Le città elettriche, rapporto Legambiente sulla mobilità green.

Sempre più persone decidono di spostarsi in città con mezzi non inquinanti: in bicicletta o e-bike, con i mezzi pubblici a trazione elettrica, compresi i treni urbani o anche a piedi. È quanto emerge dal rapporto Le città elettriche, il primo rapporto sulle mobilità a emissioni zero in italia, realizzato da Legambiente in collaborazione con MotusE (associazione per la mobilità elettrica), che analizza i dati dei 104 capoluoghi italiani attraverso diversi indicatori: dalla disponibilità di mezzi elettrici, all’inquinamento, al tasso di motorizzazione, alla presenza di piste ciclabili, al modal share. 

 

La mobilità sta cambiando e motore di questo cambiamento sono soprattutto le grandi città: nel caso di Milano gli spostamenti “a zero emissioni” rappresentano già ad oggi più del 50% del totale. Secondo l’Osservatorio Mobilità degli italiani (Legambiente e Lorien) a Milano la maggioranza, residenti e city user (55-60%, contro il 28% nazionale), si sposta più di 4 volte al giorno ed usa nell’arco della settimana più di 6 modalità di viaggio differenti: metro, bus, treno urbano, bici, tram, scooter o monopattino, di proprietà o in condivisione, noleggio e solo in ultimo l’auto privata. Il tasso di motorizzazione, infatti, è in calo: il capoluogo lombardo in vent’anni ha perso ben 100mila auto e guadagnato altrettanti abitanti, grazie a ad ambiziose politiche locali e agli strumenti che ne conseguono, tra tutti l’attivazione dell’Area B (low emission zone) dopo il successo dell’Area C (Congestion).

 

«È nella definizione di PUMS, Piani Urbani della Mobilità Sostenibile, incentrati su una mobilità a Zero Emissioni, che passa il cambiamento delle nostre città anche e soprattutto per combattere l’inquinamento atmosferica che attanaglia la nostra regione – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Tutte le città, non solo quelle più grandi, dovrebbero dotarsi di PUMS che valorizzino lo spazio pubblico come bene comune, non adibito a parcheggio di mezzi privati quindi, ma ad uso dei cittadini».

 

Città

% Accessibilità

(TPL + sharing + bici)

% mobilità a zero emissioni

(spostamenti elettrici,

bici, piedi)

Voto sulle politiche

(PUM e PUMS)

Bergamo

30

19

3/5

Brescia

16

21

3/5

Como

29

19

1/5

Cremona

20

35

3/5

Lecco

n.d.

n.d.

1/5

Lodi

35

17

1/5

Mantova

35

18

2/5

Milano

64

52

4/5

Monza

33

27

2/5

Pavia

33

13

1/5

Sondrio

n.d.

n.d.

1/5

Varese

15

23

2/5

 

Il rapporto contiene anche 12 racconti di buone pratiche già attivate nel territorio italiano. Si parte da Milano dove entro i prossimi anni il trasporto pubblico locale, sarà presto elettrico, rinnovabile e efficiente. Già oggi l’offerta di trasporto pubblico nella città metropolitana di Milano è potente, sia per entità (650 milioni di passeggeri all’anno), sia per il predominio della trazione elettrica, il 74% dell’offerta, con 960 vetture metropolitane, 535 tram e filobus in servizio, 30 autobus elettrici e idrogeno. Entro il 2030 sarà completata questa transizione.

Tra le storie di mobilità virtuosa figura anche Bergamo, con la linea C completamente elettrica attivata dal febbraio 2018 da ATB (l’azienda di traporto pubblico locale). Un’infrastruttura realizzata in tempi record: 18 mesi tra progettazione, appalti e cantieri. La C di Bergamo è di fatto la prima linea operativa di trasporto pubblico totalmente elettrica in Italia: è lunga 29.5 Km di cui 1240 metri di corsie preferenziali, con dodici

nuovi autobus elettrici di ultima generazione. I bus hanno un’autonomia di carica giornaliera di circa 180 km e viaggiano su un percorso in parte preferenziale che collega i quartieri periferici, permettendo la connessione con altri mezzi di trasporto: bike sharing, tram, altre linee ATB, parcheggi in struttura e di interscambio.

Secondo il rapporto la Lombardia ha più che raddoppiato il numero di colonnine di ricarica di mezzi elettrici, passando dalle 519 del 2018 alle 1134 del 2019, risultando così la prima regione d’Italia per numero di prese omologate disponibili, seguita dal Trentino-Alto Adige con le attuali 709.