Franco Guerzoni. L’immagine sottratta. Dal 9 settembre al Museo del Novecento.

Si intitola ‘Franco Guerzoni. L’immagine sottratta’ la mostra dedicata all’artista modenese che aprirà al museo del Novecento di Milano dal 9 settembre e sarà visibile fino a San Valentino; un’esposizione che rientra nell’indagine che il museo sta dedicando agli artisti della metà del secolo scorso.

E infatti l’allestimento, al quarto piano del museo, accosta lavori dei primi anni Settanta a produzioni dell’ultimo decennio, con un itinerario intorno alla parete, un topos per Guerzoni. Pareti vecchie e scrostate, ricche di intonaci e rigonfiamenti, precarie per crepe, graffi, affioramenti, muffe e salnitri, sono protagoniste agli esordi, di scatti fotografici utilizzati come supporto del suo lavoro; poi vengono evocate sulla tela: pareti-palinsesto dai molteplici, affioramenti sulle quali si è articolata tutta la sua sofisticata archeologia personale.
Le immagini, rovine vere o più frequentemente simulate e ricostruite attraverso la pittura, vengono fatte dialogare con lavori dei primissimi anni Settanta nati dalla collaborazione con gli amici fotografi Luigi Ghirri e Franco Vaccari.
La mostra prosegue con l’ultima ricerca di Franco Guerzoni intitolata Intravedere: piccole stanze di materiale gessoso che galleggiano come libri aperti, ma la cui immagine è nascosta, appunto “sottratta” allo sguardo dell’osservatore. E poi ancora i libri-opera che dagli anni Settanta fanno parte del suo percorso: dal Libro dei sogni del 1970 al Museo ideale del 2014.
In questa mostra curata da Martina Corgnati, inoltre, una bacheca è riservata a un labirinto di sequenze fotografiche, spesso inedite, che riguardano progetti e aspirazioni risalenti alle sue origini che l’artista chiama ‘Irrisolti’ frutto acerbo e tenero del suo ingresso nella ricerca artistica.
“Eludendo un’antologia vera e propria che mi avrebbe costretto a congiungere in un percorso rettilineo il mio lavoro – ha spiegato l’artista -, ho preferito il labirinto offerto dai suoi mille frammenti”. (ANSA).