Kafka 9.0, Francesca NINI Carbonini alla Triennale.

Era il 2017 quando gli organizzatori del Burning Man la invitarono a partecipare al grande festival che dal 1991 si svolge a Black Rock City nel deserto del Nevada. È in quell’occasione che Francesca NINI Carbonini crea l’installazione Kafka 9.0: un racconto ciclico composto da 10 grandi dipinti, uniti da un fil rouge, che narrano una metamorfosi circolare che trasforma l’uomo in volatile e il volatile a sua volta in uomo. Da una forma all’altra emerge la consapevolezza, proprio come il protagonista della celebre opera kafkiana raggiunge la presa di coscienza solo dopo essere diventato animale.

Perché Kafka?Perché lo scrittore con la sua famosa Metamorfosi è pura Alchimia, è trasformazione da materia a materia e, con l’arte, diviene trasformazione da spirito a spirito. È un passaggio, un dialogo, per raggiungere la piena consapevolezza di se stessi e quindi la piena libertà” – commenta Francesca NINI Carbonini. – “L’arte è conoscenza e come tale deve essere comunicata e avere un potere sentimentale sull’uomo, regalando motivi di riflessione ed emozioni che portino ad un proprio viaggio. Ecco allora l’arte come scambio, come Alchimia, un rituale Alchemico”.

Kafka 9.0 vuole porre l’accento sul cambiamento interiore. Le ali, simbolo della libertà, ne sono il suo significato pressoché esplicito. Un viaggio interiore per sconfiggere i propri demoni, per abbattere i propri limiti, che si intuisce da subito sarà un viaggio di successo dalla presenza non ingombrante ma affamata e saziante dei colori vivaci e brillanti. Allora, quando la trasformazione Alchemica dello spirito avviene, anche il corpo rinasce, “resta bello, il respiro libero come luce, lo sguardo puro, il cuore luminoso”, spiega l’artista.

Infine, nei quadri vi è la rappresentazione di un copricapo, a sottolineare la trasformazione ma anche come segno di distinzione di colui che sta svolgendo un rituale di rinascita, e quindi un simbolo di appartenenza a se stessi trovati.

 

In Triennale l’artista ha dato vita all’intero processo creativo di vandalizzazione, cifra stilistica di Francesca NINI Carbonini, ricreando il pathos e le atmosfere del Burning Man.

 

L’installazione Kafka 9.0 rivela la predilezione dell’artista per i grandi formati: tutto è visibile, tutto è esposto. Si presenta come un muro, un decagono di legno con una soglia che dà all’interno dell’esposizione. “Un muro protegge, è teso verso l’altocommenta l’artista. – Nonostante la sua apparente durezza, permette una visione chiara, vicina e lontana, predominante ma non invadente, avvolgente ma non claustrofobica”.

 

In Triennale è stata presentata anche una preview del nuovo progetto dell’artista “Once upon a time”: ritratti di donne, dalla Regina Elisabetta II a Frida Kahlo, che hanno lottato per la loro visione, la loro arte e i loro progetti affinché questi divenissero tangibili.

 

La serata in Triennale è stata realizzata in collaborazione con Trussardi Parfums, che ha commissionato un’opera ad hoc all’artista per lo spot della nuova fragranza Trussardi Riflesso Blue Vibe, e con il gallerista dell’artista Glauco Cavaciuti.

 

 

 

 

 

Credits:

  • L’allestimento è stato curato da Ivan Coviello con la società Condivisa.
  • La performance musicale è di SerDrumk, una “one-man-band” toscana, con una formazione come artista di strada a Milano.