Champions, sogno Atalanta diventa realtà, Inter al cardiopalma, Icardi sbaglia un rigore ed esce tra i fischi. Delusione Milan.

Atalanta e Inter in Champions, Empoli in serie B. La serie A scrive i suoi ultimi verdetti con una serata scoppiettante ed emozioni a raffica. Il Milan vince a Ferrara, l’Atalanta si impone in rimonta, Fiorentina e Genoa si controllano concludendo con un pari che salva entrambe.

Ma a San Siro succede di tutto: Icardi sbaglia il rigore del 2-0, i toscani pareggiano, poi Nainggolan riporta in Champions l’Inter che si salva coi miracoli di Handanovic e D’Ambrosio.

Tensione alle stelle a San Siro con uno scontro in cui sono in palio Champions e salvezza. L’Inter attacca a testa bassa, ma rischia il gol in contropiede con Caputo. Poi tante occasioni: Perisic, Politano, Brozovic, Asamoah tra tiri a fil di palo e super parate di Dragowski. Ma Spalletti tira fuori l’asso nella ripresa: entra Keita che prima sfiora il vantaggio, poi lo trova con una grande conclusione da fuori area. Icardi si guadagna un rigore che poi pero’ sbaglia e, quando esce per Martinez, prevalgono i fischi. Handanovic salva la Champions su Farias, ma l’Empoli ci prova fino alla fine e al 30′ trova un gol splendido con Traore’ che sembra spingere in Europa League l’Inter e il Genoa in B. Ma un’azione splendida di Vecino procura un palo, arriva Nainggolan che caccia i fantasmi da San Siro e rispedisce l’Empoli in serie B.

Il Sassuolo, dopo avere gambizzato la Roma, vuole fare lo stesso con l’Atalanta a Reggio Emilia. Berardi gela il tifo bergamasco con un gol in contropiede, poi c’e’ il pari di Zapata con un sospetto fallo di mano E’ la scintilla per una rissa a fine primo tempo che costa il rosso a Berardi. Per l’Atalanta la gara si mette in discesa e nella ripresa, quasi inevitabili, arrivano i gol di Gomes e Pasalic e la Champions diventa matematica per l’impresa memorabile della splendida squadra di Gasperini.

La determinazione spinge il Milan a sognare la Champions: Kessie trascina la squadra creando un assist per Calhanoglu e poi raddoppiando. La Spal reagisce e si rimette in partita con Vicari, poi trova il pari con Fares, ma un intervento su Piatek provoca un rigore un po’ dubbio che Kessie gelidamente trasforma.

Un addio al veleno quello di Luciano Spalletti che richiama l’Inter a seguire l’esempio della Juventus che durante la stagione ha sempre difeso e protetto il suo allenatore Massimiliano Allegri per annunciare il divorzio a risultati raggiunti. Nonostante abbia conquistato la qualificazione in Champions, il tecnico di Certaldo appare in parte rassegnato e anche logorato dalle voci inarrestabili che vogliono Antonio Conte come suo successore.

“Io via? Non so, ma a questo punto se va a finire in modo diverso sì che mi sorprendo: non siamo mica su scherzi a parte?”, le parole di Spalletti a Sky, accompagnato dalla figlia Matilde. Lapsus del tecnico parlando poi della Juventus e di Allegri: “Quando Conte e’ stato messo in discussione alla Juve dopo l’Ajax… Intendevo Allegri – ha aggiunto sorridendo – Il giorno dopo Agnelli ha fatto una conferenza per difenderlo: bisognerebbe imparare da certi comportamenti”. “Ora la società parlerà e io ascolterò assieme a voi – le parole di Spalletti in conferenza stampa, dopo aver festeggiato anche con Zhang negli spogliatoio -. Questo risultato cambia poco, tre mesi di pagine scritte e poi non è vero niente? Io aspetterò quello che mi diranno, a me farebbe piacere continuare ad allenare l’Inter”. Spalletti che poi ha risposto piccato, attaccando quei giornalisti “viscidi” che non “si presentano in conferenza stampa” dopo “insulti e offese” scritte.

Il tecnico toscano è tornato anche sul caso Icardi che ha caratterizzato la stagione nerazzurra: “Quando prendi una decisione la valuti bene, ci devono essere le reazioni corrette – ha proseguito – Se torni indetro e rimetti tutto in discussione diventa difficile. Quando si è preso quella decisione l’ho fatto presente alla società, sono decisioni che si prendono tutti insieme in una società come all’Inter. Se poi queste decisioni iniziano ad essere delegate, dicendo ‘non le ho prese io’ o ‘io non c’ero’, allora c’è qualcosa che non funziona”, l’ulteriore frecciata di Spalletti verso la società. Valigie pronte, ma con l’obiettivo Champions raggiunto per il tecnico. “Mi aspettavo una partita così, quanto ti ritrovi in fondo al campionato in queste situazioni – l’analisi dell’allenatore di Certaldo – Abbiamo fatto una buona gara, c’era un carico di tensione importante, c’era da soffrire e da metterci il cuore. I nostri calciatori l’hanno messo e abbiamo meritato il risultato. Doppiamente bravi questi giocatori per l’obiettivo raggiunto, importantissimo, era quello che era stato chiesto”. Il successo tuttavia ha condannato l’Empoli, ex squadra dello stesso Spalletti. “Mi dispiace perché lì ho molti amici e molti legami. Hanno giocato una grande partita, meritavano probabilmente la salvezza, ma altrettanto l’Inter ha fatto partita che doveva fare, non ha mollato fino all’ultimo”, ha concluso Spalletti, congedandosi poi abbracciando Aurelio Andreazzoli.

Aurelio Andreazzoli accusa l’Inter di scarso fair play: “Mi dicono che Gagliardini alla fine abbia buttato un pallone in campo per perdere tempo, dispiace molto, è anche un Nazionale. Anche i raccattapalle erano più veloci a restituire i palloni quando l’Inter doveva segnare. Ne prendo atto, va bene così e lo accetto. Mi complimento con la classe arbitrale, tranne che per l’episodio che ha portato al calcio di rigore che per fortuna non ha influito nel match”. Andreazzoli è amareggiato per la retrocessione: “Vedere i giocatori piangere negli spogliatoi non è bello, abbiamo giocato con il terrore nel primo tempo ma poi ho chiesto solo di divertirsi e sono andati oltre le mie aspettative. Nainggolan ha ricevuto un pallone perfetto sul piede dopo il palo di Vecino, noi abbiamo avuto occasioni importanti che hanno visto grandi parate di Handanovic. Entrambi i portieri sono stati bravi ma Handanovic è stato determinante. Credevo davvero in questa salvezza”.

“Nonostante la vittoria di questa sera, siamo piuttosto delusi per aver mancato la qualificazione alla Champions. Tuttavia, la squadra ha combattuto duramente fino alla fine, e voglio ringraziare tutti per l’impegno profuso, superando le difficoltà rappresentate dai diversi infortuni e alcune battute d’arresto”. Lo dichiara l’ad del Milan Ivan Gazidis: “Dedicheremo i prossimi giorni a una analisi completa della stagione e ai passi successivi da intraprendere per continuare il percorso di crescita del nostro Club”.

Per Rino Gattuso, dopo la vittoria con la Spal che non vale la Champions, l’amarezza per il traguardo Champions sfumato negli ultimi minuti è mitigato dalla consapevolezza di aver fatto un buon lavoro. “Non ho avuto problemi – dice Rino Gattuso – con Leonardo e con Maldini, nessun problema. Ho sempre parlato ad alta voce dei pregi e dei difetti di questa squadra. Il problema di questo club è che da tanti anni che non si va in Champions League, ci sono aspettative troppo alte. E’ normale avere pressioni allenando al Milan. Penso che questi ragazzi abbiano dato il massimo. Il rammarico più grande e non andare in Champions per un punto. In questi giorni parleremo anche di futuro. Devo dire grazie a questa grande società che sta attraversando un momento particolare. La società non mi ha mai detto anche tuttora che non sarò più l’allenatore, siete stati voi – ha detto rivolgendosi ai giornalisti – che vi siete divertiti, con la società abbiamo parlato come si fa in una grande club”. Rimane però il rammarico: “Siamo stati vicini, fino all’ultima giornata, abbiamo perso il traguardo a pochi minuti della fine. Ho salutato tutti i ragazzi per quest’anno che è stato difficile, con qualcuno di loro c’è stato qualche screzio ma succeda anche nella grandi famiglie e ho visto grande rispetto e questo è la cosa bella che mi venire di voglia di continuare ancora questo lavoro. Un elogio anche ai tifosi, che mi hanno dato sempre tanto e ringrazio dell’affetto che mi hanno tributato, anche se i cori se li meritano più i giocatori”. (ANSA)