Inaugurazione nuovo centro PIME sabato 14 e domenica 15.

Nella Milano sempre più proiettata ai grandi eventi internazionali, sta per aprire i battenti un nuovo spazio che si propone di raccontare il mondo da un punto di vista particolare: quello dei missionari che da questa città partono per incontrare i popoli e le culture di ogni Continente.

È l‘idea alla base del nuovo polo di cultura e intrattenimento che i missionari del PIME – il Pontificio Istituto Missioni Estere – stanno ultimando nella loro storica sede, a pochi passi dalle torri di City Life, destinata a breve a cambiare volto per raccontare sempre di più e meglio il mondo in ottica missionaria.

L’inaugurazione del nuovo Centro PIME si svolge sabato 14 e domenica 15 Settembre 2019, con un intero week-end di festa, tra stand, spettacoli e animazioni, e una cerimonia ufficiale domenica, con la partecipazione dell’Arcivescovo di Milano SE Mons. Mario Delpini e delle autorità cittadine.

Che cosa cambia al PIME?

Cambia l’ingresso che da via Mosé Bianchi 94 si trasferisce in via Monte Rosa 81, recuperando la parte più antica del complesso, che dall’inizio del Novecento era la casa dei missionari del PIME. Con questo trasferimento aumenta soprattutto la gamma di proposte per l’animazione della cultura e del tempo libero, grazie a una serie di nuovi ambienti che quotidianamente saranno aperti al pubblico.

Al nuovo Centro PIME si può, per esempio, sfogliare il più antico atlante della Cina grazie a una installazione multimediale che sarà una delle novità del nuovo ampliato ed arricchito Museo Popoli e Culture. Ma è anche possibile mangiare un buon panino nella caffetteria magari ascoltando una testimonianza sull’Amazzonia. O ancora far scoprire il mondo a bambini e ragazzi con laboratori su maschere africane o mandala, affinché crescano cittadini del mondo; e poi fare shopping con un’attenzione particolare al consumo etico; andare a teatro, per uno spettacolo che illumina una frontiera nascosta…

Tutti questi servizi sono concentrati su un’area di 1000 metri quadri dello stabile che per il suo valore storico è sottoposto al vincolo della Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti.

I nuovi servizi

  •  Il Museo Popoli e Culture interamente dedicato alla conoscenza delle culture extra-europee, sarà ampliato e arricchito di installazioni multimediali.
  • Una video-installazione permette di conoscere da vicino i 450 missionari del PIME che vivono oggi il loro ministero in 18 Paesi, sparsi in tutti i Continenti.
  • Una caffetteria culturale dove nel clima accogliente di un locale pubblico, è possibile incontrarsi e ascoltare testimonianze e musica dal mondo.
  • La Libreria PIME Store accanto a un’ampia scelta di libri offre anche prodotti del commercio equo e solidale e delle cooperative sociali attive in Italia.
  • Il Teatro Pime propone un nuovo cartellone di appuntamenti di qualità per esplorare il mondo anche attraverso il palcoscenico.
  • La Biblioteca del PIME con il suo patrimonio di 43.000 volumi, ha una nutrita emeroteca di riviste da tutto il mondo in consultazione e una sala lettura aperta alla cittadinanza con particolare attenzione ai giovani studenti.
  • Una nuova sala polivalente ed altri spazi durante la settimana si animeranno di appuntamenti culturali e proposte per il tempo libero, con un calendario sempre aggiornato consultabile sul sito www.pimemilano.com.
  • Nuovi spazi saranno attivati per le attività con i ragazzi delle scuole e degli oratori  promosse dell’Ufficio Educazione Mondialità del PIME.

Perché un investimento del genere per un Istituto Missionario come il PIME?

«Alla radice spiega padre Mario Ghezzi, per vent’anni missionario in Cambogia e oggi direttore del CentrMissionario Pime – c’è una scelta di sobrietà: le due case dell’Istituto, a Roma e a Milano, necessitavano entrambe di importanti interventi di manutenzione straordinaria che avrebbero comportato ingenti investimenti. In un’ottica di risparmio, si è deciso di razionalizzare l’intervento con l’alienazione della casa di Roma e il trasferimento della direzione generale a Milano, là dove il Pime mosse i primi passi nel 1850».

Anche gli uffici del Centro missionario attualmente ubicati in via Mosé Bianchi, verranno trasferiti nello storico edificio di via Monte Rosa: «Una concentrazione degli spazi – spiega padre Ghezzi – che permetterà di liberare risorse economiche per l’attività missionaria in Italia e all’estero, con la possibilità di aumentare il numero dei padri e dei laici in missione, avviando anche nuove iniziative in favore dei poveri nelle periferie del mondo».

Gesti di solidarietà che richiederanno sostegno e ulteriore linfa vitale, andando ad aggiungersi ai 12.017 ragazzi, giovani, disabili e seminaristi già oggi aiutati attraverso il sostegno a distanza e ai 63 progetti di sviluppo sociale, assistenza sanitaria, istruzione e pastorale già attualmente attivi attraverso la Fondazione Pime Onlus (dati bilancio sociale 2018).

Raccontare il mondo e la missione, però, è un compito altrettanto fondamentale per il PIME, che vuole essere una presenza missionaria anche a Milano. Ecco quindi la scelta di trasformare  la ristrutturazione necessaria di un edificio storico in un’occasione per aprire le porte di casa alla città con proposte sempre più mirate.

«A qualcuno forse potrà sembrare strano che un istituto missionario spenda dei soldi per allestire un centro culturale a Milano e non in missione – commenta ancora padre Mario Ghezzi -. In realtà, come in Camerun servono pozzi, così anche a Milano oggi servono luoghi che parlino del mondo. E così come ci impegniamo perché i pozzi in Africa vengano scavati nel modo migliore, a Milano stiamo investendo in un Centro che possa davvero valorizzare la sua proposta».

 

I MISSIONARI DEL PIME: STORIE DI SACRIFICIO ESTREMO E DI SANTITÀ

Il Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) è il più antico istituto missionario italiano. Nacque nel 1850 come Seminario Lombardo per le Missioni Estere: proprio per questo motivo in molti Paesi dell’Asia i suoi missionari sono tuttora conosciuti come «i missionari di Milano». Fu poi nel 1926 – con la fusione voluta da papa Pio XI con un’altra realtà analoga sorta nel frattempo a Roma – che nacque ufficialmente il Pime assumendo un respiro nazionale.

Il PIME è presente attualmente in 18 Paesi, in tutti i Continenti. I missionari – sia sacerdoti sia laici consacrati – sono 450 e provengono da 16 Paesi diversi. Le loro vite sono dedicate all’annuncio del Vangelo e alla promozione umana nelle zone più povere del Pianeta.

Dalla sua fondazione, il Pime ha inviato nel mondo oltre 2000 missionari.

Ben 19 di loro hanno testimoniato il Vangelo fino al sacrificio della propria vita. E non è storia solo di un passato lontano: è nell’Ottobre 2011, padre Fausto Tentorio, missionario del PIME di origini brianzole, fu colpito a morte nelle Filippine a causa del suo impegno per i diritti delle popolazioni locali sull’isola di Mindanao.

 

LA RISTRUTTURAZIONE

I lavori – avviati nel 2017 – hanno interessato l’intera Casa Madre, edificio di tre piani risalente ai primi del Novecento e sottoposto a vincolo della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio. Lo stabile è stato completamente ristrutturato e ospita ora ai piani superiori gli uffici della Direzione generale del Pime, le residenze dei missionari e gli spazi collettivi. Nel piano seminterrato si estendono le proposte aperte al pubblico. Il progetto generale di ristrutturazione del complesso edilizio è stato sviluppato da General Planning srl, società di ingegneria di Milano.
Il progetto architettonico e dell’allestimento degli spazi culturali e commerciali al piano seminterrato è stato elaborato da Alterstudio Partners srl, società di architettura specializzata in progettazione di centri culturali, biblioteche e musei. Lungo il percorso il visitatore incontra sollecitazioni visive e uditive, integrando l’esposizione della ricca e preziosa collezione di oggetti del Mueso Popoli e Culture con installazioni multimediali e interattive realizzate da Aurora Meccanica di Torino.