSICOLOGIA ITALIANA
Giovedì 14 novembre 2019 ore 10.00
Palazzo Madama, Sala Koch
(Roma, Piazza San Luigi de’ Francesi 9)

La Società Italiana di Musicologia, attraverso gli “stati generali”, intende promuovere una serie di riflessioni e il confronto su temi riguardanti l’educazione storico-musicale, gli insegnamenti musicologici, la ricerca musicologia e la valorizzazione del settore dei beni musicali in Italia.

Auspica anzitutto che l’insegnamento della Storia della musica, al pari di quello della Storia dell’arte, possa diventare materia formativa nella scuola italiana nei suoi vari ordini e gradi.

L’insegnamento della Storia della musica nella scuola secondaria di secondo grado (ora presente nei programmi dei soli licei coreutico-musicali) rappresenterebbe un tratto caratterizzante e ben radicato del sistema educativo scolastico del nostro Paese, frutto di una sensibilità culturale moderna e lungimirante, e costituirebbe un ulteriore modello rispetto a quelli già adottati in altri Paesi comunitari. In tal senso, un primo passo potrebbe essere costituito dall’attuale progetto di legge n. 1553 presentato alla Camera dei Deputati, dal titolo “Delega al Governo per l’introduzione dell’insegnamento della Storia della musica nella scuola secondaria di secondo grado e disposizioni concernenti l’insegnamento della musica nella scuola secondaria di primo grado”.

Per l’Alta Formazione Artistica Musicale (AFAM) e l’Università gli insegnamenti dell’area musicologica già in essere sono essenziali e la Società Italiana di Musicologia propone di consolidare, rafforzare e tutelare questa specifica area.

La Società Italiana di Musicologia auspica inoltre che venga posta un’attenzione maggiore al settore dei beni musicali, con l’istituzione di una specifica Direzione Generale del MiBACT, che coordini gli interventi di tutela e di valorizzazione dei beni musicali, l’istituzione di scuole specifiche di formazione all’interno di Università e AFAM, anche in collaborazione tra loro, e un piano di reclutamento di figure specifiche in questo campo, dotate di competenze specialistiche avanzate, atte alla salvaguardia e alla tutela dell’ingentissimo patrimonio musicale del Paese.