Iseo Jazz”: il trio della pianista Simona Premazzi e la JW Orchestra di Marco Gotti domenica 11 per la giornata conclusiva del festival.

Si concluderà domenica 11 luglio, a Iseo (Bs), la ventinovesima edizione di “Iseo Jazz” (la casa del jazz italiano), con una serata che presenta due omaggi ad autori totalmente differenti tra loro, la consegna dei Premi Iseo 2021 e la presentazione del volume “La Storia del Jazz” (Hoepli editore), a cura di Luigi Onori, Riccardo Brazzale e Maurizio Franco.

Pianista di doppia formazione, classica e jazz (ha studiato ai Civici Corsi di Milano), Simona Premazzi ha poi costruito il suo percorso artistico a New York, dove vive da molti anni ed è diventata una tra le più apprezzate jazziste della Grande Mela. Per la sua prima volta a Iseo, dove suonerà alla testa di un trio completato da un batterista italiano residente anch’egli New York (Luca Santaniello) e da uno dei più brillanti bassisti italiani (Marco Micheli), Simona Premazzi presenterà un omaggio al grande pianista e compositore afroamericano Andrew Hill, di cui eseguirà una serie di brani che interessano tutta la sua storia musicale.

Per il concerto conclusivo del festival, Marco Gotti sarà invece alla testa di un ridotto della sua JW Orchestra e riceverà il Premio Iseo per il grande lavoro di arrangiatore svolto negli anni, rileggendo grandi pagine del repertorio europeo, da Mahler a Mussorgskij, ma anche di Morricone, dei Beatles e di Armstrong. Gotti proporrà il suo recente “Kreativ Mozart”, rilettura altamente spettacolare, ma di contenuto, di pezzi notissimi della produzione del genio di Salisburgo, tra cui Rondo alla Turca, tema dalla Sinfonia N. 40, Andante del concerto in Do Maggiore, il Duetto Papageno-Papagena e “Confutatis Maledictis”, cioè alcune delle più usate e abusate pagine del repertorio mozartiano. L’intenzione di Gotti, però, è anche quella di esaltarne l’autenticità espressiva, utilizzando un impasto strumentale diverso da quello abituale, per cercare prima di carpire e poi liberare la grande potenza creativa di cui quella musica è fortemente intrisa. Non si tratta, sia ben chiaro, di far risuonare Mozart in chiave swing, ma di riscoprirlo tramite il linguaggio della contemporaneità.

Nel corso della serata riceverà il Premio Iseo anche il fotografo Carlo Verri, grande testimone della scena italiana del jazz tra gli anni Settanta e fino alla fine del millennio.