“Brera racconta”, un nuovo modello di podcast per dare voce alla Pinacoteca, a Milano e alla sua storia.

Visitatori ammirano le opere esoste nelle sale della Piinacoteca di Brera, Milano, 15 Settembre 2020 Ansa/Matteo Corner

Le storie più interessanti, quelle che lasciano il segno, rompono le barriere degli stili, dei generi, delle collane, avide di contaminazioni e di nuove forme espressive. Ecco che allora le storie escono dai libri, prendono la forza e la vividezza negli eventi live e si sublimano nell’impalpabile emozione del podcast, senza mai rimanere le stesse, ma diventando qualcosa di nuovo a ogni trasformazione. Insomma, il successo di una storia sta in quello che sa raccontare, nella sua capacità di colpire, travolgere e sorprendere, in modi inaspettati.

 

È questa la consapevolezza di partenza da cui prende le mosse l’incontro dal titolo “Storie che lasciano il segno: la Pinacoteca di Brera” in programma giovedì 18 novembre alle 17:30 al Laboratorio Formentini per l’editoria (via Marco Formentini 10 a Milano) nel cuore nel quartiere Brera e nell’ambito della rassegna BookCity Milano 2021. Protagonisti dell’evento saranno il direttore di Frame-Festival della Comunicazione Danco Singer e il direttore generale della Pinacoteca di Brera James Bradburne, introdotti e moderati dalla giornalista esperta di podcast del Corriere della Sera Andrea Federica de Cesco.

 

Danco Singer e James Bradburne racconteranno segreti, meccanismi e retroscena del fenomeno podcast che ha già conquistato autori, lettori e non lettori. Dopo l’exploit dell’anno scorso, in questo 2021 il consumo è aumentato del 4%, a conferma di un trend positivo che negli ultimi quattro anni non si è mai fermato. A partire da un commento degli ultimi dati Nielsen sull’ascolto del podcast, presentati a settembre in anteprima al Festival della Comunicazione a Camogli, l’incontro a BookCity Milano sarà un’occasione per condividere l’esperienza di Frame nell’ambito della produzione podcast e per analizzare da dove viene quella speciale capacità che hanno i contenuti audio di suggestionare e catturare.

 

Ma soprattutto l’evento sarà il lancio, accompagnato da estratti audio presentati per la prima volta, di un nuovo progetto podcast firmato da Pinacoteca di Brera e Frame-Festival della Comunicazione: “Brera racconta”. Una serie che dà voce alle storie custodite nei luoghi quotidiani di Milano, dal museo alle piazze e fino alla città intera, spazi che si sono fatti insospettabili scenari della grande storia, tra illustri personalità e piccoli gesti di verace eroismo.

 

La serie è un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso tutta Brera, con la sua pinacoteca, la sua biblioteca, la sua accademia, in tutte le sue anime, dando voce alle sue architetture, alle opere che raccoglie, a chi se ne prende cura ogni giorno (direttore, dipendenti, restauratori, inservienti…), alla memoria storica e culturale che custodisce e ai visitatori che la vivono quotidianamente. L’idea di fondo che anima “Brera racconta” è quella, cara ai due direttori, secondo cui il museo è parte del nostro patrimonio personale e nazionale e, come una soffitta, custodisce beni preziosi che appartengono a tutta la comunità nazionale e umana. E, come spesso si torna in soffitta per “rispolverare” i ricordi di famiglia e rievocare le storie che custodiscono, allo stesso modo frequentare il museo è farsi ammaliare dalle storie che muri e oggetti d’arte sono capaci di raccontare: perché quelle storie sono la nostra storia, la storia della nostra civiltà e la memoria collettiva che ci dà identità individuale e sociale.

 

In questa serie l’ascoltatore, a partire dalla grande statua del Canova che si impone nel cortile d’onore, incontrerà Napoleone che con Brera vuole esportare in Italia il modello museale del Louvre, come luogo per l’educazione all’arte e al bello. Oppure, dalla sagoma vuota di un quadro impressa su un muro potrà ritornare all’epoca terribile e nera, in cui quelle opere straordinarie hanno rischiato di venire perdute per sempre, se non fosse stato per una donna che insieme a una sollecita squadra li ha fatti trasferire in posti sicuri e segreti in piena guerra, sotto i bombardamenti. E saranno i quadri stessi a raccontare di quella volta in cui, dopo il rocambolesco furto dal Louvre, la Gioconda, per volontà di Modigliani, soggiornò nelle sale di Brera, ossequiata da una folla oceanica di milanesi. O ancora di quando le porte della Pinacoteca si aprirono per la prima volta alle sfilate di moda e ai concerti musicali nell’inebriante profumo di composizioni floreali che celebrarono la settimana dei fiori del 1956.

 

Oltre agli esempi dei contenuti che si potranno fruire nella serie, il dibattito affronterà anche il tema di come si possa rendere di successo un podcast, a partire dalla sinergia tra professionalità, ispirazione, intuizione, creatività e linguaggi. “Un podcast non è la trasposizione in audio di un testo scritto, non è un programma radiofonico e non è una semplice registrazione vocale”, aggiunge il direttore di Frame-Festival della Comunicazione Danco Singer. “Fare un podcast vuol dire anzitutto cogliere un’idea, darle forma, contenuto, voce e suono, in una composizione organica capace di trasmettere e fare arrivare un pensiero con tutte le sue sfumature. Una composizione resa possibile grazie al coinvolgimento nella produzione di professionalità che lavorano in sinergia, ognuno contribuendo con la propria sapienza tecnica. ‘Brera racconta’ è l’inizio di un percorso, un modello per un modo nuovo di raccontare la storia che ci appartiene e la storia della città, per fare cultura. Nella nostra esperienza, per esempio, con Stefano Massini abbiamo dato voce con molto successo alle piazze d’Italia, con la serie ‘Le piazze raccontano’ dove queste prendono vita e ricostruiscono fatti e misfatti di cui nei secoli sono state scenario”.

 

Il direttore generale della Pinacoteca di Brera James Bradburne racconta: “Uno dei più grandi piaceri degli ultimi sei anni è stato scoprire – e riscoprire – la storia unica di Brera, dalle sue radici nella Rivoluzione francese al suo ruolo di catalizzatore artistico, politico e sociale nel Novecento. I suoi grandi direttori, da Bossi e Appiani a Modigliani, Wittgens e Russoli, hanno creato un’istituzione come nessun’altra, nel cuore della città e dei suoi cittadini”.

 

La partecipazione all’evento “Storie che lasciano il segno” di giovedì 18 novembre alle 17:30 al Laboratorio Formentini per l’editoria è gratuita, con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti al link: https://bookcitymilano.it/eventi/2021/storie-che-lasciano-il-segno.

 

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