Fai, i risultati de I Luoghi del Cuore 2022 e lo speciale Lombardia.

Oggi il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS e Intesa Sanpaolo presentano i risultati dell’11ª edizione del censimento nazionale de “I Luoghi del Cuore”, chiusa lo scorso 15 dicembre: con 1.500.638 voti raccolti nel 2022 per più di 38.800 luoghi il censimento siconferma la più importante campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo, com’è nella missione del FAI. La classifica dei luoghi del cuore più votati viene annunciata in una conferenza stampa, visibile anche in streaming, alla presenza di Marco Magnifico, Presidente del FAI, e di Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo, e con la partecipazione dei rappresentanti deitre beni vincitori, che riceveranno, a fronte di un progetto, un contributo per il restauro e la valorizzazione.

Grazie a “I Luoghi del Cuore” dal 2003 a oggi sono stati sostenuti interventi per 138 luoghiin 19 regioni d’Italia, che erano dimenticati, abbandonati o poco valorizzati, ma amati dalle loro comunità, che votandoli li hanno salvati. I voti raccolti – sono in tutto 11.100.000quelli giunti al FAI nei vent’anni anni dell’iniziativa –sono,infatti,l’innesco di un processo virtuoso capace di moltiplicare l’effetto del censimento: luoghi sconosciuti e apparentemente condannati hanno guadagnato una tale attenzione, locale e nazionale, che altri insieme al FAI – Comuni, Regioni e Ministero, aziende, fondazioni e associazioni – si sono mobilitati per salvarli, tanto che il sostegno di Intesa Sanpaolo a questo progettoha generatoinvestimenti per un valore dieci volte superiore. Nell’impatto di questa iniziativa, accanto al valore economico, c’è un valore culturale e sociale: grazie a “I Luoghi del Cuore” gli italiani scoprono o riscoprono testimonianze di storia e tradizione, simboli dell’identità dei loro territori, e si accende un sentimento collettivo che è puro spirito di cittadinanza, che si concretizza in una mobilitazione diffusa e trasversale: nell’edizione 2022 sono stati coinvolti nel censimento 6.508 Comuni d’Italia, l’82,4% del totale, segnalati da cittadini, singoli o associati in comitati, sorti dall’iniziativa di tanti e diversi soggetti della società civile, dalle scuole alle parrocchie, dalle biblioteche ai musei, dalle proloco agli stessi Comuni. La Repubblica, nella sua più ampia espressione, trova ne “I Luoghi del Cuore” lo strumento per esercitare il proprio diritto e dovere alla tutela del patrimonio culturale, come prescrive l’articolo 9 della Costituzione.

“In questa edizione, in maniera particolarmente evidente, ‘I Luoghi del Cuore’ hanno dato voce agli ‘ultimi’, a quei luoghi del patrimonio culturale italiano considerati minori, che non hanno mai avuto l’attenzione del Paese, ma che invece la meritano, e che senza l’amore delle persone che li hanno votati si sarebbero persi. Ridare voce e dignità agli ‘ultimi’: non c’è missione più bella e più vera per ‘I Luoghi del Cuore’”commenta ilPresidentedel FAI, Marco Magnifico.

Gian Maria Gros-Pietro, Presidente Intesa Sanpaolo, ha commentato: “Intesa Sanpaolo e il FAI collaborano insieme dal 2004 per favorire i progetti proposti dalle comunità sulla base del consenso raccolto spontaneamente. Una straordinaria partecipazione attiva della cittadinanza che permette capillarità di intervento e diffusione dell’arte e della cultura su tutto il territorio nazionale. La cultura è un fattore fondamentale di coesione sociale e di crescita economica; per questo le attività culturali della Banca sono un elemento qualificante del nostro Piano di Impresa 2022-2025”.

Il moto spontaneo del censimentoporta alla luce, anche nell’edizione 2022,piccoli e grandi monumenti, luoghi e storie inediti e talvolta sorprendenti: chiesette sperdute, ville e palazzi abbandonati o degradati, ma anche ferrovie e sentieri storici dimenticati, aree naturali o rurali danneggiate o minacciate, grandi architetture così come affreschi nascosti o collezioni di musei che tramandano imperdibili tradizioni locali.
I primi luoghi in classifica nazionale sono: al 1° postola Chiesetta di San Pietro dei SamariaGallipoli (LE), piccolo edificio medievale immerso nella campagna salentina a meno di un chilometro dal mare, oggi a rischio di crollo, votato da 51.443 persone, più del doppio degli abitanti della cittadina pugliese; al 2°posto,con 32.271voti, il Museo dei Misteri di Campobasso,che per la prima volta nella storia del censimento porta il Molise sul podio con 32.271 voti, e dove si conservano gli “ingegni” su cui vengono issati i bambini vestiti da personaggi sacri durante l’annuale processione del Corpus Domini, dal Settecento ancora viva e sentita; al 3°postola Chiesa di San Giacomo della VittoriaadAlessandria, colma di ex voto che testimoniano un’affezione storica della comunità, ma ormai officiata solo saltuariamente e bisognosa di restauri. Sul podio ci sono dunque tre luoghi di culto e di devozione popolare, e ben 45 beni religiosi sono nelle prime 100 posizioni, a conferma del ruolo di fulcri della comunità che le chiese ancora rivestono nell’Italia “dei mille campanili”, ma anche campanello d’allarme per la tutela di un patrimonio, ingente e diffuso, di valore storico e artistico, oltre che sociale.

Continuando a scorrere le prime dieci posizioni (classifica completa suwww.iluoghidelcuore.it), si incontra al 4°posto la Via Vandelli, tra Emilia-Romagna e Toscana, una delle prime strade carrozzabili realizzate in Europa nelXVIII secolo, di cui ancora si conservano tratti integri nell’Appennino Tosco-Emiliano, votata da 26.261 persone perché venga valorizzata come Cammino, seguita al5°postodalla Casa del Mutilato di Alessandria, con25.350 voti, rilevante edificio degli anni ’40 del Novecento in abbandono, destinato però a diventare sede della sezione locale di Confindustria. E ancora, al 6°postocon 22.890 votila Basilica dei Fieschi a Cogorno (GE), uno dei monumenti meglio conservati tra romanico e gotico della Liguria,al 7°postola Chiesa di Santa Maria di Castello, anch’essa ad Alessandria, che ha raccolto 22.574 voti grazie a una mobilitazione nata a novembre scorso dopo un crollo che l’ha danneggiata, mentre all’8°posto si trova, con 20.194 voti, il vincitore della classifica speciale dedicata nel 2022 a “I Borghi e i loro luoghi”: il borgo medievale di Cremolino, nell’alto Monferrato, in cima a una collina circondata dai vigneti e affacciata sulle Alpi, in cerca di rilancio e valorizzazione. In coda, al 9°posto con 19.001 segnalazioni il Villaggio operaio di Crespi d’Adda a Capriate San Gervasio (BG), sorto a partire dal 1878 e inserito nel 1995 dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio Mondiale per la sua eccezionale integrità, che necessita però di interventi conservativi, e al 10°postoVilla Mirabellino nel Parco della Reggia di Monza, edificata nel 1776 dall’architetto Giulio Galliori per il cardinale Angelo Maria Durini,da decenni in totale abbandono e votata da 17.933 persone per sollecitarneil restauro.

Non mancano in alta classifica i paesaggi culturali – categoria riconosciuta tra i beni Patrimonio dell’Umanità censiti dall’UNESCO -, luoghi in cui l’opera dell’Uomo si fonde con quella della Natura: oltre alla 4ª posizione di Via Vandelli, al 13° posto con 15.593 voti si trova un luogo dalsignificativo nome “il nostro Carso”, un’area naturale tra le province di Gorizia e Trieste, duramente colpita da un recente incendio estivo, mentre al 18° posto, la Fascia olivata tra Assisi e Spoleto, votata da12.738 persone, che per oltre 40 chilometri caratterizza il territorio umbro e la sua tradizione di coltivazione degli ulivi.

In un’edizione che ha visto arrivare i maggiori flussi di voti da Piemonte (246.553 voti), Lombardia (241.774 voti) e Sicilia (134.947 voti), merita di essere segnalatol’eccezionale risultato di un territorio dove da anni “I Luoghi del Cuore” sono profondamente radicati.Regine indiscusse del censimento 2022 sono la città e la provincia di Alessandria, che annoverano ben quattro luoghi nelle prime dieci posizioni. Hanno dato un contributo determinante a questo successo le scuole cittadine, che hanno “adottato” tutti i luoghi in fase di voto:un’attivazione di grande significato, per l’importanza di sensibilizzare i più giovani, trasmettendo la consapevolezza di quanto il patrimonio sia un valore da preservare per il presente tanto quanto per il futuro.

Pubblicata la classifica del censimento, si apre ora la seconda fase de “I Luoghi del Cuore”, tutta rivolta agli interventi. A marzo 2023 il FAI lancerà un bandoper raccogliere i progetti di intervento che verranno sostenuti:iquattro vincitori – ilpodio e il primo classificato della sezione specialededicata a “I Borghi e i loro luoghi”– parteciperanno di diritto, ma potranno presentare un progetto – attraverso gli enti proprietari – tutti i luoghi che hanno raggiunto la soglia minima di 2.500 voti. Dovranno essere progetti concreti, di recupero o di valorizzazione, con tempi di realizzazione certi e cofinanziamenti che permettano di ampliare l’impatto dei contributi stanziati da FAI e Intesa Sanpaolo. I tre vincitori nazionali beneficeranno rispettivamente di 50.000, 40.000 e 30.000 euro, mentre al borgo di Cremolino spetterà il premio speciale Intesa Sanpaolo, di 20.000 euro, sempre a fronte della presentazione di un progetto. Il bando, che sarà come sempre corredato da una serie di parametri di valutazione, stanzierà contributi fino a 30.000 euro per ciascun luogo.

NOVITà 2023: IL CONTEST NAZIONALE “NARRATE, GENTE, LA VOSTRA TERRA”

Il 2023 porta con sé un nuovo progetto: un contest,dal titolo“Narrate, gente, la vostra terra”, dedicato alla valorizzazione dei luoghi del cuore attraverso il racconto, che nasce da un’idea dello scrittore Antonio Scurati e della giornalista Marta Stella. Gli italiani sono invitati a narrare il proprio luogo del cuore inun racconto vocale che potrà essere una descrizione o un ricordo, una celebrazione o un messaggio intimo e personale. Il progetto parte con il contributo di personaggi del mondo della cultura che hanno scelto di donare al FAI la propria narrazione, tra cui Alessandro Baricco, Sonia Bergamasco, Francesco Guccini, Valeria Parrella, Francesco Piccolo, Bianca Pitzorno, Massimo Popolizio e Stefania Rocca. Si potrà inviare il proprio messaggio vocale, seguendo le istruzioni su www.iluoghidelcuore.it, da oggi al 15 settembre 2023. I migliori saranno veicolati periodicamente sui canali digitali del FAI e il vincitore sarà annunciato a novembre; il luogo oggetto della sua narrazione beneficerà di un progetto di valorizzazione del valore di 5.000 euro a cura del FAI.
“Io credo che raccontare la propria terra sia una manifestazione d’amore, un modo per prendersene cura, per custodirla. Mai come in questo momento storico, di fronte alla gravissima emergenza ambientale e crisi climatica, l’Italia ci chiama a prendercene cura, a custodirla e ad amarla.  Spero che tantissimi italiani rispondano al nostro appello contribuendo a disegnare una mappa sentimentale del nostro meraviglioso e fragile Paese” dichiara Antonio Scurati.

Anche nell’edizione 2022 del censimento la lista dei siti amati è ricca di luoghi sorprendenti e di storie toccanti. Ne sono esempio il Cimitero Vecchio diSanto Stefano diCamastra (ME), le cui 90 tombe ottocentesche, originariamente rivestite di maioliche, oggi solo in parte conservate, necessitano di restauro; i Castelli Tapparellid’Azeglio a Lagnasco (CN), complesso di proprietà del Comune con tre diversi edifici nati sul finire dell’XI secolo e sviluppatisi fino al XVIII, che ha bisogno di fondi per il restauro e l’apertura al pubblico; il Circolo Combattenti e Reduci a Milano, un luogo ricco di memoria, il cui giardino verrà distrutto con la realizzazione di un nuovo progetto urbanistico; Villa Verdi a Villanova sull’Arda (PC), la dimora che Giuseppe Verdi scelse per oltre cinquant’anni, oggi chiusa ai visitatori e da novembre 2022 in attesa di essere messa all’asta. E ancora, la Chiesa di Santa Maria delle Tinte a Pergola (PU), piccolo gioiello che sorprende per il contrasto tra esterno in laterizi e interno in stucco bianco con una ricca decorazione barocca, gravemente danneggiata dall’alluvione che ha colpito le Marche a settembre 2022; il Barco della Regina Caterina Cornaro ad Altivole (TV) singolare incrocio tra castello e villa veneta, ricco di storia, oggi in stato di abbandono e bisognoso di numerosi restauri; la Salina Camillone di Cervia (RA), dove si produce ancora il sale con il metodo antico e con gli attrezzi in legno; e l’isola dell’Asinara a Porto Torres (SS), luogo di grande valore ambientale e paesaggistico che merita di essere tutelato e valorizzato.

Dal 2004 Intesa Sanpaolo affianca il FAI in questa iniziativa a favore della tutela e della valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali del Paese, ambito che vede il Gruppo impegnato in prima persona. A questo si aggiunge la capillare diffusione sul territorio italiano che asseconda la presenza della Banca distribuita in tutte le regioni italiane.

Il censimento è stato realizzatocon il Patrociniodel Ministero della Cultura.
Rai è Main Media Partner del FAI e supporta l’XI edizione del Censimento “I Luoghi del Cuore”, riconfermando l’impegno del Servizio Pubblico multimediale alla promozione, cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano.

E grazie di cuore a tutti gli italiani che hanno partecipato!
Per consultare la classifica nazionale completa:

https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/classifica/

È possibile filtrare le classifiche anche per Regione, Provincia, Comune o tipologia di luogo
dalla pagina cerca un luogo su www.iluoghidelcuore.it

RISULTATI FINALI

11° CENSIMENTO “I LUOGHI DEL CUORE”

 

CLASSIFICA DEI 30 LUOGHI PIù VOTATI IN LOMBARDIA*

Posizione in classifica regionale Posizione in classifica nazionale  

VOTI

 

LUOGO DEL CUORE

19.001 Villaggio operaio di Crespi d’Adda, Capriate San Gervasio (BG)
10° 17.993 Villa Mirabellino nel Parco della Reggia,Monza (MB)
14° 13.832 Santuario e Chiesa rupestre di San Vittore Martire, Brembate (BG)
22° 10.226 Plesso storico di San Michele, Torre de’ Busi (BG)
28° 8.217 Circolo Combattenti e Reduci, Milano
34° 7.772 Paesaggio rurale di Cavagna – S. Egidio, Lecco
39° 7.238 Cascina dei Poveri, Busto Arsizio (VA)
41° 6.978 Oratorio della Beata Vergine Assunta, Calvenzano (BG)
58° 4.717 Ospedale Serbelloni, Gorgonzola (MI)
10° 72° 4.167 Chiesa del Sassello,Bormio (SO)
11° 83° 3.836 Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro, Leggiuno (VA)
12° 89° 3.604 Cripta di Sant’Eusebio, Pavia
13° 90° 3.591 Cappella di San Rocco (di Girolamo Romanino), Villongo (BG)
14° 94° 3.356 Corenno Plinio, Dervio (LC)
15° 103° 3.121 Santuario della Madonna dell’Olmo, Verdellino (BG)
16° 111° 2.919 Strada della Forra, Tremosine sul Garda(BS)
17° 114° 2.837 Chiesa di San Lazzaro, Pavia
18° 117° 2.684 Chiesa di San Giorgio, Bottanuco (BG)
19° 119° 2.673 Palazzo Besta, Bianzone (SO)
20° 124° 2.334 Deposito tram interurbani ATM (ex Stel), Desio (MB)
21° 126° 2.245 Chiesa di San Tommaso, Acquanegra sul Chiese (MN)
22° 129° 2.159 Brughiera del Gaggio, Lonate Pozzolo (VA)
23° 132° 2.132 Foresta Regionale Bagni di Masino, Val Masino (SO)
24° 135° 2.083 Villa La Valera e Borgo, Arese (MI)
25° 136° 2.040 Chiesa di Santa Maria della Neve o del Gazzo, Bagnolo Mella (BS)
26° 144° 1.803 Chiesa di Santa Maria Assunta, Adro (BS)
27° 148° 1.676 Villa Dati, Cella Dati (CR)
28° 155° 1.552 Piccolo Chiostro S. Mauro, Pavia
29° 160° 1.435 Villa Giulini, Boffalora Sopra Ticino (MI)
30° 164° 1.314 Chiesetta di Cascina Linterno, Milano

 

*ILuoghi del Cuore” che hanno ottenuto almeno 2.500 votipotranno partecipare al “Bando per la selezione degli interventi” post censimento

 

APPROFONDIMENTI SU ALCUNI DEI LUOGHI PIÙ VOTATI IN LOMBARDIA:

 

Villaggio operaio di Crespi d’Adda, Capriate San Gervasio (BG)

Sulla punta dell’“Isola Bergamasca”, penisola dove il fiume Brembo confluisce nel fiume Adda e che, proprio per la sua posizione strategica, permetteva la produzione di energia elettrica tramite lo sfruttamento dell’acqua corrente, due imprenditori tessili e filantropi – Cristoforo Benigno Crespi e suo figlio Silvio Benigno– fondarono qui nel 1878 uno dei primi villaggi operai. Vi abitavano i lavoratori del cotonificio con le loro famiglie, per le quali vennero realizzati importanti servizi: la chiesa, la scuola, un ospedale, un circolo ricreativo, un teatro, un emporio, due lavatoi, dei bagni pubblici e persino dei campi sportivi e un parco. Il cotonificio ha operato fino al 2004 e l’intero villaggio nel 1995 è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità UNESCO “in quanto esempio eccezionale”delle scelte di “industriali illuminati che andavano incontro alle esigenze dei lavoratori” e per l’integrità della sua struttura. Il comitato “Associazione Pro Crespi”, in collaborazione con la Delegazione FAI di Bergamo, ha partecipato al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 con l’obiettivo di continuare a valorizzare il sito e promuovere le necessità di recupero della Chiesa Parrocchiale del Santissimo Nome di Maria – copia esatta della chiesa rinascimentale di Santa Maria di Piazza a Busto Arsizio (VA), città da cui proveniva la moglie di Cristoforo Crespi – e della pineta storica.

 

Villa Mirabellino nel Parco della Reggia, Monza

Edificata nel 1776 dall’architetto Giulio Galliori, su committenza del cardinale Angelo Maria Durini, come dépendance per ospitare gli invitati del suo circolo letterario,e il suo giardino la collega visivamente, con un cannocchiale prospettico, con Villa Mirabello. Lasciata in eredità ai Trivulzio, fu in seguito usata da famiglie imperiali francesi e austriache finché, nel 1805, venne acquistata da Eugenio de Beauharnais, viceré d’Italia e principe di Venezia, che la donò alla moglie Augusta Amalia di Baviera. Il complesso fu inglobato nel Parco della Villa Reale, realizzato tra 1805 e 1808 su progetto di Luigi Canonica, e gli esterni furono rimaneggiati a metà del secolo, alterandone le linee originarie. Nel 1919 l’insieme di parco ed edifici passò dalla Corona al Regio Demanio e nel 1920 Villa Mirabellino venne consegnata all’Opera nazionale pro Orfani e Infanti di guerra; nel 1942 venne data in concessione gratuita ai Comuni di Milano e Monza e alcuni anni dopo l’Amministrazione milanese vi insediò una colonia elioterapica, con la realizzazione di una serie di interventi che snaturarono completamente lo spazio interno. Da decenni l’edificio, deturpato da atti vandalici, versa in uno stato di totale abbandono e la raccolta voti al censimento del FAI 2022 è stata promossa dal comitato “Amici del Mirabellino” con l’obiettivo di sensibilizzare sull’urgenza di un restauro conservativo e di individuare una nuova destinazione d’uso.

 

Santuario e Chiesa rupestre di San Vittore Martire, Brembate (BG)

La Chiesa si presenta oggi come un complesso su tre livelli sovrapposti: al primo, poco più alto del greto del fiume, si trovano tre grotte residue di una più ampia erosione provocata dall’acqua; al secondo livello in un’ampia grotta è stata ricavata la chiesa rupestre ipogea; al terzo sono state erette la chiesa quattrocentesca e la canonica. La primitiva chiesa inferiore, a cui si accede mediante una scala esterna, è la più antica, segnalata per la prima volta nel 962. Denominata tradizionalmente “Grotte di San Vittore”, è considerata una rara chiesa rupestre di pianura affrescata. La grotta, ampliata, fu chiusa lungo il lato che dava sul fiume per proteggere l’edificio dalle piene. Il comitato “Per la valorizzazione del Santuario e della Chiesa Rupestre di San Vittore Martire è nato dall’incontro di diverse associazioni locali che hanno a cuore il destino del bene: la sua posizione sul fiume rende necessario un continuo controllo dell’umidità. La partecipazione al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 è servita a portare alla luce i tanti bisogni di questo luogo: tra i più urgenti, il recupero degli affreschi del XIV secolo della chiesa rupestre e il restauro del ciclo pittorico dell’abside della chiesa superiore di Gian Battista Botticchio, datato 1663. La Delegazione FAI di Bergamo ha sostenuto la raccolta voti di questo e di tutti i luoghi del territorio.

 

Plesso storico di San Michele, Torre de’ Busi (BG)

Nella Valle San Martino, tra Lecco e Bergamo, sorge sulla sommità di un crinale circondato da boschi, torrenti e piccole frazioni un complesso religioso con una storia molto antica. Gli abitanti del territorio solevano percorrere a piedi la mulattiera che, con le stazioni della Via Crucis, permette di raggiungere questo luogo di preghiera. Il Plesso di San Michele si compone dell’omonima chiesa, della canonica e del più antico Oratorio di Santo Stefano, che risale al XII secolo. Al suo interno si ammirano ampi frammenti di un importante ciclo di affreschi del XIV-XV secolo. La chiesa, più tarda (XV secolo), presenta decorazioni tardo-barocche e un pregevole altare intarsiato. Sul lato destro è addossato un porticato esterno che funge da passaggio pedonale: più volte ricostruito, oggi è inagibile per la frana che mette in pericolo la struttura dell’intero edificio. Il “Comitato per la valorizzazione del Plesso storico di San Michele”, che comprende la Pro Loco, i parrocchiani, gli Alpini e l’Amministrazione comunale che si prendono cura del luogo e promuovono visite speciali all’Oratorio, ha raccolto voti al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 con la speranza di salvarlo definitivamente. La Delegazione FAI di Bergamo ha sostenuto la raccolta voti di questo e di tutti i luoghi del territorio.

Il Plesso storico di San Michele fa parte della classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

 

Circolo Combattenti e Reduci, Milano

Il Circolo Combattenti e Reduci rappresenta un pezzo della vecchia Milano a pochi passi da Chinatown. Insediatosi nel 1919 all’interno dell’antico Dazio di Porta Volta, il Circolo accoglie ogni giorno i suoi ospiti all’ombra di uno storico glicine che domina il giardino. Oltre a essere un punto di riferimento per l’intero quartiere, qui si intrecciano generazioni e si mantengono tradizioni attraverso la commemorazione delle ricorrenze storiche, le manifestazioni culturali e le attività artistiche. All’interno del Casello Daziario e del suo giardino si ritrovano i soci veterani, che frequentano il circolo da più di quarant’anni, e i ragazzi più giovani alla ricerca di racconti sulla Milano di un tempo. Un luogo segreto ricco di memoria, resistente al cambiamento e alle mode della città, il cui giardino, cuore pulsante del Circolo, sarà distrutto con la realizzazione di un nuovo progetto urbanistico che partirà nei prossimi mesi.Il luogo è stato votato con la speranza di salvare il giardino e il monumentale glicine con oltre 70 anni di vita e una circonferenza  di 115 cm.

 

 

Paesaggio rurale di Cavagna – S. Egidio, Lecco

Il borgo rurale di Cavagna si trova poco distante dal centro abitato di Lecco. La difficoltà di accesso al borgo ha permesso che il nucleo abitato di Cavagna si presenti ancora oggi come piccolo e incorrotto borgo rurale che conserva eccezionalmente intatto l’impianto settecentesco rilevato nel catasto teresiano (1720) dove è segnato con l’antica dizione di “Agna”. Formato da un compatto gruppo di caseggiati, per la maggior parte non ancora toccati da interventi di recupero invasivi, emerge tra questi una caratteristica “casa da nobile”, appartenuta al poliedrico mercante Pietro Antonio Valsecchi (1707-1786), capostipite di fortunata stirpe di cartai e setaioli. Ciò che rende eccezionale il paesaggio di Cavagna, in un territorio profondamente urbanizzato come quello di Lecco, è la sopravvivenza della vasta area agricola circostante il borgo, solcata da mulattiere e sentieri pedonali che sono passeggiata privilegiata e irrinunciabile dei lecchesi e di numerose famiglie, a pochi passi dalla città. Da Cavagna seguendo un’antica mulattiera pianeggiante si costeggia il versante fino alla località Forni e da lì a Sant’Egidio, dove, isolata in un vasto prato, si trova l’omonima chiesa di origini remote, documentata dal XIII secolo. A semplice navata conserva affreschi tra cui uno secentesco con i Re Magi. Situata lungo un antico percorso, nel XV secolo era sede di un ospizio. Nonostante i lavori dei secoli più recenti, la struttura rimane quella di impianto medievale. L’Associazione “Insieme per S. Egidio”, attraverso il censimento del FAI 2022, ha voluto concentrare l’attenzione sulla necessità di restauro della Chiesa e dei portoni lignei oltre a una indispensabile messa in sicurezza dell’abside dalle numerose infiltrazioni.

 

Cascina dei Poveri, Busto Arsizio (VA)

Di origine medioevale, la Cascina era inizialmente strutturata come un borgo autonomo e autosufficiente appartenente alla Pieve di Gallarate. Nel XVI secolo la Scuola dei Poveri di Busto Arsizio ne divenne proprietaria e, nella seconda metà del Seicento, iniziarono i lavori per la costruzione della chiesetta di San Bernardino, della sacrestia e del cimitero (ora andato distrutto). Nel XVIII secolo fu realizzato il campanile, mentre nel 1920 l’edificio venne ampliato con la realizzazione di un nuovo presbiterio. La Cascina dei Poveri, che nel 1918 contava ancora 400 abitanti, restò popolata sino ai primi anni Settanta, quando venne abbandonata. Successivamente, il Comune di Busto Arsizio è diventato proprietario di parte del bene e della chiesetta di San Bernardino, restaurata nel 2000 attraverso i B.O.C. (Buoni del Comune) emessi dall’Amministrazione, che gli abitanti hanno acquistato in pochissimi giorni. In occasione del censimento del FAI 2022, la raccolta voti a favore della Cascina, oggi in stato di degrado, è sostenuta dal comitato “Pro Cascina dei poveri” per sensibilizzare sull’urgenza di un intervento.

 

Oratorio della Beata Vergine Assunta, Calvenzano (BG)

Immerso nei campi coltivati a sud di Calvenzano, lungo la via Misano, sorge l’Oratorio della Beata Vergine Assunta detta anche Madonna dei Campi o Chiesetta degli Alpini. Si tratta di una chiesa campestre, in cotto, con abside a est e portico di accesso a ovest, che conserva al suo interno degli splendidi affreschi seicenteschi. La facciata risale al XVI secolo, mentre il campanile è di epoca precedente. L’interno è caratterizzato da una sola navata con due campate e presbiterio, coperti da volte a crociera. Le pareti e le volte sono completamente rivestite da affreschi dell’artista cremasco Tommaso Pombioli (1579-1636), datati 1623. Completamente ristrutturato negli anni ‘80, gli affreschi della chiesa sono stati restaurati nel 2000, grazie alla locale sezione degli Alpini. La chiesetta è visitabile ogni terza domenica del mese da maggio a ottobre grazie agli Alpini, ai Volontari del FAI e agli studenti del Liceo Classico dell’Istituto Salesiano Don Bosco di Treviglio che desiderano promuoverne la conoscenza. La Delegazione FAI di Bergamo ha sostenuto la raccolta voti di questo e di tutti i luoghi del territorio.

L’Oratorio della Beata Vergine Assunta fa parte della classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

 

Ospedale Serbelloni, Gorgonzola (MI)

L’Ospedale Serbelloni di Gorgonzola venne progettato dall’architetto milanese Giacomo Moraglia (1791-1860) e realizzato tra il 1848 e il 1860 grazie ai lasciti di tre facoltosi personaggi, il duca Gian Galeazzo Serbelloni, il signor Angelo Maria Cagnola e don Isidoro Cagnola. Il complesso architettonico ricalca strutturalmente lo schema dei palazzi signorili, adattato qui alle esigenze del ricovero. Il corpo centrale, disposto su tre piani, è caratterizzato da un portale affiancato da quattro grandi colonne corinzie in travertino rosa di Baveno (sponda piemontese del Lago Maggiore), che poggiano su grossi blocchi cubici e sorreggono una trabeazione con la scritta “Ospitale Serbelloni”. Questa parte è collegata, per mezzo di due serie di arcature, a due cappelle laterali, che concludono il prospetto frontale: a sinistra la cappella dedicata a San Giuseppe e a destra l’ex cappella mortuaria. È circondato da un vasto parco. Nel 1916, per esigenze belliche, la struttura diviene ospedale di riserva per accogliere i feriti dal fronte. Finita la parentesi della guerra, inizia l’epoca della razionalizzazione ospedaliera su scala nazionale. Per anni, dall’inizio del ‘900 l´Ospedale Serbelloni tenta di mantenere gli standard sempre più avanzati delle grandi strutture più moderne, fino a quando nel 1975 il corpo principale dello stabile viene giudicato non idoneo alle funzioni ospedaliere. Oggi, nei rinnovati locali, sorge una struttura sanitaria che offre molte prestazioni al territorio. Un luogo da valorizzare e promuovere per la sua particolare storia; un Luogo del Cuore realizzato, migliorato e ampliato negli anni grazie alle generose donazioni non soltanto dei fondatori Serbelloni, ma di tante famiglie e opere religiose, che ne hanno fatto un monumento alla beneficenza e alla solidarietà.

 

Chiesa del Sassello, Bormio (SO)

La Chiesa della Beata Vergine del Sassello o della Pazienza di Bormio, dedicata alla Visita di Maria a Elisabetta, è comunemente nota come del Sassello per il sasso sul quale la chiesa è ancorata. Le prime notizie si ricavano da un’antica iscrizione, conservata nello sguincio della finestrella absidale, dove si legge che l’edificio venne fatto costruire nel 1398 da Giovanni Ianacini al cui figlio Brizio rimase il compito di completarne la decorazione. È probabile inoltre che lo stesso Brizio si occupò di far eseguire l’ancona, originariamente posta sull’altare della chiesa e ora conservata presso il Museo Civico di Bormio. Si tratta di un altare a sportelli raffigurante la Madonna con il Bambino tra le sante Lucia e Margherita. A partire dal 1684 il sacerdote Baldassarre Bellotti diede inizio a una serie di lavori di ristrutturazione: la chiesa fu ampliata e si realizzò un nuovo altare ligneo. A questo secolo risalgono anche le più antiche tavolette votive conservate nella chiesa. Tele, paramenti e suppellettili arricchiscono la chiesa, che oggi versa in un tale stato di deterioramento da non consentire il rinviodegli interventi di recupero, sia della parte muraria e architettonica, sia degli affreschi, degli arredi e degli oggetti liturgici in essa conservati. I volontari del Gruppo FAI Bormio hanno scelto il censimento “I Luoghi del Cuore” affinché la popolazione residente e i molti turisti che frequentano il bormiese, acquisiscano consapevolezza sul valore di questo monumento e della necessità di salvaguardarlo.
La Chiesa del Sassello rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

 

Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro, Leggiuno (VA)

Abbarbicato sulla roccia del Sasso Ballaro e affacciato sul Lago Maggiore, tradizione vuole che l’Eremo venisse fondato dal ricco mercante Alberto Besozzi che, scampato a un naufragio durante la traversata del lago grazie alle preghiere rivolte a Santa Caterina, decise di ritirarsi su quel tratto di costa e condurvi vita da eremita. Qui fece edificare una cappella dedicata a Santa Caterina d’Egitto, attualmente visibile sul fondo della chiesa. La cappella, che risale al XII secolo, fu presto affiancata da altre due chiese, quella di San Nicola e quella di Santa Maria Nova, la cui esistenza è certa a partire dal XIV secolo. Abitato inizialmente dai Domenicani, dal 1314 al 1645 guidarono l’Eremo i frati del Convento milanese di Sant’Ambrogio ad Nemus, sostituiti poi dai Carmelitani fino al 1770. L’eremo fu protagonista, all’inizio del Settecento, del miracolo dei massi ballerini che, staccandosi dalla roccia, precipitarono sulla chiesa ma restarono impigliati nella volta di una cappella, senza causare gravi danni, e rimanendo sospesi fino al 1910. Per promuovere la conoscenza del luogo e del territorio in cui si trova, l’Eremo è stato votato al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022.

L’Eremo rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

 

Cripta di Sant’Eusebio, Pavia

La cripta è ciò che rimane di una chiesa di probabile fondazione longobarda, riconosciuta come la cattedrale ariana della città e ricordata da Paolo Diacono negli anni del re Rotari (636-652), che venne ridedicata a Sant’Eusebio, nemico dell’eresia ariana, dopo la conversione della popolazione longobarda all’ortodossia cattolica nella seconda metà del VII secolo. L’edificio, ricostruito in forme protoromaniche nell’XI secolo, variamente rimaneggiato tra Cinquecento e Seicento e poi ricostruito nel Settecento, fu raso al suolo nel 1923 per far spazio al Palazzo della Posta. Ne rimane così la sola cripta, che dal 1975 è aperta al pubblico con fruizione saltuaria. Proprio la cripta è stata votata al censimento da tutti coloro che desiderano vedere tutelato un monumento significativo per la storia di Pavia, che necessita di un restauro complessivo.

 

Cappella di San Rocco (di Girolamo Romanino), Villongo (BG)

Costruita agli inizi del XIV secolo, sul sagrato della Chiesa Parrocchiale di Villongo S. Filastro, la chiesina custodisce un ciclo di affreschi realizzati dal pittore bresciano Girolamo di Romano, detto il Romanino, che ha come soggetto la Madonna col Bambino tra i santi Rocco e Sebastiano e, nelle pareti laterali, S. Girolamo e S. Filastro. Romanino utilizza in numerosi suoi interventi, soprattutto all’interno degli edifici sacri, ambientazioni civili con personaggi molto legati al territorio. Dato lo stato di conservazione precario, la cappella è stata oggetto di restauri sin dagli inizi del Novecento. L’intervento più decisivo è stato realizzato nel 1967, quando gli affreschi vennero prelevati dal restauratore Giuseppe Arrigoni e sistemati nel vicino Battistero, dove rimasero fino al 1998. Oggi sono visibili in una cappella ricostruita nella Casa Bondurri poco lontana, di fronte al Battistero. I dipinti trasmettono ancora l’autenticità del tratto romaniniano, data dall’immediatezza e dalla forza espressiva di questo grande artista. Il recente acquisto della casa ha posto il problema di una ricollocazione che, per ragioni storiche e conservative, si identifica nella Cappella di San Rocco. La comunità di Villongo si è attivata al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 per far conoscere questo bene di grande valore identitario. La Delegazione FAI di Bergamo ha sostenuto la raccolta voti di questo e di tutti i luoghi del territorio.

 

Corenno Plinio, Dervio (LC)

Il borgo è situato su un promontorio a picco sul Lago di Como, in cima al quale svetta il castello realizzato nel XIV secolo per volere della famiglia Andreani, che dal 1277 aveva ottenuto il feudo di Corenno dall’Arcivescovo di Milano Ottone Visconti. Il nome Plinio venne aggiunto nel 1863, dopo l’unificazione d’Italia, ritenendo che Plinio il Giovane, funzionario dell’Impero Romano e scrittore nato a Como, avesse posseduto quella villa che “posta su una rupe dominava il lago”. Vicino al castello si trovano la chiesa parrocchiale e i tre grandiosi monumenti funebri della famiglia dei conti Andreani. Il comitato “Corenno nel cuore”, attraverso la raccolta voti al censimento del FAI 2022, intende valorizzare il borgo medievale preservandone la secolare struttura urbanistica e promuovere la riqualificazione della piazza.

Corenno Plinio fa parte della classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

 

Santuario della Madonna dell’Olmo, Verdellino (BG)

Il bene sorge nell’area industriale del comune di Verdellino, dove un tempo era aperta campagna, protetto da un muretto che cinge l’erboso sagrato in acciottolato, nel mezzo del quale si trova il secolare olmo che diede nome al Santuario e sul quale la tradizione vuole che sia apparsa la Madonna. La comparazione con i molteplici analoghi edifici sparsi nella bergamasca fa propendere per un’origine romanica dell’edificio, sottoposto nei secoli a ristrutturazioni e addizioni che ne hanno alterato notevolmente l’aspetto architettonico. Il santuario ha una struttura a navata unica, a pianta rettangolare divisa in due campate da archi a sesto acuto. Le pareti della navata sono riccamente decorate con affreschi quattro-cinquecenteschi. Il presbiterio coperto da una volta a ombrello, è a pianta rettangolare con tre piccole absidi ed è diviso dalla navata da una grande cancellata. Il pronao aggiunto tra il XVI e il XVII secolo ha violato l’austero aspetto romanico del Santuario. La Pro Loco Verdellino Zingonia APS ha scelto di promuovere il Santuario come Luogo del Cuore con l’intenzione di renderlo fruibile in un tempo più ampio, grazie a giovani accompagnatori adeguatamente formati. Il luogo necessita di restauri attualmente parzialmente in corso.

 

Strada della Forra, Tremosine sul Garda (BS)

La Strada prende il nome dalla forra scavata dal torrente Brasa nel territorio di Tremosine sul Garda. Un’opera ritenuta impossibile da realizzare e che fu costruita grazie all’intervento di Monsignor Giacomo Zanini e di Don Michele Milesi: essi convinsero della bontà dell’impresa il conte Vincenzo Bettoni, allora deputato. Con un’apposita legge si stabilì che il Governo avrebbe finanziato metà dell’opera, un quarto sarebbe stato pagato dalla Provincia e il resto dal Comune. I lavori iniziarono nel 1908 e si conclusero con l’inaugurazione il 18 maggio 1913. Nel 2020 la strada venne chiusa per dissesto ambientale e a maggio di quest’anno finalmente è stata riaperta, compreso il celebre tratto della Forra che Winston Churchill definì l’ottava meraviglia del mondo. Il comitato “Pro Loco Tremosine” si è attivato al censimento del FAI per promuovere una valorizzazione culturale e ambientale dell’area, attraverso la riqualificazione degli antichi sentieri che permettono di raggiungere la strada, così come la creazione di cartellonistica con grafica coordinata che possa essere utile a chi viene a scoprirla.

 

Chiesa di San Lazzaro, Pavia

La Chiesa di San Lazzaro è situata fuori dalle mura antiche di Pavia,lungo la via Francigena, che in questo tratto un tempo riprendeva il percorso dell’antica strada romana che collegava la città a Cremona, Piacenza, fino a Roma. La prima notizia certa della sua esistenza risale al 1157 quando l’aristocratico pavese Gislenzone Salimbene donò alla Chiesa alcune proprietà fondiarie. Grazie a una serie di documenti del XIV secolo sappiamo che l’ospedale annesso era specializzato nell’assistenza ai malati di lebbra. Papa Pio IV, nel 1565, assegnò la gestione della chiesa e dell’ospedale all’Ordine di San Lazzaro, nato a Gerusalemme nel XII secolo per offrire cure e assistenza ai lebbrosi. Il bene si presenta in discreto stato di conservazione per quanto riguarda la facciata e l’interno, caratterizzato da resti di affreschi databili ai primi decenni del XIII secolo che rappresentano l’Incoronazione di Cristo e della Vergine. Gli spazi esterni diversamente versano in cattive condizioni, soprattutto a causa del distacco di porzioni incoerenti di intonaco dal muro, e non sono al momento fruibili. L’obiettivo del comitato “Amici di San Lazzaro”, che lo ha fatto votare al censimento del FAI, è quindi quello di recuperare le aree a rischio e promuovere il complesso come centro per l’organizzazione di attività culturali, artistiche, musicali o ricreative di interesse sociale.

 

Chiesa di San Giorgio, Bottanuco (BG)

Circondata da un piccolo spalto di prato, la Chiesa di San Giorgio sorge a Bottanuco nel punto in cui il paese abitato inizia a lasciare spazio ai sentieri naturalistici che conducono all’interno del Parco Adda Nord. La prima notizia inerente all’edificio risale al 1550, anno della prima Visita Pastorale. L’interno, a navata unica con pianta ottagonale coperta da volta a botte, ospita un piccolo altare in marmo con un quadro raffigurante la Vergine con il Cristo Morto tra San Giorgio e Sant’Isidoro, dipinto nel 1763 da Gaetano Peverada (1742-1819), pittore originario del vicino paese di Ponte San Pietro. Sul lato destro dell’altare un’apertura nella parete immette nella piccola sagrestia, dove è possibile suonare la campanella che si trova sul campanile. La Delegazione FAI di Bergamo ha sostenuto la raccolta voti di questo e di tutti i luoghi del territorio.

 

Palazzo Besta, Bianzone (SO)

Il Palazzo Besta di Bianzone si presenta come esempio di dimora nobiliare alpina rinascimentale, circondato da due ettari di terreno. Ha conservato i suoi tratti originari: gli snelli comignoli, le lunette del cornicione di gronda, le simmetriche aperture contornate di pietra verde e la colombaia ai margini della proprietà, anch’essa con affreschi e decorazioni. La pianta ricalca la caratteristica forma a “U” di matrice medioevale. Il corpo di fabbrica, immediatamente di fronte all’ingresso, presenta al piano terra una nicchia affrescata, in stato di avanzato degrado. Al primo piano, si trova un interessante loggiato, costituito da cinque campate con archi a tutto sesto impostati su pilastrini in pietra verde di Tresivio. Il corpo principale del fabbricato è di forma rettangolare con i lati di circa 32 per 20 metri e si sviluppa su tre piani, oltre alle cantine. Una ripida scala, con una graziosa volta affrescata a grottesche, conduce ai piani superiori. A sinistra della scala, l’ingresso in una cucina con una particolare volta a ombrello e un grande camino. Adiacente, un piccolo locale foderato di legno. Sempre al pian terreno, i vani ricavati dalla chiusura del porticato ospitavano l’antico torchio e altri attrezzi agricoli. Al primo piano, si trova il salone principale, con raffigurati sulla volta alcuni episodi della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso. Il secondo piano, dissestato gravemente, presenta vani con pregevoli soffitti a cassettoni, mentre il piano cantinato è a volte. Votato nella speciale classifica “I Borghi e i loro Luoghi”, Palazzo Besta necessita di urgenti lavori di recupero.

Palazzo Besta fa parte della classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

 

 

 

Deposito tram interurbani ATM (ex Stel), Desio (MB)

Nel 1924 la società aveva rilevato dalla Lombardy la tranvia Milano Carate-Giussano con l’impegno di elettrificarne la linea. Il deposito fu costruito a Desio nel 1926 dalla STEL (Società Trazione Elettrica Lombarda) e attualmente risulta di proprietà di ATM (allora ATMI – Azienda Tranviaria Municipale Interurbana), che acquisì le linee nel 1939. Il deposito è rimasto attivo fino al 30 settembre 2011, quando la linea tranviaria è stata sostituita da un servizio di autobus e il deposito è stato abbandonato. Il complesso rappresenta un importante esempio di archeologia industriale: quattro anni, fa quando ATM pubblicò un bando per la distruzione del deposito e dei rotabili al suo interno, il comitato “Amici del Deposito ATM”, raggiungendo quasi 50.000 firme con una petizione online, riuscì a ottenere il vincolo sia sugli immobili che sui rotabili. Purtroppo, però, all’interno dell’area sono rimessati, in precarie condizioni, ben 42 rotabili storici ATM. Alla luce di questa situazione il comitato si è attivato al censimento “I Luoghi del Cuore” per sensibilizzare sull’importanza del recupero di questo immobile, ormai in condizione di degrado e oggetto di continui atti vandalici.

 

Chiesa di San Tommaso, Acquanegra sul Chiese (MN)

Acquanegra, incuneata oggi fra le provincie di Mantova, Cremona e Brescia, nel Medioevo e fino all’età moderna appartenne alla diocesi bresciana, passando alla diocesi di Mantova dal 1787. La chiesa di San Tommaso è quanto resta di un’abbazia medievale la cui documentazione è assai carente, ma la chiesa stessa ne costituisce il documento più significativo. Non soltanto infatti si può riconoscere con precisione l’architettura della chiesa romanica, in buona parte conservata, ma si riconoscono anche significativi resti dei suoi “complementi” figurativi (pitture murali e mosaici pavimentali). La chiesa è strutturata in tre navate, suddivise da arcate su pilastri cilindrici in muratura, e in un transetto “basso” sporgente costituito da un incrocio, due bracci e una cappella absidale centrale. In tempi recentissimi sono tornati alla luce ampi squarci di affreschi, di notevole qualità, che ornano le pareti della navata centrale; rappresentano, in due registri sovrapposti, maestose figure di solenni personaggi dell’Antico Testamento e alcuni episodi biblici, come la creazione e l’alleanza. La Chiesa, fondamentale elemento di valore artistico e culturale per il territorio in cui si trova, è stata votata al censimento per promuoverne la conoscenza.

La Chiesa di San Tommaso fa parte della classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

 

Brughiera del Gaggio, Lonate Pozzolo (VA)

La Brugheria del Gaggio è un “museo della biodiversità a cielo aperto”, a pochissima distanza dall’aeroporto di Malpensa. Per molto tempo la Via Gaggio costituì una delle più importanti vie di comunicazione con la valle del Ticino, collegando Lonate Pozzolo al Porto sul fiume e al mulino di Gaggio, ma con l’occupazione austriaca della Lombardia, quest’area venne utilizzata per le esercitazioni militari dell’Esercito Italiano. Fu solo negli anni Novanta che la Brughiera venne recuperata per crearne un itinerario turistico. La collocazione lungo il corridoio ecologico del fiume Ticino ha permesso nei decenni la coesistenza di specie animali e vegetali presenti nelle brughiere centro europee con altre prettamente mediterranee. È anche un punto di monitoraggio prioritario e unico per i cambiamenti climatici: qui si notano variazioni biologiche con largo anticipo rispetto ad altri ambienti. Questo scrigno di natura, paesaggio e storia unico nel suo genere, purtroppo, è gravemente minacciato da un prossimo ampliamento dell’area cargo di Malpensa per cui esistono valide alternative meno impattanti. Proprio per le sue caratteristiche, da più di dieci anni è stata fatta richiesta alla Regione Lombardia per riconoscere quest’area come SIC (Sito di Importanza Comunitaria) in modo da poterla tutelare. Il censimento “I Luoghi del Cuore” vuole essere un ulteriore strumento utile per far sentire la propria voce in difesa di questo luogo unico.

 

Villa Dati, Cella Dati (CR)

Villa Dati si trova nel piccolo comune di Cella Dati, a pochi km dalla città di Cremona. Un tempo dimora nobiliare della famiglia da cui prende il nome, dopo diversi passaggi di proprietà fu ceduta al comune di Cella nel 1889 e oggi ospita gli uffici comunali e la biblioteca civica. Commissionata nel 1642 dal marchese Paolo Dati e sorta sulle rovine di una vecchia fortezza, la villa è attribuita a Carlo Natali, architetto e artista cremonese. Il figlio Giovan Battista si è occupato invece della decorazione pittorica degli ambienti del piano terreno e del grande salone centrale a doppia altezza. Gli affreschi, tutti a tema mitologico, si ispirano ai lavori romani di Pietro da Cortona: il “Consiglio degli dei” sulla volta del salone, infatti, non è altro che una copia di un affresco della galleria di Palazzo Pamphili in Piazza Navona a Roma. La villa presenta le caratteristiche tipiche della dimora nobiliare di campagna ed è costituita da un blocco centrale con un ampio loggiato e due corpi laterali aggettanti, richiamando l’impianto architettonico della Farnesina alla Lungara, nel cuore di Trastevere, oggi sede nazionale dell’Accademia dei Lincei. Parte integrante del complesso è il giardino, che prolungava il retro della costruzione e che oggi svolge la funzione di ingresso. In questi ultimi anni grazie a un attento lavoro di restauro sono riemersi gli affreschi originali del salone, coperti dalle ridipinture tardo ottocentesche. Tutto il primo piano dell’edificio, però, necessita di urgenti lavori di restauro.

 

E ancora,questi i“Luoghi del Cuore” più votati in provincia di Como e Lodi:

 

Castello/Villa Crivelli, Inverigo (CO)643 voti

Villa Crivelli è comunemente chiamata dagli abitanti di Inverigo “Castell”, a testimonianza della suanatura composita e del suo passato ruolo di centro del potere poliziesco e militare della regione. Il complesso rappresenta un unicum poiché in esso vi si legge il passaggio architettonico e storico, avvenuto nel corso di quasi dieci secoli, da castrummedievale a dimora di famiglia aristocratica rurale e infine a villa di delizia, con un esteso giardino e varie cascine di pertinenza. Già attestato al 1026, il complesso nasce come torre di avvistamento e borgo fortificato. Nel XV secolo iniziò la conversione del maniero, che divenne villa di delizia nel corso del Seicento. È alla famiglia Crivelli, e in particolare a Flaminio Crivelli, che si deve l’aspetto attuale. La villa conserva un portico neoclassico progettato da Leopoldo Pollack (1751-1806), architetto italiano di origini viennesi, un torchio da vino del 1730 e pregevoli affreschi, tra cui una sinopia trecentesca e lacerti cinquecenteschi. Attorno alla villa e lungo tutta la collina si sviluppava un vasto parco, attraverso cui passava il Viale dei Cipressi. Oggi, dell’antico giardino alla francese e all’italiana non resta nulla. Per la sua importanza storico-artistica, dal 1939 la Villa è sottoposta a vincolo ambientale e monumentale. Negli anni Cinquanta gli eredi dell’ultimo marchese vendettero l’intera proprietà. Tutte le iniziative di riqualificazione si sono a oggi rivelate fallimentari, portando all’attuale condizione di incuria.

 

Villa Litta Carini, Orio Litta (LO)– 303 voti

Villa Litta Carini è un’imponente villa nobiliare nel centro abitato di Orio Litta. Fu fatta costruire dal conte Antonio Cavazzi della Somaglia nella seconda metà del Seicento come manifestazione della ricchezza e dell’importanza acquisite dalla famiglia Cavazzi in quel periodo. Il Palazzo fu commissionato all’architetto Giovanni Ruggeri (1665-1729); i suoi giardini si estendono sul retro della Villa, con mosaici e ninfei, arrivando fino alle rive del Po. Con il pronipote, Paolo Dati, si attuò l’ampliamento dell’edificio, che divenne luogo di incontro di grandi personaggi della letteratura e cultura italiana settecentesca. I lavori terminarono nel 1749, data impressa sulla statua di ferro definita “dio del tempo” o “angelo della morte” posta sulla sommità della parte centrale del palazzo. Nel XVIII secolo la villa era costituita dal corpo centrale ampliato che racchiudeva la corte d’onore, da una corte rustica, da un cortile triangolare e dal cortile degli scudieri, tuttora esistenti. Nel 1824, per l’impossibilità di mantenerla, la villa fu venduta all’inglese sir Richard Holt che ne trasformò la Cavallerizza in filanda. Successivamente con la famiglia Litta Visconti Arese il palazzo venne riportato agli onori della vita mondana: fu frequentata da re Umberto I, Giacomo Puccini e altri illustri personaggi del tempo. Dopo numerosi passaggi di proprietà, nel 1970 Villa Litta fu acquistata dalla famiglia Carini, gli attuali proprietari, che hanno iniziato un graduale recupero del palazzo oggi posto sotto vincolo di tutela. Negli ambienti sontuosi della Villa si possono ancora osservare gli splendidi affreschi attribuiti al pittore Pietro Maggi e alla sua scuola, gli arredi d’epoca e l’imponente scalone d’onore. Per la sua bellezza e la sua imponenza la villa, visitabile su prenotazione, è il luogo più votato al censimento 2022 in provincia di Lodi.

Villa Litta Carini fa parte della classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

 

 

Per consultare la classifica completa dei “Luoghi del Cuore” votati in LOMBARDIA:

https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/classifica?regione=3

 

È possibile filtrare le classifiche anche per Provincia, Comune o tipologia di luogo

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