LA GRANDE MILANO. I paesaggi lombardi di Leonardo da Vinci

Con il Cenacolo in Santa Maria delle Grazie, il Museo della Scienza e della Tecnica, la Biblioteca Ambrosiana e il Castello Sforzesco, Leonardo da Vinci funge da grande attrattore turistico e culturale della città di Milano, ma le tracce del suo passaggio non si limitano a questi monumenti cardine del suo operato meneghino, a cui si devono aggiungere anche la cripta di San Sepolcro e la Vigna di Palazzo Atellani di recente recuperati.

Leonardo da Vinci ha inciso fortemente sulla fisionomia urbanistica di Milano come centro aggregatore di un territorio molto più vasto della sua antica cerchia interna e che trova sviluppo lungo le vie d’acqua di quei Navigli che hanno fatto e, si auspica, tornino a fare di Milano il fulcro effettivo della rete fluviale che collega il Lago Maggiore con il Lago di Lecco e di Como, lungo il Naviglio Grande e il Ticino, lungo la Martesana e la Valle dell’Adda.

Direttrici di sviluppo economico ma anche di percorsi turistici che devono saper raccordare la grande potenzialità del polo milanese con le realtà produttive e paesaggistiche delle aree più vaste della Città Metropolitana di Milano e dell’intera Regione Lombardia, che trova nel corpus dei dipinti e dei disegni Leonardo ampia e dettagliata attestazione, dalla Monna Lisa alla Madonna col Bambino e Sant’Anna del Louvre ai disegni conservati a Windsor, in particolare della Valle dell’Adda, delle Grigne e del Resegone, ma anche di Valsassina, Valchiavenna, Valtellina, Valbrembana e Valtrompia.

Attraverso la lettura geomorfologica dei paesaggi umbri e lombardi raffigurati da Leonardo da Vinci, lo storico dell’arte Luca Tomìo ed il prof. Carmelo Petronio ci condurranno tra gli scorci di questi paesaggi che identificano le bellezze di disegni ed opere tra suggestivi scenari invidiati da tutto il mondo.