Oltre 18 milioni di italiani soffrono disagi mentali: ecco l’anno delle discipline analogiche.

Secondo l’OMS entro il 2020 le malattie psichiatriche colpiranno più del cancro e del diabete ed entro i prossimi 12 anni oltre il 20% della popolazione mondiale in età evolutiva arriverà a soffrire di una qualche forma di disturbo mentale. Ecco allora l’anno del benessere psicologico: un intero anno da dedicare al wellness emotivo, con eventi e incontri organizzati durante tutto l’anno dall’Università Popolare delle Discipline Analogiche (www.upda.it). 

Tenendo conto delle stime di crescita dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la proiezione al 2019 dell’Università Popolare “Stefano Benemeglio” delle Discipline Analogiche (www.upda.it), mette in evidenza che il numero di italiani con un qualche problema mentale supera oggi i 18 milioni.

«Già nel 2015 il dato ufficiale dell’Associazione Europea di Psichiatria riportava 17 milioni di italiani con problemi mentali. Ma nella maggior parte dei casi si tratta di disagi emotivi che possono essere risolti e superati» spiega lo psicologo Stefano Benemeglio (www.stefanobenemeglio.com), padre delle Discipline Analogiche, direttore scientifico dell’Università Popolare delle Discipline Analogiche (UPDA).

E proprio per questo l’UPDA ha voluto indire per il 2019 l’Anno Internazionale delle Discipline Analogiche: un intero anno da dedicare al wellness emotivo, con eventi e incontri organizzati durante tutto l’anno in preparazione del 2020, anno in cui le discipline fondate dallo psicologo Stefano Benemeglio compiranno 55 anni.

«La maggior parte degli eventi verranno organizzati in Italia, ma abbiamo voluto sottolineare il carattere internazionale delle nostre discipline che ormai sono diffuse in tutto il mondo» commenta Samuela Stano, presidente dell’Università Popolare delle Discipline Analogiche.

A partire dal 1970, le discipline analogiche si diffusero negli Usa dove il suo ideatore fu counselor e couch di numerose stelle di Hollywood, fino a diventare oggi un fenomeno globale, essendo entrate nelle sedi più prestigiose, dall’Ordine dei Medici di Madrid alla prestigiosa Università «Pompeo Fabra» di Barcellona, fino ad arrivare in Sudamerica, dove hanno avuto un posto di riguardo al celebre «Instituto Fabio Puentes» di San Paolo nonché nell’ambito di «Hypnosur», il più grande convegno di ipnosi dell’America Latina.

Ma nonostante si apprestano a compiere 55 anni, le discipline analogiche sono una scienza giovane. E d’altra parte anche la psicologia lo è, soprattutto nel nostro Paese dove le prime 3 cattedre assegnate nel 1906 dal ministro della Pubblica Istruzione vennero progressivamente soppresse e solo nel 1971 ne vennero istituite di nuove, inaugurando a Roma e a Padova i primi 2 corsi di laurea.

Oggi, in più, a contribuire alla ricerca in questo ambito vi sono le discipline analogiche che apportano un bagaglio significativo di dati di ricerca su cui proporre soluzioni a favore della qualità di vita di ogni essere umano, attraverso una tecnica che ha reso Stefano Benemeglio l’unico italiano ideatore di una metodologia induttiva presente nel Trattato di Ipnosi di Franco Granone.

Cosa sono le discipline analogiche? Un insieme di conoscenze che studiano le leggi e i meccanismi che governano la mente e l’emotività. La loro finalità è quella di produrre il benessere della persona attraverso il dialogo diretto ed immediato con l’inconscio.

Certo è che ora bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica altrimenti il peso globale dei disturbi mentali continuerà a crescere ed un semplice disagio può diventare un problema.

Secondo le stime dell’OMS, entro il 2020 le malattie psichiatriche colpiranno più del cancro e del diabete ed entro i prossimi 12 anni oltre il 20% della popolazione mondiale in età evolutiva arriverà a soffrire di una qualche forma di disturbo mentale.