Un’Olimpia scarica per l’eliminazione dall’Eurolega cede in casa a Sassari.

L’Olimpia arriva scarica, soprattutto di testa, alla prima gara dopo il termine dell’EuroLeague e cede, gradualmente ma in modo chiaro, contro Sassari. Non trova mai continuità e risorse, subisce tantissimo la fisicità di Jack Cooley che usa tutta la sua potenza approfittando di un arbitraggio da questo punto di vista permissivo che indirizza la gara in modo inequivocabile. Il centro della Dinamo è il migliore in campo, e trascina la sua squadra. Non a caso, per l’Olimpia è Cinciarini il più ricco di energia e volontà, ma è troppo poco in una serata che finisce senza sussulti, 93-79.

IL PRIMO TEMPO – La gara parte a ritmo alto, con percentuali elevate e frequenti sorpassi. Il primo vantaggio significativo è di Sassari che sfrutta sul 20-15 la superiorità nelle medie al tiro da tre, con l’Olimpia frenata anche dal secondo fallo di Jeff Brooks. Coach Pianigiani spende il primo time-out, ma Sassari riesce a correre mentre Milano fatica a mettersi in ritmo. Il vantaggio della Dinamo tocca gli otto punti con un jumper di Marco Spissu. Alla fine del primo quarto è 26-20 Sassari. Dopo il terzo fallo di Rashawn Thomas, Sassari va con Polonara da centro, mentre l’Olimpia ha già scelto di utilizzare quattro esterni (Fontecchio da 4 nominale) attorno a Tarczewski. Un canestro di Nunnally e un’entrata di Cinciarini riducono il divario a tre punti. Sassari torna a cavalcare il gioco interno di un protettissimo Jack Cooley quando Tarczewski commette il secondo fallo e lo stesso fa Chris Burns. Con i tiri liberi (c’è anche il terzo fallo di Nunnally), Sassari allunga ancora. Il vantaggio tocca gli 11 punti, prima della tripla di Nedovic che chiude il primo tempo sul 47-39 per la Dinamo.

IL SECONDO TEMPO – Cooley continua a fare danni vicino a canestro, spallata dopo spallata prende terzo e quarto fallo di Tarzewski senza averne commesso alcuno. Pianigiani rispolvera Omic. Il vantaggio di Sassari ritorna in doppia cifra, poi due triple di Micov ricuciono il divario a meno quattro. Polonara e Pierre rispondono per la Dinamo. Le iniziative di Brooks attaccando l’area fruttano qualche tiro libero. Il suo 6/6 riporta Milano a meno due. L’Olimpia avrebbe anche la possibilità di tirare per il pareggio ma l’asse Micov-Omic produce una palla persa che Sassari punisce. La tripla di Stefano Gentile riapre sette punti di margine, 66-59 alla fine del terzo quarto. James con una tripla firma il meno sei. Ma Sassari ha sempre il controllo della partita, Cooley domina fisicamente l’area, Brooks commette il quarto fallo. Sul meno 11, Pianigiani si abbassa con tre piccoli e Micov da ala forte. Ma non cambia niente e Sassari finisce in scioltezza.

“Spiegare la partita di oggi è fin troppo facile – ha commentato Coach Simone Pianigiani dopo la sconfitta con Sassari -: avevamo il serbatoio sotto il livello minimo di energie. Era prevedibile, perché dopo aver speso tantissimo per giocarcela fino alla fine in EuroLeague, alla fine della competizione, con un po’ di delusione per quello che ci era sfuggito di un niente, ci siamo trovati anche un po’ frustrati. Oggi tutto questo si è sommato, abbiamo commesso errori evitabili all’inizio, poi loro stanno bene, hanno preso fiducia, e non abbiamo avuto l’energia per rimontare. Sapevo che sarebbe stato complicato, volevo ripartire le risorse tra tanti giocatori ma semplicemente in troppi erano con il serbatoio vuoto, per motivi che sono differenti. Adesso dobbiamo ripulirci la testa, rigenerare i singoli e poi rimetterci insieme come squadra. Le prossime settimane, potendo lavorare in allenamento, faremo tutto questo per arrivare ai playoff con un’identità precisa, come abbiamo fatto l’anno scorso. In EuroLeague noi abbiamo fatto quello che volevamo, un passo concreto in avanti, tangibile, riconosciuto: vedere per tanto tempo la linea dei playoff vicina ci ha spinto a provarci fino alla fine e così in fondo siamo arrivati spenti senza aver raccolto quel risultato. Ora però comincia una nuova stagione, quella che ci porterà ai playoff, dove non ci sarà da distribuire minuti o responsabilità, esperimenti da sviluppare o altro, dovremo solo andare in campoi e vincere le partite. Lavoreremo da subito per quello: spero di conservare il primo posto, ma è più importante mettersi a posto e sfruttare questo periodo al meglio perché so che lo scudetto lo vinci vincendo in trasferta. L’obiettivo primario era quello dall’inizio: da adesso in avanti giochiamo per centrarlo”.