Romanzo caporale, presentazione del libro di Annibale Gagliani sabato 15 allo Spazio Alda Merini.

Sabato 15 febbraio 2020, alle ore 18.00, “Romanzo caporale” di Annibale Gagliani (IQdB Edizioni) sbarca alla Casa delle Arti Spazio Alda Merini di Milano in via Magolfa, 32. La presentazione-dibattito è organizzata in collaborazione con l’associazione onlus “ALA Milano”, che si occupa di tutela della salute, inclusione sociale, lotta alle discriminazioni e cooperazione sia sul territorio nazionale che internazionale. Dialogheranno con l’autore Vincenzo Cristiano, presidente di ALA Milano, e Chiara Evangelista, poetessa e critica letteraria del blog di poesia del Corriere della Sera. Attese a partecipare al dibattito le autorità locali. L’evento è gratuito e aperto a tutti. 

 

Titolo: Romanzo Caporale

Autore: Annibale Gagliani

Genere: Romanzo

Casa Editrice: I quaderni del Bardo

Pagine: 114

Prezzo: 8,37 €

Codici ISBN: ISBN-10: 1686770707 – ISBN-13: 978-1686770708

 

«Niente irrompe nei miei sensi meglio di questo smeraldo. Se l’osservi impavido ti violenta l’anima. Niente spegne il mio corpo meglio di questa terra rossa. È bagnata regolarmente da un sole cieco: eccolo, il declamatore supremo dei sogni del Mediterraneo. Eppure, piove, dentro e fuori di me. È il tintinnio sadico dei ricordi. Sinfonia dolorante che fa sussultare la misteriosa Cava. Sembra sorridermi, tingendosi a tratti d’azzurro. Stringo il coltello nel pugno destro, lo punto verso la parte più emozionale del mio collo, la casa della giugulare […]».

TRAMA. La fine dell’uomo nel caos italiano. Sulla terra vermiglia della Cava di Bauxite, a Otranto, il suicidio narra, attraverso il flusso di coscienza, la vita da cacciatore di lucciole del protagonista, che ricorda l’Alì dagli occhi azzurri di Pier Paolo Pasolini. Un condottiero possibile del Kenya, animato da due modelli filosofici: don Donato Panna e Thomas Sankara. La corruzione politica del suo Paese lo costringe a fuggire in Italia col sogno di costruire un avvenire di pace per la sua famiglia. La disumana navigazione sul Mediterraneo lo conduce in una terra intollerante, avvolta da buio impenetrabile. Ma lui, come Sisifo, porta il masso sopra la montagna. Diventa schiavo del caporalato, ma non s’arrende: sfida il Fattore C sedimentato tra le sinapsi della gente comune. La tragedia, dalla sequenza circolare, ha due insegnanti autorevoli: la storia e il dolore. Il giovane antieroe è l’effige più lucida dello stoicismo di Lucio Anneo Seneca. Con la prefazione di Fabrizio Peronaci, caposervizio della redazione romana del «Corriere della Sera»; con la postfazione di Raffaele Gorgoni, storica firma RAI; foto copertina curata da Massimo Bietti, fotografo internazionale premiato dal National Geographic.