La Commedia della Vanità, da giovedì 21 al Pacta Salone.

Il percorso della stagione dedicato ai grandi maestri porta dal 21 novembre al 5 dicembre2019 al PACTA SALONEil ritorno de LA COMMEDIA DELLA VANITÀ,una commedia umana composta nel 1934 dallo scrittore bulgaro Elias Canetti, premio Nobel per la Letteratura nel 1981, produzione PACTA . dei Teatri, con il contributo di NEXT – Regione Lombardia e la regia di Annig Raimondi. Unaparabola della morte, del potere, della massa, del delirio, un testo distopico, un’opera di avvertimento che si basa su tendenze e pericoli percepiti nella società attuale, spostando l’interesse su un’epoca e un luogo distanti.

Il governo totalitario del Paese stabilisce per legge che la vanità debba essere bandita e che pertanto ogni strumento atto a tenerla in vita vada distrutto; per i trasgressori la pena sarà la morte. La massa accoglie con entusiasmo l’imposizione, tanto da fare un grande rogo (il cui spunto è il rogo dei libri operato dai nazisti a Berlino il 10 maggio 1933), il rogo dei ritratti, delle foto, la distruzione degli specchi. Dopo diversi anni, i risultati saranno diversi da quelli che ci si aspettava. Con questo atto i cittadini hanno condannato sé stessi a vivere sotto il segno del grottesco, nella ricerca disperata di insoddisfacenti simulacri del Sé, nella paura e nella trasformazione dell’altro in un puro riflesso di se stessi. L’uomo senza la sua immagine è un nulla, perché l’immagine è anche e soprattutto il mezzo attraverso il quale l’uomo arriva a conoscere se stesso e a ribadire la propria identità.

 

“Un tema di grande attualità, – spiega la regista Annig Raimondi – in un’epoca di inflazione di immagini. Tuttavia, la proibizione otterrà l’effetto opposto per il fascino del proibito (per esempio le case di tolleranza dell’immaginedove i fruitori saranno disposti a pagare per poter avere la possibilità di contemplarsi). E’ uno spettacolo sulla demònia del Novecento e della vita, sull’incognito come segno diabolico. Un testo sotteso di un profondo senso filosofico in cui i protagonisti fanno parte di una scalcagnata commedia umana che si dimena e sguscia via come un’anguilla. Dice Canetti: «Il segreto sta nel nucleo più interno del potere». I mezzi di comunicazione di massa sono ormai diventati essi stessi un gigantesco altoparlante. Il loro potere viene usato per standardizzare le immagini che vanno a formare la struttura mentale prevalente della società superando i confini regionali, etnici, tribali e linguistici. Il Potere, tumore minaccioso che cresce e divora l’animo umano, è onnipresente. Ogni uomo è un risultato del prodotto di svariate relazioni in cui il potere si è inserito e plasmato in forma di corpo”.

 

L’opera di Canetti si misura col corpo e con le sue posture. E’ per mezzo del suo corpo che l’uomo appare e scompare al mondo e, per questo, dietro l’esistenza di ogni singolo si nasconde la paura della morte che provoca l’invecchiamento. La possibilità di sopravvivenza sta nel dissolvimento della propria individualità nella massa, o in continue trasformazioni che la rendano inafferrabile. La lingua subisce una riduzione ai suoi minimi termini: i personaggi sono imprigionati in poche frasi stereotipate che ripetono ostinatamente dando così luogo a situazioni talvolta semplicemente comiche, il più delle volte invece grottesche.

 

La regia ha coinvolto, nella produzione di alcuni degli oggetti scenici, il Progetto riabilitativo e innovativo RI – COSTRUZIONE, voluto 12 anni fa dal Dipartimento di Salute Mentale dell’ASST di Lodi, Ospedale Maggiore di Lodi, Soc. Coop. Soc. Mosaico Servizi e finanziato da Regione Lombardia.

 

Elias Canetti(Bulgaria 1905 – Svizzera 1994) Scrittore di lingua tedesca. Nato in una famiglia di ebrei sefarditi, conosceva l’antico spagnolo, il bulgaro, l’inglese e il tedesco. Del 1932 è la commedia caricaturale Nozze, con personaggi smodatamente avidi di denaro e di sesso; del 1935 il suo primo e unico romanzo L’accecamento (che nell’edizione italiana del 1967 prenderà il titolo Auto da fè). Nel 1938 si stabilì a Londra dove iniziò a lavorare alla monumentale ricerca Massa e potere che lo impegnò per vent’anni e il cui primo (e unico) volume uscì nel 1960. Il 1952 fu l’anno di due commedie, Commedia della vanità Le vite a scadenza. Gli anni successivi videro un ritorno alla critica e alla letteratura. Scrisse poi la sua autobiografia, primo grande successo dalla quale videro la luce i volumi: La lingua salvata (1977), La fiaccola nell’orecchio (1980) e Il gioco degli occhi (1985). Nel 1981 Canetti ricevette il Premio Nobel per la letteratura.

 

PACTA SALONE

Dal 21 novembre al 5 dicembre 2019                                          New Classic

LA COMMEDIA DELLA VANITÀ

di Elias Canetti

traduzione Bianca Zagari

con Maria Eugenia D’Aquino, Paui Galli, Riccardo Magherini, Alessandro Pazzi, Annig Raimondi, Eliel Ferreira de Sousa

regia Annig Raimondi

musiche originali Maurizio Pisati

spazio scenico Lazlo Ctrvlich

disegno luci Manfredi Michelazzi

immagini video Fulvio Michelazzi

montaggio video Visione Media Arts

costumi Nir Lagziel

assistente costumi Marlene Pisati

assistenti alla regia Marianna Cossu e Maria Grosso

oggetti di scena Progetto riabilitativo Ri-costruzione ASST Lodi

produzione PACTA . dei Teatri con il contributo di NEXT – Regione Lombardia

si ringrazia per la collaborazione ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione

Durata 1h e 40’

 

La replica dello spettacolo del 4 dicembre è accessibile ai disabili sensoriali, con il contributo di Next 2018-2019 – Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Cariplo