I lavoratori Tigotà rivendicano il diritto al lavoro: non si può paralizzare l’azienda.

La protesta per rivendicare il diritto al lavoro continua. I collaboratori di Tigotà, dopo la manifestazione pacifica di ieri a Padova, oggi (venerdì 4 ottobre) si ritroveranno alle 11.30 davanti al magazzino di Broni (Pavia – Akno Broni Business Park).

Il blocco dei magazzini di Broni (PV) e Padova coinvolge i dipendenti di due società esterne a Tigotà che lavorano in appalto: la Winlog srl e la Logup srl. Da tre giorni uno sparuto gruppo di dipendenti Winlog e Logup, iscritti al S.I. Cobas a Broni e all’A.D.L. Cobas a Padova, sta impedendo ai camion che riforniscono i punti vendita Tigotà di caricare e scaricare la merce, bloccando sia il rifornimento dei prodotti che il recapito dei premi ai clienti.

Protestano per il mancato rinnovo di otto contratti a termine su cui la nostra azienda non può intervenire direttamente. Rispettiamo il diritto di scioperare ma non possiamo accettare che questa situazione danneggi ulteriormente la nostra azienda. Uno sciopero di questo tipo, che coinvolge logistica e distribuzione, rischia a lungo andare anche di mettere in crisi la continuità aziendale con un rischio gravissimo sul fronte occupazionale. Il nostro gruppo oggi conta oltre 4.300 collaboratori di 49 diverse nazionalità. Collaboratori che, stanchi di subire le conseguenze di questi blocchi, hanno scelto di manifestare pacificamente anche oggi al grido di ‘Lasciateci lavorare’.
Nel profondo rispetto della protesta dei lavoratori di Winlog e Logup, i dipendenti Tigotà chiedono infatti di poter continuare a lavorare.

C’è la consapevolezza di una realtà molto semplice: se questa situazione non si sblocca, i 700 negozi serviti dai magazzini di Padova e Broni rischiano di restare chiusi mettendo a rischio i livelli occupazionali.
Un paradosso e un capolavoro di autolesionismo a cui le forze sane dell’impresa, del sindacato e delle istituzioni devono prontamente reagire perché non sia troppo tardi.