Performance di Mullican a Hangar Bicocca

Un viaggio nell’alter-ego di oltre un’ora, ad occhi sempre chiusi e senza scarpe. Matt Mullican – uno dei più importanti artisti contemporanei statunitensi, in mostra fino al 16 settembre al Pirelli Hangar Bicocca – ha incontrato e presentato al pubblico ‘That person’ (l’altro lui) in una performance sotto ipnosi indotta dal suo ipnotista.
Quando si presenta – in un lamento durato quasi cinque minuti e strofinandosi ossessivamente la testa – il nome esce a fatica, il cognome è un grido.
D’altronde, quale impresa più difficile se non quella di definire se stessi? Quello che mostra nel suo show è un uomo fragile, con poca considerazione di sé che non ha paura di mostrare la sua insicurezza.
Una fragilità che è forse la sua ricchezza più grande: quella parte più nascosta del suo inconscio con cui ha creato in oltre quarant’anni 500 opere e 6000 oggetti tra testi, immagini, lenzuola e arazzi, installazioni virtuali. E che in questa performance ha donato anche al pubblico.