Pensare la Terra, sabato 27 ad Olginate.

Olginate (LC), sabato 27 giugno ore 18.30
Villa Sartori – Biblioteca Civica

In occasione dell’apertura del Festival Esperidi on the Moon

un talk dal titolo Pensare la Terra

Interverranno lo psicologo Fabrice Olivier Dubosc autore del saggi “Sognare la terra. Il troll al tempo dell’Antropocene“,
Oliviero Ponte di Pino – scrittore, giornalista, critico teatrale e conduttore di Radio RAI 3,
Gerardo Guccini – professore associato di Discipline dello spettacolo all’Università di Bologna.
Emilio Padoa – Schioppa – professore di Ecologia all’Università Milano – Bicocca,
Michele Losi, regista, direttore artistico,
Marco Maria Linzi, regista.

Fabrice Olivier Dubosc
SOGNARE LA TERRA
IL TROLL NELL’ANTROPOCENE
Exòrma edizioni

Che cosa sceglieremo di fare una volta che la crisi pandemica sarà finita? Come sceglieremo di vivere? Qualunque sia la direzione, la tappa successiva del percorso certamente non ci troverà dove eravamo prima. Cosa dobbiamo imparare dal contagio per riappropriarci della nostra identità?
E ancora. Il troll nell’Antropocene: perché questo sottotitolo? In che modo la figura del troll entra nel discorso? Che significato assume oggi la figura di questo essere mitologico a un tempo umano e non umano? Dove si nasconde?

L’autore entra nel vivo della crisi aperta dalla pandemia del Covid-19 dedicandogli un intero capitolo e affrontando l’evidenza dei sintomi psicosociali, la paura del contagio e l’epidemia psichica, la deriva del controllo securitario, la medicalizzazione radicale della vita e della morte.

Dubosc ragiona sulla crisi manifesta di un modello di sviluppo sul quale incombe la svolta climatica, e lo fa in modo originale attraverso la lente della clinica, della psicologia, dell’antropologia e della filosofia, chiamando in causa la letteratura e il folklore; la psicopolitica e la cosmoecologia per mappare le radici del sovranismo e della paura, l’intolleranza e le politiche dell’inimicizia. Ed è qui che il troll/hater ricompare, sotto mentite spoglie nelle comunità virtuali, nella rete, per boicottare e paralizzare i processi comunicativi ma la sua natura paralizzante invade tutti gli ambiti della nostra vita, si esprime proprio nella tenace resistenza al cambiamento, affermando che un altro mondo è impossibile.

La nostra epoca è segnata dalla parola “crisi”. Nessun aspetto è al riparo: lo Stato, l’Europa, le istituzioni, la giustizia, la scuola, il sistema sanitario, l’educazione, le famiglie.
Più che mai, allora, per riconnetterci al tessuto vivente al quale tutti noi apparteniamo, per riuscire a pensare in modo diverso l’avvenire non basta il pensiero critico, serve uno sforzo immaginativo, uno scatto in avanti dell’immaginazione.
D’ora in poi, “sognare la terra” diventa indispensabile per sfuggire alla morsa di un presente senza orizzonte.