Unificazione Imu-Tasi, Spaziani Testa (Confedilizia): è un modo per aumentare l’aliquota base, nuova patrimoniale sugli immobili.

da laleggepertutti.it

Molto probabilmente, sarà una nuova patrimoniale sulla casa l’unificazione di Imu e Tasi che il Governo intende attuare con il decreto fiscale di lunedì. Se ne stava parlando già dalla manovra dello scorso anno, ma solo ora il Mef ha trovato la quadra. Questo significa che, già dal prossimo anno, i contribuenti saranno chiamati a pagare una sola imposta. Ma, a sorpresa, potrebbe essere più alta di quella che stiamo attualmente versando ai Comuni. A lanciare l’allarme è il Presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, che in un tweet ha commentato alcune delle ipotesi in discussione per la prossima manovra. «Col pretesto della (inutile, ma persino dannosa) unificazione di Imu e Tasi, il Governo avrebbe deciso di aumentare l’aliquota base. Sarebbe un insulto al buon senso, prima ancora che ai proprietari. La patrimoniale sugli immobili, che continuano a perdere valore, va ridotta».

La nuova Imu accorperà la tassa sui servizi indivisibili – ossia la Tasi – con un’aliquota base dello 0,86 per mille perché allo 0,76% dell’Imu di oggi somma l’1 per mille della Tasi. In molti Comuni, però, oggi la Tasi, l’imposta gemella nata per finanziare i «servizi indivisibili», non è applicata: e il nuovo standard allo 0,86% potrebbe suggerire la strada dell’aumento ai sindaci che fin qui si sono accontentati dell’Imu base.

Per la semplificazione delle aliquote e dei regolamenti e il bollettino precompilanto antievasione, bisognerà però attendere il 2021.

Insomma, è molto probabile che dall’unificazione di Imu e Tasi la gran parte dei contribuenti ci perderà e si troverà soggetta a un prelievo più consistente.

Sugli immobili, la manovra potrebbe prevedere altre novità come il piano casa, ossia il sostegno sugli affitti per le famiglie in difficoltà economica.