Colere ricorda Placido Piantoni, il re delle Alpi Bergamasche, venerdì 25 presentazione del libro.

Tutto pronto a Colere per la presentazione di un importante lavoro del prof. Giuseppe Belingheri. In un libro racconta la storia avventurosa di un suo concittadino: Placido Piantoni,
Guida Alpina e Maestro di Sci.

Nell’ambiente degli sports invernali e della montagna è il personaggio che, con Carlo Nembrini ed una schiera di altri arditi alpinisti, ha realizzato imprese che restano memorabili della storia
alpinistica bergamasca. Molti di questi alpinisti sono tuttora viventi. Altri sono stati allievi e seguaci di Placido e continuano a scalare le montagne un po’ in tutto il mondo. Nato nel 1939, iniziò fin da bambino ad arrampicarsi sulle rocce affioranti vicino a casa, per poi attrezzarsi con corde e chiodi artigianali nell’affrontare tracciati impegnativi sulla Presolana e a
Schilpario sul Pizzo Camino e Cimon della Bagozza.

All’epoca fare l’alpinista non era un mestiere ma uno sport avventuroso e rischioso. Il mito di Placido era Walter Bonatti, quello delle solitarie sul Monte Bianco e sul Cervino. Avviato il sodalizio con Carlo Nembrini del GAN di Nembro, fu protagonista di alcune imprese nella ripetizione delle più difficili salite di Bonatti. Si caratterizzò anche nel soccorso di altri alpinisti feriti o in pericolo di vita sulle montagne italiane e straniere, tanto da ricevere riconoscimenti ed onorificenze importanti come Cavaliere della Repubblica e due Cardi d’Oro da parte di una giurìa internazionale.

Lavorava silenziosamente, ma con determinazione, con gli occhi nel futuro. Lo fece per far scoprire ai coleresi un futuro nello sport invernale, avviando alle gare di sci un nugolo di ragazzi raccolti nello Sci Club Colere. Lui ne fece l’allenatore gratuitamente. Molti di loro divennero poi maestri ed istruttori di Sci. Costruì materialmente piccoli impianti di risalita, fino a far realizzare una Sciovia vera e propria, raccogliendo capitali tra suoi amici, accanto a due trampolini di salto, su cui furono disputati diversi Campionati ed i Giochi della Gioventù. Credeva nello sviluppo turistico di Colere sognando la realizzazione di seggiovie che portassero al Polzone e poi sul crinale su cui confluisce anche la Valzurio. Non vide
realizzato questo sogno a causa della morte, per una malattia incurabile. Morì a 38 anni,
due mesi dopo la nascita di suo figlio.

Nella sua breve vita ha dimostrato che, con la determinazione che lo caratterizzava, i sogni si possono realizzare.

Colere rischiava di dimenticare questa persona che ha mostrato ai suoi compaesani che, con la volontà, i sogni si avverano. Per questo quest’opera servirà anche per non dimenticare questo protagonista del turismo colerese.

La presentazione del libro “Placido, Imprese e sogni di uno spirito libero”, corredato da numerose fotografie e testimonianze di amici che lo hanno conosciuto,  è prevista a Colere presso il Palaforum Presolana alle ore 17,00 del 25 aprile. Saranno presenti molti amici di Placido e si attendono autorità del CAI e dei gruppi Alpinistici non solo bergamaschi.

La presentazione sarà accompagnata anche dalla proiezione di foto e video di alcuni momenti della vita di Placido. Ingresso libero.

Walter Belingheri