Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica, i finalisti della XVI edizione.

Sono stati designati questa mattina, in streaming, i cinque finalisti del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica, giunto alla XVI edizione, promosso dal Comune di Padova-Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, curato da Pleiadi, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

I cinque autori selezionati della Giuria Scientifica sono: Benjamín Labatut con “Quando abbiamo smesso di capire il mondo” (Adelphi), Piero Martin con “Le 7 misure del mondo” (Edizioni Laterza), Telmo Pievani con “Serendipità. L’inatteso nella Scienza” (Raffaello Cortina Editore), Francesca Buoninconti con “Senti chi parla. Cosa si dicono gli animali” (Codice Edizioni), Rebecca Wragg Sykes con “Neandertal. Vita, arte, amore e morte” (Bollati Boringhieri).

La Giuria presieduta dalla Professoressa Daniela Mapelli, Magnifica Rettrice dell’Università di Padova, era composta da: Gabriele Beccaria, giornalista e coordinatore Tuttoscienze e Tuttosalute La Stampa; Giovanni Caprara, saggista e editorialista scientifico Corriere della Sera; Massimo Cerofolini, giornalista, conduttore Eta Beta Radio 1 Rai; Silvia Bencivelli, giornalista, conduttrice, Radio 3 Scienza; Elena Dusi, giornalista La Repubblica; Professor Pier Paolo Di Fiore, Vincitore Premio Galileo 2021;  Professor Giulio Cossu, Vincitore Premio Galileo 2020; Professoressa Cristina Cattaneo, Vincitore Premio Galileo 2019; Professor Stefano Mancuso, Vincitore Premio Galileo 2018; Professor Guido Tonelli, Vincitore Premio Galileo 2017.

”È tornato questo atteso appuntamento con il Premio Galileo, capace di far incontrare il mondo della ricerca e il mondo degli studenti, cosa che ne ha fatto un evento di rilievo nazionale ormai da oltre quindici anni. Anche in questa edizione la qualità dei testi presentati è molto elevata, cosa che conferma da una parte la vitalità e la competenza presenti nel mondo della comunicazione scientifica e dall’altra l’interesse prezioso degli editori verso questo genere letterario. Va segnalato inoltre come siano sempre di più gli autori che guardano alla letteratura scientifica di divulgazione non come ad una letteratura minore ma come ad un fondamentale fattore di crescita culturale. Credo che anche il Premio Galileo abbia portato in questo un suo piccolo ma importante contributo”, ha affermato l’Assessore alla Cultura del Comune, Andrea Colasio

”Presiedere la giuria del Premio Galileo è stato per me un grande piacere – ha affermato Daniela Mapelli, Rettrice dell’Università di Padova – L’altissima qualità dei volumi dai quali abbiamo selezionato i cinque finalisti testimonia come, nel nostro Paese, ci sia un’attenzione sempre maggiore alla divulgazione scientifica. Modalità e cifre stilistiche diverse, ma con in fondo un unico grande obiettivo: raccontare la scienza a un pubblico più ampio possibile. Obiettivo ancor più importante ora, mentre viviamo una pandemia che ha messo in luce come la scienza dia le uniche risposte valide per affrontare, e superare, un periodo così complesso. Con Galileo, che ha vissuto e insegnato in questa città, nasce il metodo scientifico; quindi un Festival sulla divulgazione scientifica non poteva trovare migliore ospitalità della città di Padova”.

La Cerimonia di premiazione del Premio Galileo si svolgerà il 15 Ottobre 2022 nell’Aula Magna dell’Università di Padova, a Palazzo Bo. Sarà una vasta Giuria composta da studenti a scegliere, tra i cinque finalisti, il vincitore del Premio. La Giuria degli studenti verrà individuata su ampia base nazionale, per rappresentare le diverse aree del nostro paese. Sarà composta da 10 classi quarte di istituti secondari di secondo grado e da 100 studenti universitari.

Con la Cerimonia di premiazione, il Premio Galileo è l’evento centrale de “La Settimana della Scienza 2022”, un contenitore di eventi a carattere scientifico che si svolgeranno in varie sedi, a Padova, dal 10 al 16 Ottobre. Nel periodo compreso tra la Selezione finalisti e la Cerimonia di premiazione di Ottobre sono previste delle attività rivolte agli studenti, tra cui la presentazione dei libri finalisti, nei mesi di Aprile e Maggio.

 

I CINQUE FINALISTI

BENJAMÍN LABATUT – QUANDO ABBIAMO SMESSO DI CAPIRE IL MONDO – ADELPHI

 

C’è chi si indispettisce, come l’alchimista che all’inizio del Settecento, infierendo sulle sue cavie, crea per caso il primo colore sintetico, lo chiama «blu di Prussia» e si lascia subito alle spalle quell’incidente di percorso, rimettendosi alla ricerca dell’elisir. C’è chi si esalta, come un brillante chimico al servizio del Kaiser, Fritz Haber, quando a Ypres constata che i nemici non hanno difese contro il composto di cui ha riempito le bombole; o quando intuisce che dal cianuro di idrogeno estratto dal blu di Prussia si può ottenere un pesticida portentoso, lo Zyklon. E c’è invece chi si rende conto, come il giovane Heisenberg durante la sua tormentosa convalescenza a Helgoland, che probabilmente il traguardo è proprio questo: smettere di capire il mondo come lo si è capito fino a quel momento e avventurarsi verso una forma di comprensione assolutamente nuova. Per quanto terrore possa, a tratti, ispirare. È la via che ha preferito Benjamín Labatut in questo singolarissimo e appassionante libro, ricostruendo alcune scene che hanno deciso la nascita della scienza moderna. Ma, soprattutto, offrendoci un meraviglioso intrico di racconti, e lasciando scegliere a noi quale filo tirare, e se seguirlo fino alle estreme conseguenze.

 

 

PIERO MARTIN – LE 7 MISURE DEL MONDO – EDIZIONI LATERZA

Da sempre misuriamo il mondo. Per conoscerlo ed esplorarlo, per viverci, per interagire con i nostri simili. L’umanità misura per conoscere il passato, comprendere il presente, progettare il futuro. Ci sono voluti però millenni perché due rivoluzioni, quella scientifica iniziata con Galileo e quella francese, avviassero il percorso per rendere il sistema di misura condiviso e non più basato su deperibili artefatti umani, ma su elementi invariabili e universali della natura. Un cammino poco noto che è però una delle principali conquiste scientifiche e sociali dell’era moderna.Oggi con solo sette unità di misura fondamentali – metro, secondo, chilogrammo, kelvin, ampere, mole e candela – misuriamo e cerchiamo di comprendere la complessità e le meraviglie della natura, dal microcosmo delle particelle elementari ai confini dell’universo. Queste unità fondamentali sono protagoniste di sette affascinanti racconti che, insieme ai grandi della scienza e a tanti inaspettati personaggi, conducono il lettore in un viaggio alla scoperta della fisica – da Galileo a Einstein, dalla meccanica di Newton alla quantistica – e di come la scienza aiuti a costruire un futuro sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Con un finale a sorpresa.

TELMO PIEVANI – SERENDIPITÀ. L’INATTESO NELLA SCIENZA – RAFFAELLO CORTINA EDITORE

Quante volte ci è capitato di cercare qualcosa e trovare tutt’altro? Una compagna, un compagno, un lavoro, un oggetto. Agli scienziati succede spesso: progettano un esperimento e scoprono l’inatteso, che di solito si rivela assai importante. Questo affascinante fenomeno si chiama serendipità, dal nome della mitica Serendippo da cui, secondo una favola persiana, tre principi partirono all’esplorazione del mondo. Nella storia della scienza molte grandi scoperte sono avvenute così. Qui però non troverete la solita lista di aneddoti, dalla penicillina ai raggi X, da Cristofor Colombo al forno a microonde. Le più sorprendenti storie di serendipità svelano infatti aspetti profondi della logica della scoperta scientifica. Non è solo fortuna: la serendipità nasce da un intreccio di astuzia e curiosità, di sagacia, immaginazione e accidenti colti al volo. La serendipità, soprattutto, ci svela che non sapevamo di non sapere.

FRANCESCA BUONINCONTI – SENTI CHI PARLA, COSA SI DICONO GLI ANIMALI – CODICE EDIZIONI

Dal nostro giardino alle foreste pluviali, dal parco sotto casa alle profondità degli oceani, il mondo animale pullula di mes-saggi. C’è chi canta come un usignolo, anche negli abissi, e chi utilizza casse di risonanza particolari come la propria vescica. Altri si arrangiano con puzze e profumi, o lasciano parlare il proprio colore. E c’è persino chi mente. Ma cosa si dicono? Davvero gli uccelli cantano ogni volta che aprono becco? Per-ché esiste il canto nel regno animale? Cosa passa per la testa di una gazzella inseguita da un predatore che, invece di scappare,inizia a saltare? I pesci sono davvero muti come dice il proverbio? I delfini si chiamano per nome? Se vi siete fatti almeno una volta nella vita una di queste domande, questo è il libro per voi.

REBECCA WRAGG SYKES – NEANDERTAL. VITA, ARTE, AMORE, MORTE – BOLLATI BORINGHIERI

Neandertal è un viaggio straordinario. Che è iniziato con una fascinazione d’infanzia verso il passato; ha guadagnato slancio con la scoperta della ricchezza del Pleistocene; ed è infine diventato una carriera accademica spesa alla scoperta dell’archeologia dei Neandertal. In questo stesso viaggio, Rebecca Wragg Sykes accompagna anche noi: scavando siti antichi, tenendo in mano gli eleganti manufatti che i Neandertal hanno lasciato, ma anche provando a esplorare – grazie a un amore di lunga data per la letteratura e la poesia come strumenti per evocare luoghi, tempi e sentimenti – connessioni emotive più profonde, attivate dai dettagli sorprendenti che possiamo ricostruire sulle loro vite. Dalla loro scoperta – avvenuta più di 160 anni fa – i Neandertal si sono trasformati, da perdenti dell’albero genealogico umano, in ominini di serie A. Rebecca Wragg Sykes usa la sua esperienza all’avanguardia nella ricerca paleolitica per condividere la nuova comprensione che abbiamo di loro, mettendo da parte il cliché dei bruti vestiti di stracci in una terra desolata e gelida. Ci rivela invece che erano curiosi, intelligenti conoscitori del loro mondo, tecnologicamente inventivi ed ecologicamente adattabili. Soprattutto, sono sopravvissuti con successo per più di 300.000 anni, durante tempi di massicci sconvolgimenti climatici. Pianificazione, cooperazione, altruismo, artigianato, senso estetico, immaginazione, forse anche un desiderio di trascendenza che guarda oltre la mortalità: molto di ciò che ci definisce era anche dei Neanderthal, e il loro DNA è ancora dentro di noi. Questo libro fa per i Neanderthal quello che Sapiens di Harari ha fatto per noi. Rivelando una storia più profonda e sfumata, dove l’umanità stessa cessa di essere nostra esclusiva prerogativa. E si rivela invece una comune, antichissima eredità condivisa.